Da alcuni lustri, ogni anno, vado a “calpestare le vigne” nella Champagne. La percorro “scientificamente”. Vuoi alla scoperta dei mini-terroir, vuoi alla ricerca di conferme ed evoluzioni.
Ci sono però, in tutti i viaggi, dei “punti fermi”, visite irrinunciabili per rinfrescare la memoria o, in alcuni casi, rendere omaggio alla Storia, mista a leggenda, del Vino più famoso al mondo.
Ed ecco allora il perché della visita annuale a Reims e alla sua maestosa Cattedrale, a Hautviller ad inginocchiarmi di fronte a quella lapide nera dove, non importa se è leggenda o verità, riposerebbe Dom Pierre Pérignon, colui che ha sdoganato il vino “frizzante”, il perché vivere le serate nei locali di Épernay, lungo la Marne, il fiume simbolo della Champagne e perché calcare, avanti e indietro, l’Avenue de la Champagne e, di fronte alle Grandi Maison, pensare ai numerosi cunicoli sotterranei, les caves che arrivano fino a 17 Km (Maison Mercier), piene di bottiglie dormienti.
E come tutti gli anni, da quella prima conoscenza avvenuta a Bordeaux durante il Vinexpo 2011, visitare una Maison particolare: Diogène Tissier & Fils.
Particolare per la sua ubicazione in quel territorio specifico, esclusivo che è la Côteaux-Sud d’Épernay, affacciata sul fiume La Marne e dirimpettaia del versante sud della Montagne de Reims.
Luogo magico: filari di Chardonnay che controllano i filari di Pinot Noir con al centro il fiume ed Épernay, mentre Dom Pierre Pérignon, dall’alto della sua Abbazia controlla il lento scorrere del tempo.
Particolare per capire velocemente (a volte un ripasso necessario, in umiltà) i processi di produzione toccando con mano “attrezzature ed attrezzi” tradizionali e moderni, dall’arrivo delle uve, alla pressatura, ai vin clair, alla spumantizzazione e ai lunghi tempi di permanenza sui lieviti, alla sboccatura, al “rabbocco” con la liquer e al confezionamento. Tutto reso “facile” dal vulcanico Vincent.
E tutti gli anni l’incontro ricopre il significato di una gradevole rimpatriata raccontandoci a vicenda i segreti più intimi di fronte al suo delizioso Ratafià Rouge accompagnato dagli amabili biscottini rosa di Reims che, vi assicuro, creano dipendenza, l’uno tira l’altro.
Per notizia: i biscottini nascono nel 1690 a Reims. La ricetta nasce da un impasto speciale fatto cuocere due volte in forno (bis-cotto). La ricetta rimane più o meno segreta e la Maison Fossier di Reims sembra essere l’unica depositaria di cotanto sapere.
Diogène Tissier, la Maison referente a Chavot-Courcourt, l’insieme di due paesini galleggianti in un mare di vigne.
“La famiglia TISSIER è una grande famiglia di Chavot – Courcourt, dove Diogène e Juliette iniziarono la professione di vignerons. Oggi è Vincent (mio marito, 3a generazione, nipote di Diogène) insieme a me e nostra figlia Margaux, ben inserita nel commerciale, a proseguire nel solco della tradizione familiare”. Così mi ha sempre ricordato Nathalie le loro origini.
Champagne Tissier come riferimento, richiamo al classico sistema di conduzione familiare, dove tutte le fasi di produzione, vengono eseguite nella cantina “a caduta” con profondità di oltre 10 metri.
Se poi aggiungiamo la qualità dei vini dove freschezza, rigore, ricerca di una vinosità pura sono declinate verso una stilistica assestata nel tempo, questi eccellenti “perlage” si presentano da soli.
In poche parole gli Champagne di Vincent portano sempre ad un gran bel bere.
Carte Noirs. Cuvée ottenuta da 70% Pinot Meunier. 30% di Chardonnay. Naso fine, in bocca con frutta rossa candita associata alla nocciola. Equilibrato, ampio, rotondo e lungo, uno Champagne sottile e delicato.
Carte de Reserve. 60% di chardonnay. 25% di pinot meunier. 15% di pinot nero. Profumo con aromi di frutta molto matura e candita (miele, confettura di prugne) e fiori secchi. Note speziate abbastanza presenti (anice, menta piperita). Tocco piccolo tostato (crosta di pane, caramello leggero). Al palato molto volume e morbidezza. Vino ampio, con aromi molto maturi e un’elegante nota tostata sul finale.
Carte de Rosé. 12% vino rosso champagne. Cuvée di riserva in miscela all’88%. Naso molto vivace e fruttato. Principalmente bacche rosse (fragola selvatica, ribes rosso, piccola nota di ribes nero). Piccolo tocco di fieno tagliato e frutta nel vino. Al palato, attacco fresco ed evoluzione fruttata. Molto equilibrio e un accenno acido che rafforza la sensazione fruttata.
Blanc de Blancs. Chardonnay 100%. Naso di miele, pasta di frutta e caprifoglio. Il palato ampio, lungo e grasso offre sapori di mandorla e pane tostato.
Saveur de Juilette. 70% pinot meunier 30% pinot nero. Profumo con aromi di frutta molto matura e candita (miele, confettura di prugne) e fiori secchi. Note speziate abbastanza presenti (anice, menta piperita). Tocco piccolo tostato (crosta di pane, caramello leggero). In bocca, un sacco di volume e morbidezza … Grande Champagne in onore della nonna.
Révelation. 100% Pinot Nero. Rosé saignée. Vino vinificato per macerazione per estrarre questo colore rosa sostenuto con abbondanza di aromi fruttati. Porta a vere emozioni.
Extra Brut. 80% Chardonnay, 20% Pinot Nero. Elaborato appositamente per i puristi della degustazione di Champagne a cui piace trovare dietro l’effervescenza tutte le caratteristiche della complessità del vino. È uno Champagne praticamente non dosato (senza aggiunta di zucchero con il liquore al momento della sboccatura) che, dopo lunghi mesi di affinamento in cantina, esprime una gamma di sapori.
La degustazione annuale degli champagne della Maison Tissier, meglio dire di Vincent, è per me il sublime momento della verità e del perché torno, tutte le volte a Chavot-Courcourt. È la riprova che questi champagne, se pur influenzato dall’accoglienza familiare in tutto, destano in me, ogni volta, molta attenzione.
«Nathalie e Vincent, mes amis, à bientôt en Octobre 2020». Chapeau!
Urano Cupisti
Maison Tissier & Fils
Rue Général Leclerc, 10
Chavot-Courcourt (Champagne)
Tel +33 326 543247
info@champagne-diogene-tissier.com
www.champagne-diogene-tissier.com
