Mi sono ritrovato, in un assolato giorno di giugno, a vinovagare nel Chianti Classico e precisamente a Castellina in Chianti. Invitato per una visita aziendale al Castello La Leccia alla ricerca di un amore: quello per il vitigno Sangiovese.
E la motivazione per questa visita è stato quanto ritrovato nella loro brochure: Produttori di vino Sangiovese nel Chianti Classico.
Una definizione da ritenersi scontata e banale alla semplice prima lettura assodato che Il Chianti Classico è sinonimo di Sangiovese. Allora perché specificare questo?
La Storia
“Fonti storiche scritte citano il Castello La Leccia sin dal 1077, quando il nobile Rodolfo di Guinzo, ne acquistò una parte. Verso la metà del 1400, anche sul Castello, come su larga parte del territorio del Chianti Classico, si estese il dominio della famiglia Ricasoli.
Il castello ed il suo borgo vennero acquistati nel 1920 dalla famiglia Daddi. Nel 2018 il testimone è passato alla famiglia svizzera Sonderegger, attuali proprietari”.
È Guido Orzalesi, general manager del Castello La Leccia, ad accogliermi e a raccontare.
“Notizie di incursioni e devastazioni, ma anche dell’antica vocazione vitivinicola, si ricavano dalle accorate lettere inviate da Andrea Ricasoli, nel 1529, durante le sanguinose guerre tra Siena e Firenze : ”… forse cinquanta sienesi vennero a un mio luogo in Chianti Classico chiamato la Leccia dove… arsono ciò che era in casa… et da dugento barili di vino era nella cantina et nelle botti tutto versarono…”.
Il Castello La Leccia oggi
“Soggiorna a Castello La Leccia e goditi l’intimità di una vacanza in Toscana tra Siena e Firenze. Scopri l’azienda agricola biologica e le eleganti camere immerse in un’oasi di pace tra vigneti e oliveti”.
Così recita l’introduzione ad una Ospitalità di Charme ricavata da una ristrutturazione del Castello e annesso Borgo.
Tutto questo anche per presentare l’aspetto vinicolo, la visione di un approccio particolare alla vitivinocoltura, a tutto ciò che dona le peculiarità del terroir, al frutto curato con passione dalla fioritura alla vendemmia.
I numeri
170 ettari totali di cui 17 a vigneto e 10 a oliveto. Azienda certificata biologica dal 2013. Bottiglie prodotte mediamente 70/80.000. Mercati per l’85% esteri. Quattro etichette di cui un Igt sempre a base sangiovese.
La produzione
È sempre Guido Orzalesi a raccontare: “I nostri vigneti sono adagiati in cinque diverse zone intorno al nucleo centrale del Castello ad altitudini che variano dai 300 ai 500 metri s.l.m.. Sono esposti a sud e a sud ovest e affondano le loro radici su terreni argillosi e ricchi di calcare e galestro. Proprio in queste diversità il Sangiovese sprigiona la sua duttilità esprimendo complessità e struttura piuttosto che dolcezza ed eleganza”.
L’uva di ciascun vigneto è raccolta e vinificata separatamente, la fermentazione, avviata dai lieviti indigeni, si svolge in vasche di acciaio a temperatura controllata. Dopo la svinatura il vino prosegue la fermentazione malolattica nel cemento per poi affinare in botti di rovere, tonneaux e barriques.
Gli assaggi
Otto campioni x le quattro etichette e una bottiglia “particolare” dalla biblioteca del Castello:
– Vivaio del Cavaliere, vendemmia 2020. Igt Toscana Rosso. Assemblaggio di Sangiovese (in maggioranza), Ciliegiolo e Malvasia Nera. Bottiglie prodotte 15.000. Percorso in inox e cemento. Un vino che si è fatto subito apprezzare al primo sorso. Fresco, fragrante e sapido per tutta l’escursione al palato. Ottimo, voto 89/100
– Chianti Classico 2018. Docg Chianti Classico. Sangiovese 100%. Bottiglie prodotte 50.000 Percorso inox, cemento e affinamento in botte da 20 e 25 hl. Naso complesso, palato vigoroso grazie ad una scorta di frutto cospicua. Ottimo, voto 89/100
– Riserva. Docg Chianti Classico Riserva. Presenza di una piccola quantità di Malvasia Nera. Percorso inox, cemento e 18 mesi in botte da 20 hl.
Di questa etichetta ho assaggiato:
– campione di botte 2019. Ottimo, voto 89/100
– vendemmia 2018. Eccellente, voto 91/100
– vendemmia 2016. In questa versione l’assetto tannico è serrato e incisivo con una sapidità di pari livello ed energia. Eccellente, voto 93/100
– vendemmia 2015. Eccellente, voto 92/100
– Bruciagna Gran Selezione. Un vero e proprio CRU con uve Sangiovese 100% provenienti dal vigneto “Bruciagna” e prodotto in solo 4.000 bottiglie. Percorso inox e cemento per poi affinare 24 mesi in barriques.
Di questa etichetta ho assaggiato:
– campione di botte 2020. Già eccellente, voto superiore ai 90/100
– vendemmia 2018. Giovanissimo e già un grande!!! Tradotto in una versione un po’ selvaggia ma in preparazione un tessuto tannico dalla stoffa elegante. Eccellente, 93/100
E per finire Bruciagna 2006. Commovente!!!
La vocazione
Sangiovese, sangiovese, sangiovese ed in piccola parte Malvasia Nera, Ciliegiolo e Syrah. È per questo che al Castello la Leccia si definiscono Produttori di Sangiovese nel Chianti Classico. Chapeau!
Urano Cupisti
Assaggi effettuati il 3 giugno 2021
Castello La Leccia
Località La Leccia
Castellina in Chianti
Tel 0577 743148