La storia di Château Latour viene fatta risalire circa al 1670, ma in realtà la coltivazione e la produzione vinicola è molto più antica; forse anche più della torre, che risale al XIV secolo quando Gaucelme de Castillon la fece costruire durante la Guerra dei Cent’anni, torre a cui si deve il nome dello Château Latour. Il successo della tenuta vinicola esplode nel 1700 con le esportazioni in Inghilterra proprio come per altri vini bordolesi.

Insieme a Château Lafite Rothschild, Château Haut-Brion e Château Margaux fu classificato Premiere Cru Classé nella classificazione dei Vini di Bordeaux del 1855.

La storia recente della tenuta vede diversi passaggi di proprietà a partire dal 1963, quando gli eredi della famiglia Segùr, che ne avevano detenuto la proprietà sin dal ‘700, decidono di cedere a gruppi stranieri.

Château La Tour (Pauillac)

Passaggi che hanno termine nel 1993, quando lo Château Latour torna ad una proprietà francese per iniziativa del finanziere François Pinault, proprietario fra l’altro di Printemps e della FNAC (Federazione Nazionale dell’Acquisto per i Quadri), confermando lo stretto legame che esiste ormai in Francia fra il settore vinicolo e quelli del lusso, dell’arte e della grande distribuzione.

La degustazione

Un brivido che parte dallo stomaco e si riflette sulla schiena… è una grande emozione poter degustare un vino di tale portata.

Ho scelto di non decantare, perché questo è un vino che va rispettato per la sua gioventù, non è un vino che ha bisogno del paniere (cestello da vino) e neanche che io impedisca la fuoriuscita di residui, non ha bisogno assolutamente di essere trattato da “vecchio”, ma ha solo bisogno di essere nel mio bicchiere.

Una grande limpidezza, una grande luminosità che esplode nel calice.

Quanta potenza, quanta complessità, quanta ricchezza ma anche quanta gioventù!

L’entrata fumé accompagna un mondo intero “d’autunno”, un autunno dove le foglie sono ancora vive e dove c’è un’attività scalpitante di sottobosco… la frutta si è fermata sugli alberi ed è quella estiva.

Al palato si ha subito la forte percezione di mineralità, di sapidità, di freschezza, di persistenza, di eleganza ma anche di delicatezza. La grandezza e la ricchezza di questo vino esce piano piano… con un tannino vellutato e setoso, presente ma non invadente, un insieme di sensazioni forti che mai prevalgono l’una sull’altra ma convivono in un’armonia sorprendente.

“Avete mai visto il film 300??”. Il momento in cui la cavalleria da lontano si avvicina e si inizia a percepire appena… poi tutto ad un tratto entra, si allarga, esplode, si sentono i rumori e il fragore… è esattamente così questo vino al palato!

Château Latour, una lunghezza gustativa dove è presente una freschezza e una gioventù veramente sorprendente accompagnata da questo frutto incredibile.

Un vino eterno.

Emiliano Penco

https://www.chateau-latour.com/fr