Nell’estremo Est della Champagne: Champagne Bourcier Frédéric et Fils.
Il Vitryat, circa 300 ha, è un settore della Champagne, isolato, ad Est della ben più conosciuta Côte des Blancs. Fa parte, come distinguo, del territorio della stessa Côte des Blancs condividendo, sia nelle sue basse colline che nel territorio pianeggiante, il suolo prevalentemente gessoso.
Considerata una porta d’ingresso ad un particolare vigneto champenois intorno alla cittadina Vitry-le-François e al Lago di Der.
Su circa una sessantina di chilometri si snodano piccole strade a raggiera che attraversano colline e pianure permettendo di scoprire, oltre alle vigne ben curate, anche paesini dalla caratteristica architettura “bocage champenois”.
Bocage è una parola di origine normanna che identifica un particolare tipo di paesaggio rurale presente in modo diffuso nella Champagne. Nel Vitryat in particolare, nei circa 15 Comuni presenti dall’aspetto “fiorito e assonnato”.
Sono arrivato a Couvrot, il piccolo paesino che di fatto è la porta d’ingresso al Vitryat, al mattino di buon’ora. Ero atteso da Frédéric Bourcier, oggi récoltant manipulant e responsabile del Pressoir de Gravelines, centro di pressage per altri viticoltori. A dirla in breve ha investito in una “pressa Boucher” da ottomila chili e lavora per conto terzi.
Frédéric è il classico produttore nato come agricoltore (patate, barbabietole e mais), divenuto vigneron récoltant, conferitore di uve alle grandi Maison ed infine produttore in proprio e responsabile del Pressoir de Gravelines. Una storia nata nel 1968 da parte del grand-pére Léon, proseguita fino ad oggi pronto a passare la mano al figlio, il futuro.
La cantina?
Un capannone agricolo con dentro la pressa da ottomila chili Boucher, una parte termocontrollata dove spumantizzare, tini inox, barriques. Niente di storico ma funzionale.
Le vigne? Intorno a Couvrot. Principalmente vitigni Chardonnay, un po’ di Pinot Noir e Pinot Meunier.
Due parole sullo Chardonnay del Vitryat. Pur essendo associato a quello della Côte des Blancs per il comune suolo gessoso, si differenzia in termini di acidità prodotte. Molto richiesto dalle Grandi Maison come uva da taglio per aumentare la freschezza al palato dei prodotti finali.
Questa particolare acidità è dovuta alla sua esposizione ai venti invernali provenienti dalla fredda Lorena.
Uno chardonnay completamente diverso e ricercato. Vitryat, i nuovi territori della Champagne.
Gli champagne
Cinque gli champagne prodotti da Frédéric:
– Blanc de Blancs 100% chardonnay, 7g/l. Cinque anni sui lieviti. Leggermente dorato, carbonica fine e finale generosamente aromatico. Champagne più che gradevole anche se è evidente, all’assaggio, la mancanza di un “piglio” brillante. Ottimo, voto 88/100
– Brut Tradition, 40% chardonnay, 20% Pinot Meunier, 40% Pinot Noir, 9g/l. 48 mesi minimo sui lieviti. Aspetto cristallino, carbonica fine. Floreale e fruttato con finale di miele. In bocca domina l’acidità ben sostenuta dall’apporto di morbidezza del pinot meunier. Ottimo, voto 88/100
– Cuvée Leon Millésime 2007. 45% chardonnay, 45% pinot noir, 10% pinot meunier. 7,5 g/l. Sette anni minimo sui lieviti. Questa bottiglia 96 mesi + 48 in permanenza nella cave. Naso fine e minerale. Note di mandorle, frutta e tostatura. Il vino mostra uno sviluppo sobrio nonostante l’acidità evidente. Tenuta al palato indiscutibile. Eccellente, voto 90/100
– Brut Rosé. 50% pinot noir, 40% chardonnay, 10% pinot meunier. 10 g/l. Quattro anni sui lieviti. Una cuvée diversa dagli altri rosé. La presenza elevata di chardonnay, oltre ad apportare freschezza, contribuisce all’eleganza. Ottimo, voto 88/100
La degustazione degli champagne di Frédéric Bourcier è stata per me un altro caso risolto: aver assaggiato quelli dell’Est, ai più sconosciuti, autentici, rigorosi ed aver capito perché molto ambiti dalle Grandi Maison. Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata nell’Ottobre 2019
Fréderic Bourcier et Fils
Chemin des Imblines, 9
Couvrot (Vitryat)
Tel 0326720909
frederic@champagnebourcier.com
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