“300 anni e nemmeno una penna bianca”

La leggenda narra che, in epoca medievale, per porre fine alle interminabili e continue guerre per determinare i limiti territoriali e le relative gabelle doganali tra Firenze e Siena, tra Guelfi e Ghibellini, le due città decidessero di affidare la definizione dei rispettivi confini a una singolare sfida tra due cavalieri, uno per parte. Sarebbero partiti dalle proprie città all’alba, al primo canto del Gallo e avrebbero stabilito il confine nel punto d’incontro. E così fu. I senesi prepararono un Gallo Bianco custodito con cura, quasi idolatrato, mentre i fiorentini si affidarono ad uno Nero le loro speranze tenendolo a digiuno per diversi giorni in modo da cantare, al momento della disfida, ancor prima del levar del sole. La “tenzone” fu così vinta dal cavaliere fiorentino che riuscì ad arrivare ad incontrare quello senese quasi alle porte di Siena assicurando un territorio maggiore alla Repubblica Fiorentina. Leggende di cui è piena tutta la Toscana.

Una cosa è certa: dal momento della pubblicazione del bando emanato da Cosimo III de’ Medici il 17 settembre 1716 lo storico simbolo del Gallo Nero è associato ad un prestigioso vino, un intero territorio formato da nove Comuni a cavallo tra le Province di Firenze e Siena, ad uno stile di vita.

Il profilo di un Gallo Nero “senza alcuna penna bianca”, realizzato dagli artisti Luca e Stefano Ruggeri mi ha accolto alla Stazione Leopolda il 15 e 16 febbraio u.s.. Una scenografia composta da trecento bottiglie posta all’ingresso della Manifestazione ha ricordato, a tutti i visitatori, i trecento anni dalla storica pubblicazione del bando granducale “Sopra la Dichiarazione de’ confini delle quattro regioni  Chianti Pomino, Carmignano  e Valdarno Superiore”. Di fatto la nascita del Chianti Classico e del suo simbolo “Gallo Nero”.

All’interno 165 aziende consorziate per un totale di 587 etichette (annate 2014, 2013, 2012, 2011 comprese le riserve), 47 campioni di botte 2015 e 70 Chianti Classico Gran Selezione.

Il Gallo Nero ci ha consegnato una vendemmia, la 2015, con ottime, direi eccellenti, prospettive. Gemmazione, fioritura, allegazione e invaiatura perfette. Vendemmia ricca e di altissimo livello qualitativo e i 47 campioni di botte assaggiati mi portano ad affermare che, completata la fase di affinamento, sarà un’annata dalle qualità ineccepibili.

La “criticata e discussa” annata 2014 è stata al centro degli assaggi della prima giornata. Una annata caratterizzata da forti escursioni termiche con tanta, tanta pioggia. Nel periodo di maturazione, con temperature al di sotto della media  si è ripresa all’ultimo, nel tardo mese di settembre e nella prima decade di ottobre riuscendo a  portare a termine la vendemmia e un faticoso lavoro in vigna raggiungendo standard qualitativi nella media per questo millesimo 2014 molto particolare. Un anno di affinamento ci  ha consegnato un prodotto che, nella maggioranza dei casi, rispecchia le caratteristiche del territorio pur rimanendo nei limiti della normalità, senza eccedere. Insomma i vignerons sono stati bravi a salvare un’annata compromessa e portare a casa un risultato soddisfacente.

In assaggio anche l’annata 2013, ottima ma non eccellente, dove l’andamento climatico ha influito soprattutto sulla maturazione del frutto.

L’assaggio del 2012 ci ha consegnato “il Sangiovese” che ha retto molto bene gli scompensi climatici. Basse rese ma qualità ineccepibile. Un settembre fantastico che, con i suoi effetti benefici, ha garantito il processo di maturazione. Sarà ricordata come ottima annata.

Riporto l’assaggio di alcuni campioni con i relativi voti:

Vignamaggio Chianti Classico 2014. Greve in Chianti. Voto 91/100

Renzo Marinai Chianti Classico 2014. Greve in Chianti. Voto 89/100

Castello di Volpaia Chianti Classico 2014. Radda in Chianti. Voto 89/100

Vecchie Terre di Montefili Chianti Classico 2013. Greve in Chianti. Voto 91/100

I Sodi Chianti Classico 2013. Gaiole in Chianti. Voto 91/100

Castellinuzza e Piuca Chianti Classico 2013. Greve in Chianti. Voto 91/100

Ormanni Chianti Classico 2012. Poggibonsi. Voto 91/100

Villa di Geggiano Chianti Classico 2012. Castelnuovo Berardenga. Voto 90/100

Fontodi Chianti Classico 2012. Panzano-Greve in Chianti. Voto 89/100

Cecchi Riserva di Famiglia 2013. Castellina in Chianti. Voto 90/100

Rocca delle Macie Riserva Zingarelli 2013. Voto 90/100

I Fabbri Riserva 2012. Greve in Chianti. Voto 93/100

Brancaia Riserva 2012. Radda in Chianti. Voto 91/100

Castello di Fonterutoli Ser Lapo Riserva 2012. Castellina in Chianti. Voto 91/100

Badia a Coltibuono Chianti Riserva 2011. Gaiole in Chianti. Voto 91/100

Querciabella Chianti Riserva 2011. Greve in Chianti. Voto 91/100

Borgo Salcetino Lucarello Chianti Riserva 2011. Radda in Chianti. Voto 90/100

Poggio al Sole Casasilia Gran Selezione 2013. Tavernelle val di Pesa. Voto 90/100

Castello di Brolio Gran Selezione 2012. San Casciano in val di Pesa. Voto 91/100

Fontodi Vigna del Sorbo Gran Selezione 2012. Panzano-Greve in Chianti. Voto 91/100

Losi Querciavalle Gran selezione 2010. Castelnuovo Berardenga. Voto 90/100

Tutto questo è stato Chianti Classico Collection 2016, una delle denominazioni di punta dell’enologia Toscana e Nazionale.  Il Chianti diventerà un museo a cielo aperto e i Maestosi Galli Neri saranno posizionati a guardia del territorio. Tutto questo per festeggiare i “trecento anni del primo territorio di… Vino”.

Urano Cupisti