Persone, filosofia e vini

“Lei è un ristoratore, enotecario, gestisce un wine-bar  o semplice appassionato magari, nelle vere intenzioni investigative, semplice bevitore?”

Quante volte, durante le manifestazioni,  mi sono sentito chiedere a quale categoria appartenessi, in particolare da addetti al commerciale, agenti e/o rappresentanti, venditori. Poco importava che esponessi ben visibile l’accredito stampa, poco importava la mia presentazione come “comunicatore”. Senza rendersi conto, i tapini (nel senso ironico del termine, infelici “domandatori” ), che il comunicatore svolge un importante ruolo informativo, divulgativo e alla fine muove i consumi.

Ciò non avvenne al banco dell’azienda piemontese Castello di Neive durante l’ultima edizione di Terre d’Italia. Da subito l’enologo Dr. Claudio Roggero, prima ancora della mia presentazione, chi fossi, con lo stile signorile che contraddistingue i “piemontesi”, mi mise a proprio agio con un “buongiorno, le racconto la Storia di questa azienda”.

“Bisogna risalire a Giacomo Stupino, colui che dette inizio alla produzione di vini, all’acquisto di alcune cascine e vigne fino ad acquisire il Castello con le sue spaziose cantine. Fu la svolta, l’inizio e il futuro della nascente Azienda Agricola Castello di Neive”.

Un buon avvio “storico” della conversazione, avvio indispensabile per capire la filosofia aziendale maturatasi nel tempo.

Talin Brunettini, abile cantiniere e conoscitore delle tecniche agronomiche, la collaborazione con la Facoltà di Agraria di Torino per la selezione clonale, soprattutto in riferimento al vitigno a bacca bianca Arneis la cui uva era pressoché abbandonata e pertanto sconosciuta, insieme all’intuito di Italo, figlio di Giacomo sono  le chiavi del nascente successo dell’intera filiera produttiva. La nuova struttura tecnica – cantina 2- con un razionale lay-out permette adesso di affrontare le sfide del mercato, del cambiamento”.

Interessante la Storia familiare e necessaria introduzione a quello che rappresenta oggi Castello di Neive nella viticoltura piemontese. Mi parli dell’attuale approccio con le vigne, le tecniche di cantina, la produzione dei vini.

“Importante per noi è l’approccio scientifico alla campagna, alla vigna. Va bene la tradizione, ma non si deve dare tutto per scontato, “naturale”. Il dubbio che genera ricerca, il confronto che porta a migliorarsi ed infine la sintesi per partecipare alla crescita. Tutta qui la nostra filosofia quotidiana che scandisce i tempi al Castello di Neive”.

Ed aggiungo: ha portato ai successi giorno dopo giorno, alcuni prodotti leader di settore.

Spumante Metodo Classico Castello di Neive Classico, eccellente!

Castello di Neive Passito da uve arneis, eccellente!

Pinot Noir I Cortini, ottimo!

Barbera d’Alba Superiore , ottimo!

Albarossa, ottimo!

Dei dodici assaggi effettuati con il perfetto, impeccabile, unico ausilio del Dr. Roggero, rimasi colpito, in particolare, da: Barbera d’Alba Santo Stefano 2015. Barbera 100%. 12 mesi in barrique. Lampi violacei per questa Barbera “di razza”. Calda, ricca. Al gusto ottima sapidità, lunghezza con ritorni retrolfattivi in linea con il naso. Vino equilibrato e armonico. Eccellente, voto 91/100

Barbaresco Riserva Santo Stefano 2011. Nebbiolo 100%. Botte grande per 30 mesi. Fruttato immediato che stimola una beva “contagiosa”.  Colpisce la finezza dei tannini e l’eleganza  all’altezza del suo blasone: immediata leggibilità. Eccellente, voto 93/100

Barbaresco Riserva Santo Stefano 2003 Magnum. Nebbiolo 100%. Anche se l’annata potrebbe indicare un vino imperfetto dovuto al “generale andamento di quella vendemmia”, ritengo ancora una volta che il terroir abbia vinto. A dispetto di coloro che classificano i vini solo in riferimento al generale andamento stagionale e non zonale, questo “meraviglioso 2003” mi ha entusiasmato. Ha sfoggiato una purezza di frutto emozionante, al palato semplicemente sublime. 14 anni e non dimostrarli. Eccellente, voto 93/100

Persone, filosofia e vini. Tradizione, ricerca e creatività. Secoli di esperienza , incontro con nuove tecnologie, mettersi in gioco sperimentando con coraggio nuovi metodi. Senza dimenticare la sensibilità, l’equilibrio, la flemma tipica dei “piemontesi” nell’accoglienza, anche ad un semplice banco d’assaggio in una “frenetica” manifestazione.

Il mix di successo di Castello di Neive.

Urano Cupisti


Castello di Neive Azienda Agricola

Via Castelborgo 1

12052 Neive (Cn)

Tel +39 0173 67171

e-mail  info@castellodineive.it

www.castellodineive.it

 

Nelle foto, dall’alto:

La cantina storica

I vini assaggiati