È sempre un piacere colloquiare con Antonio Zaccheo, un Signore del Vino, fondatore insieme a Giovanni Sacchet dell’Azienda Carpineto, nel lontano 1967.
Anni duri per la viticoltura italiana culminati nel 1985/1986 nello scandalo degli scandali: il Metanolo.
Dar vita alle passioni, investire tempo e denaro nell’ambiente del Vino era impresa difficilissima. Riuscivano a “reggere” quelle antiche presenze legate alle secolari tradizioni familiari. L’imprenditoria come la intendiamo oggi era ancora lontana e se iniziava ad avvicinarsi al mondo del vino doveva essere accompagnata da tanta, tanta passione e un po’ d’incoscienza.

Così come accadde agli amici Antonio Zaccheo e Giovanni Sacchet.
Oggi Carpineto rappresenta tutto questo e i numeri aziendali ci ricordano la sua attuale consistenza.
5 singole Aziende: Dudda, Montalcino, Montepulciano, Gaville, Gavorrano. 500 ettari complessivi con vini esportati in 70 paesi.

In occasione dell’Evento Annuale Anteprima Vino Nobile di Montepulciano, edizione 2022, sono stato invitato presso l’Appodiato dell’azienda Carpineto ed a ricevermi è stato Antonio Zaccheo.
Mi sono trovato grosso modo sui 300 mt. di altezza a calpestare vigneti collinari dove prevalentemente l’allevamento è dedicato al Sangiovese (Prugnolo gentile). Terreni generosi nelle loro dotazioni per vini di personalità e robusta intelaiatura tannica.
Per i Cru l’azienda Carpineto ha individuato vigne selezionate, eseguendo vendemmie e successive vinificazioni parcellari.

La produzione attualmente su quanto si assesta?
“La produzione annua, in totale, è intorno alle 180.000 bottiglie”.
“A completare l’organizzazione aziendale ci sono anche 12 ettari di uliveto con alcuni alberi risalenti a diversi secoli fa, piantati alle classiche varietà toscane di Frantoio, Moraiolo, Leccino e Pendolino” .
Non poteva mancare la visita alla cantina ed alla bottaia ritenuta da alcuni “troppo scenica”. La definirei luogo dove i vini dell’appodiato di Montepulciano guadagnano in eleganza e complessità.

Gli assaggi
– Farnito Chardonnay 2019. Tecnica di vinificazione: macerazione delle bucce nel succo d’uva a bassa temperatura e quindi una lenta ed accurata fermentazione del mosto in piccoli barili di rovere, ad opera di lieviti selezionati. Il dovuto affinamento è avvenuto in un ambiente a temperatura costante di 13°C. Chardonnay atipico con una silhouette affusolata e coinvolgente. Ottimo, voto 89/100;
– Rosso di Montepulciano 2019. Uve usate: da vitigni Sangiovese (Prugnolo Gentile), Canaiolo ed altre varietà autorizzate. Tecniche di vinificazione: macerazione delle bucce di 10/12 giorni a temperature tra i 25 e 30°C. Affinamento in botte grande e piccola. Freschezza ed agilità che nel finale si riscatta in tensione. Eccellente, voto 90/100;

– Nobile di Montepulciano Riserva 2018. Vinificazione in presenza di lieviti autoctoni. Frequenti rimescolamenti ed arieggiamenti mantenendo le temperature da 25 a 30°C. Macerazione di 12 giorni. Maturazione In barili di legno di piccola capacità (lt. 225) di rovere francese ed americano per circa 12 mesi. Un bel fraseggio aromatico, con rimandi fruttati e speziati. Una pennellata di eleganza. Eccellente, voto 91/100;
– Poggio Sant’Enrico 2015. Sangiovese 100%. Proveniente dalle zone meglio esposte di due vigneti, “Poggio Sant’Enrico Piccolo” e “Poggio Sant’Enrico Grande” ubicati ad un’altitudine di 300-350 metri sul livello del mare. Il vino rivela tutta la sua classe fatta di precisione e ricca di dettagli olfattivi e gustativi. Eccellente, voto 93/100.
“Il vino per noi è natura, rispetto, cultura, passione e sostenibilità. L’eccellenza nel processo produttivo”. (Antonio Zaccheo). Chapeau!
Urano Cupisti
Visita effettuata il 25 marzo 2022
Carpineto
Appodiato di Montepulciano
Strada della Chiana 62
Tel: 0578 30073