Château-Chalon: pronunciando questo nome, chi è lontano dal mondo del vino francese, pensa ad un castello magari posizionato lungo la Loira. E devo dire che anche tra gli addetti ai lavori ho trovato molta superficialità.
Pochi riconducono Château-Chalon ad un paese del dipartimento dei Jura; pochi lo riconducono ai circa 60 ettari collinari della AOC Château-Chalon dove si produce il miglior Vin Jaune dal vitigno a bacca bianca Savagnin e pochi sanno che Château-Chalon è uno delle sette AOC che formano il Dipartimento. Gli altri sono: Arbois, l’Etoile, Côte du Jura, Macvin du Jura, Crémant du Jura, Marc du Jura.
I vini dei Jura: il Vin Jaune, il Vin del Paille, il Cremant du Jura, Macvin e Marc du Jura oltre ai tradizionali ottenuti da vitigni autoctoni come Trousseau, Poulsard ed internazionali come Pinot Nero, Gamay, Chardonnay.
Comunque sono il Vin Jaune e il Vin de paille i suoi più caratteristici.
Il Vin Jaune
Letteralmente Vino Giallo, prende il nome dal suo tipico colore giallo dorato. Da sempre, l’antica tecnica di vinificazione è soggetta da regole molto severe: le uve di Savagnin sono raccolte tardivamente e successivamente il vino viene messo ad affinare in barriques scolme per 6 anni e tre mesi, senza che vengano effettuati travasi o colmature. Questa tecnica somiglia a quella della produzione dello sherry spagnolo e fa sì che si crei un velo di lieviti indigeni (voile) sulla superficie del vino che da un lato lo preserva dall’ossidazione e dall’altro lo arricchisce di caratteristiche organolettiche uniche. Terminato l’affinamento il vino viene poi imbottigliato nelle tradizionali “clavelins”, bottiglie da 62 cl.
Il Vin de Paille
Vino di Paglia, è un vino dolce che può essere prodotto con uve Chardonnay, Savagnin, Poulsard e Trosseau nelle denominazioni AOC Arbois, L’Étoile e Côte du Jura. Non a Château-Chalon. I grappoli vengono messi ad appassire per almeno sei settimane sui tradizionali letti di paglia (da qui il nome del vino) in ambienti ben aerati e asciutti. Al termine dell’appassimento, tra Natale e la fine di febbraio, vengono spremute, ottenendo non più di 15/18 litri di mosto per 100 kg di uva. La successiva lenta fermentazione dà vita ad un vino con alcolicità tra i 14 e i 17 gradi e circa 100 g/l di zucchero residuo. Il vino viene poi lasciato maturare in piccole botti di legno per almeno tre anni prima dell’imbottigliamento.
Il territorio
Ma torniamo al Château-Chalon che, nonostante le pittoresche scenografie, deve la sua fama all’omonima appellation e al suo Vin Jaune.
L’Appellation si estende per una sessantina di ettari coinvolgendo quattro comuni: Chateau Chalon, Menetru-le-Vignoble, Domblans and Nevy-sur-Seille. Su tutti domina Château-Chalon arroccato su di uno sperone dove si trovano i resti di quello Château che gli ha dato il nome. L’andamento collinare varia tra i 250 e 500 metri/slm, mentre i suoli svelano una matrice marnoso-calcarea di origine giurassica.
In Ottobre di questo anno ho visitato il Domaine Berthet-Bondet, situato proprio accanto ai ruderi del castello.
Una superficie di 15 ettari vitati, di cui 4,5 nella denominazione Château-Chalon e 10,5 nella denominazione Côtes du Jura.
Colline di vigneti e prati verdi in basso, altopiano dove il calcare è esposto con i suoi complessi di murges (muretti) e cabordes (rifugi di pastori) in alto.
La degustazione
Cosa ho assaggiato? Diversi vini dei quali mi limito a farne menzione dei più significativi.
– Savagnin in purezza, età media delle viti: 30 anni, metodo di coltivazione: agricoltura biologica, inerbimento a fila alterna. Vinificazione e invecchiamento: raccolta manuale, pressatura del raccolto intero, fermentazione in tini di acciaio inox quindi invecchiamento per 3 anni in botti di rovere (228 L) sotto un velo di lievito (invecchiamento ossidativo, botti inutilizzate). Il mio giudizio: vino molto interessante. Voto 89/100;
– Rosso Coda della Volpe. Pinot nero 100%. Età media delle viti: 40 anni. Metodo di coltivazione: agricoltura biologica, inerbimento a fila alterna. Vinificazione e affinamento: vendemmia parcellare, raccolta manuale, tavolo di cernita, breve macerazione (circa una settimana) degli acini interi diraspati, affinamento in botti di rovere per 12 mesi. Il mio giudizio: colore scarico, pinot nero completamente diverso dagli standard conosciuti. Una buona sorpresa. Voto 88/100;
ed infine LUI, il motivo della visita:
– Château-Chalon Vin Jaune. Terroir: Marne del Lias. Savagnin 100%. Età media delle viti: 30 anni. Vinificazione e invecchiamento: raccolta manuale, pressatura del raccolto intero, fermentazione in botti scolme, quindi invecchiamento per un minimo di 6 anni (come da disciplinare) sotto un velo di lievito (invecchiamento ossidativo, botti inutilizzate). Il mio giudizio: così lo attendevo, così l’ho trovato. Sublime. Voto 93/100.
Da più di trent’anni, con 160 abitanti, la comunità del villaggio promuove ed anima questo luogo dal fascino unico e il Domaine Berthet-Bondet ne è parte integrante. Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata il 3 ottobre 2024
Domaine Berthet-Bondet
7 rue de la Tour – 39210 Château-Chalon Jiura, France
Telefono: 03 84 44 60 48