“I vigneti nel Beaujolais si estendono sulle colline morbide creando un paesaggio tanto invitante quanto i suoi vini”.

Fu questa frase, letta non ricordo dove, che nel 2017 mi convinse ad una deviazione dal ritorno di un mio “calpestare le vigne” nella Loira. E fu una deviazione che, dopo cinque anni, mi ha nuovamente ri-convinto a fermarmi nel mio ritorno dalla Côte d’Or (Bourgogne).

Château Moulin-à-Vent. Gamay di oltre 80 anni

Tutti collegano il vino Beaujolais a quel fenomeno, molto redditizio, conosciuto come Beaujolais Noveau o Beaujolais Primeur (da noi detto Vino Novello).

In pochi sanno che in questo distretto i vini (quelli veri) hanno diritto alla classificazione Cru Beaujolais.

Ben dieci paesini: Saint-Amour, Juliénas, Chénas, Fleurie, Chiroubles, Morgon, Régnié, Brouilly, Côte-de-Brouilly e, il più famoso, Moulin-à-Vent.

Il vitigno dominante è il Gamay nelle sue innumerevoli clonazionii che ha trovato il suo perfetto habitat nella breccia granitica di queste colline.

“Dal 1732 la tenuta si trova nel cuore della prestigiosa denominazione Moulin-à-Vent, nel nord del Beaujolais” . Così mi ha accolto Madame Morgane Chambriard insieme alla sua collaboratrice Popka.

Château Moulin-à-Vent

Lo Château, un gioiello tra i vigneti

Presentazione della denominazione da un luogo privilegiato, la terrazza con vista sui vigneti, a seguire racconti sulla tenuta e la sua storia, la visita dell’antica cantina, del vecchio vigneto con vista sul Mulino (il “Clos de Londres” vigneto adiacente allo Château, di 0,56 ettari con una produzione di vini di grande energia) e la degna conclusione nell’antica Cappella restaurata ed adibita a sala di degustazione.

Madame Morgane a raccontarmi l’unicità dei vigneti e la ricchezza della loro storia.

“La denominazione Moulin-à-Vent si trova all’estremità settentrionale del Beaujolais, 70 chilometri a sud di Beaune e 50 chilometri a nord di Lione. Attorno al Mulino, la cui presenza testimonia i venti regolari e potenti che favoriscono un ottimale stato sanitario, circa 630 ettari di vigne, il patrimonio del distretto Moulin à Vent.

Château Moulin-à-Vent. Barriccaia

I vigneti, ben 69 tutti di Gamay, con diverse clonazioni, formano un mosaico di terroir, su terreni che alternano sabbie granitiche più o meno fini con presenza di ossido di ferro, di argille in profondità e di silice in superficie. Profondità del suolo, esposizione solare , presenza del vento costante”.

In questo contesto si pone la Maison Château Moulin-à-Vent. 33 ettari di propri vigneti, piante con una età media di 55 anni, 140 parcelle collinari per una produzione diversificata di ben 8 etichette: “Aux Caves” , “Les Vérillats” , “Champ de Cour” , “La Rochelle” . “Clos de Londres”, “Grands Savarins”, “ Couvent des Thorins” e “La cuvée Château du Moulin-à-Ven” la cuvée di riferimento e l’interpretazione di cosa sia un grande Moulin-à-Vent .

Gamay, il vitigno re

Unico vitigno a bacca rossa della denominazione Moulin-à-Vent. Da giovane regala vini fruttati e freschi. A lungo conserva la sua freschezza, ma acquista in complessità e si rivela fine ed elegante.

Pragmatismo e lucidità:
la rinascita dello Château Moulin-à-Vent

Tre secoli di storia, una convinzione intatta. Tre famiglie si sono succedute negli ultimi tre secoli con storie diametralmente differenti.

Château Moulin-à-Vent. Vasche inox

Fu nel 2009 che la famiglia Parinet acquisì la tenuta dagli eredi Damoy. Questo passaggio di testimone permise allo Château di tornare ai massimi livelli di qualità.

Appassionati di vino, mentre la regione stava attraversando un periodo difficile, accettarono la sfida del rilancio della tenuta: una sfida superba.

“Per produrre grandi vini, ogni dettaglio conta”. Selezioni massali, costante adattamento alla vite dalla potatura alla vendemmia, vinificazioni su misura. Scelte guidate dalla forza del terroir e dall’impatto dell’annata.

Apicoltura, la confusione sessuale, le selezioni di massa, l’agro-forestazione e la conduzione agricola in bio-dinamica. “Il rispetto per il vigneto e il suo ambiente”.

“La posizione esclusiva dei vigneti dello Château Moulin-à-Vent consente una comprensione dettagliata dei contesti geologici e climatici e promuove l’attualità delle scelte tecniche”.(M.me Chambriand)

Château Moulin-à-Vent. Vini assaggiati

I miei assaggi:

  • Couvent de Thorins 2019. Solo inox. Una versione di elastica gradevolezza. Ottimo, voto 89/100;
  • Moulin-à-Vent 2019. Quattro territori. Ha regalato vibrazioni sapide. Eccellente, voto 90/100;
  • Le Vérillats 2018. Estrazione misurata ad arte. Eccellente, voto 91/100;
  • Champ de Coeur 2018. Incantevole armonia di sfumature. Ha il tempo dalla sua parte. Eccellente, voto 93/100;
  • La Rochelle 2018. Potente, assetto piramidale incredibile. Chiusura elegante. Ma è un Gamay? Eccellente, voto 94/100.
Château Moulin-à-Vent. Pouilly-Fuissé

A seguire due Pouilly-Fuissé provenienti da una proprietà nel Maconnnaise: Domaine du Roc des Boutires:

  • Pouilly-Fuissè 2020. Chardonnay 100%. Il Pouilly che non tradisce. Eccellente, voto 90/100;
  • Pouilly-Fuissé En Bertilionne 2020. Chardonnay 100%. Mi ha colpito per finezza ed eleganza. Eccellente, voto 91/100.

Il tempo passa, il terroir resta. I vini dello Château du Moulin-à-Vent sono divenuti una referenza incontestabile della denominazione. Generosi, delicati e dal bouquet fiorito, questi vini presentano un eccellente potenziale di invecchiamento. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 7 aprile 2022

Château du Moulin-à-Vent
4 rue des Thorins
71570 Romanèche-Thorins Beaujolais
Tel: +33 (0)3 85 35 50 68

info@chateaudumoulinavent.com

www.chateaumoulinavent.com