Seigneur de Barsac

L’AOC (Appellation d’Origine Contrôlée) Sauternes comprende cinque comuni posizionati all’interno della grande area delle Graves, ultima regione vitivinicola a sud del Bordeaux.

Sauternes, Fargues, Bommes, Preignac e Barsac. I primi quattro a sud del fiume Le Ciron, Barsac collocato a nord. Quest’ultimo beneficia dell’appellation communale Barsac.

La Regione Barsac-Sauternes è conosciuta nel Mondo per la produzione del “Bianco più famoso”. Un bianco speciale che deve al fiume Le Ciron, al suo particolare clima atto a sviluppare la Botrytis Cinerea, il successo mondiale che da oltre duecento anni ne rappresenta l’eccellenza incontrastata.

Attraversare l’intero territorio, a volte pianeggiante, a volte dolcemente ondulato, congiungendo i cinque comuni tra loro, rappresenta un viaggio nel tempo, a quanto scritto in quel documento del 1660 in cui si fa riferimento ad alcune circostanze che portarono quella vendemmia ad essere più dolce delle altre. Ma rappresenta anche un viaggio nella “Classificazione di Bordeaux” del 1855 dove undici Châteaux furono classificati come Premier Cru, quindici come Deuxiéme Cru ed uno Premier Grand Cru, lo Château d’Yquem.

Oggi la classificazione, proprio nel visitare le Aziende, se pur dona ancora fascino e prestigio, non è molto attendibile. Ci sono molti  Châteaux classificati Premier Cru che hanno saputo dimostrare di essere straordinari produttori e meritevoli del titolo Premier Grand Cru.

Nell’ultimo viaggio nel Bordeaux ho nuovamente visitato Château Climens, Premier Cru Classé-Barsac, meglio ricordato “Il Signor del Barsac”.

Per capire questo dolce nettare è indispensabile calarsi nella realtà aziendale, accettarne la filosofia di allevamento, produzione e percorrere passo passo tutte le fasi della lavorazione. Razionalità ed equilibrio uniti nel concetto biodinamico di bilanciamento tra i quattro elementi: Terra, Acqua, Aria, Fuoco.

L’armonia naturale ovvero l’anima del vino.

Terra calcarea rossastra, l’Acqua sotto forma di nebbia pesante mattutina provocata dal vicino fiume Le Ciron che porta con se la muffa nobile, l’Aria sotto forma di vento leggero che spazza via la nebbia e permette al Fuoco rappresentato dal sole del meriggio ad aiutare il lavoro di questo specifico fungo: la particolare alchimia.

E il lavoro dell’uomo, dall’allevamento del Semillon alla tecnica di cantina fino all’affinamento passando dall’accurata raccolta manuale, in fasi distinte, controllando i singoli grappoli e raccogliendo quelli giunti a maturazione e sviluppo della muffa nobile. Da Ottobre a Novembre ripetendo questa cernita per ben dieci,  dodici volte. L’eccellenza non è un caso.

30 ha di vigne, 30.000 bottiglie in produzione per due etichette, affinamento dai 20 ai 24 mesi in barriques di diverso passaggio.

Questi gli assaggi effettuati:

Cyprès de Climens 2012 (secondo vino) Si è presentato con un colore dorato, accattivante. Nel ruotare nel calice ha lasciato segni di grandi morbidezze. Al naso la sua spiccata gioventù con sentori di fiori bianchi che lasciano spazio ad agrumi, albicocche e spezie. Bocca saudente e moderatamente dolce equilibrato da una spalla acida e sapida. Da bere in ogni momento. Voto 88/100

Château Climens 2014. Oro scarico. Ha sprigionato sensazioni di gelsomino e mimosa con note agrumate, burrose e tostate. Al palato, pur dimostrando la sua gioventù, ha mostrato tutta la sua classe. Sorso dolce e l’inevitabili ritorni muffati. Lunga vita al 2014. Voto 90/100

Château Climens 2013. Oro tendente all’ambra. Progressione olfattiva molto intensa. Al palato equilibrato avvolgente e interminabile. Voto 92/100

Château Climens 2005. Veste ambrata brillante. Penetrante all’olfatto con i terziari in evidenza. Al palato potente e allo stesso tempo elegante. L’eccellenza liquida in bottiglia. Voto 96/100

La personalità così forte Château Climens la deve al suo terroir, allo stile incomparabile che ritrovi nei suoi vini e al rispetto dell’unicità del territorio.

Armonioso mix: dolcezza e freschezza che insieme costruiscono il fascino “elegante”, inimitabile del Seigneur de Barsac.

Urano Cupisti

(visitato il 18 Aprile 2016)