Campo alla Sughera è da vent’anni un esempio vivente della simbiosi di tre culture, la tedesca, l’italiana e la francese.

Tedesca in riferimento alla proprietà, la Famiglia Knauf, che si ripercuote nell’organizzazione giornaliera;

Italiana per il luogo, Bolgheri, una regione vitivinicola tra le più vocate;

Francese per i metodi di allevamento (médocaine) e di vinificazione con riferimento alla regione di Bordeaux.

A ricevermi Francesco Gagliardi, wine maker, cresciuto professionalmente all’ombra della sughera. Memoria storica aziendale (ha iniziato la sua esperienza nel lontano 2006), esperto in vigna quanto in cantina, padrino di battesimo di tutti i vini espressioni del territorio.

Il racconto

Poco dopo la conoscenza di Elisabeth Finkbeiner alla direzione di Campo alla Sughera dal 2016.

Campo alla Sughera. Insieme a Elisabeth e Francesco

“Sono felice di rappresentare questa fantastica azienda vinicola, di raccontare la sua insolita storia d’amore e continuare a scriverne le pagine”. Frau Elisabeth si esprime in un eccellente e corretto italiano che raramente scivola nell’accento tedesco. È da subito un piacere interloquire con lei.

“Con un’energia e una passione incontenibili, il team italo-tedesco-francese di Campo alla Sughera ha vissuto in questi anni uno sviluppo continuo, passando da prodotto di nicchia a star di fama internazionale. A Campo alla Sughera sono le persone a fare la differenza”.

Trovarsi di fronte alle vigne e respirare l’aria marina proveniente dalla vicina costa tirrenica non è da tutti i giorni e si capisce il perché del continuo monitoraggio e il “duro lavoro” consequenziale.

“In vigna seguiamo il metodo “médocaine”, molto utilizzato nella regione di Bordeaux e lavoriamo con un’alta densità d’impianto combinata ad una bassa altezza delle viti. Abbiamo suddiviso i nostri vigneti in 15 micro-siti e 38 parcelle, per valorizzarne ogni sfumatura.

Campo alla Sughera. Una vigna

Per ottenere un raccolto di grande qualità, la vendemmia avviene con la raccolta di pochi grappoli per vite seguendo il principio delle basse rese. Un metodo che comporta molto lavoro ma che regala grandi soddisfazioni”. Francescomi spiega il lavoro certosino eseguito in vigna perché “il buon vino nasce dalle vigne”.

In cantina

A seguire la visita alla cantina interrata, vuoi per procedere alle varie fasi di vinificazione “a caduta”, vuoi per sfruttare la necessaria maturazione ad una temperatura costante che solo i livelli a scendere possono assicurare.

Vinificazione a caduta

“Anche in cantina lavoriamo in armonia con la natura e sfruttandone le leggi, come la gravità. Combiniamo l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia a metodi di lavorazione delicati e grande spirito di sperimentazione. Il processo di vinificazione viene svolto con grande accuratezza e senza vincoli di tempo, lasciando ai vini tutta la tranquillità necessaria per raggiungere la maturità. Individuiamo i contenitori adatti e il livello di tostatura adeguato delle botti per esaltare le potenzialità di ogni vino”.

Gli assaggi

Terminata la visita ci ritroviamo intorno ad un tavolo: Elisabeth, Francesco e il sottoscritto, con i calici pronti per gli assaggi.

La sala degustazione riporta alla passione per il vino della Famiglia Knauf, originaria della Franconia, e i due cugini, Isabel e Frederick attuali comproprietari, parlano di amore a prima vista, delle condizioni ideali per dare vita al loro progetto di realizzare una cantina produttrice di eleganti Bordeaux a Bolgheri.

Campo alla Sughera. Le segrete

Ed allora ha avuto un senso affidare la consulenza vinicola nelle mani esperte di uno dei più famosi enologi francesi: Stéphane Darenoncourt.

Se Campo alla Sughera era già conosciuto come eccellente taglio bordolese, con la presenza di Stéphane Darenoncourt in regia, i suoi vini saranno ricordati per l’ancora più eleganza, finezza, superando la “moda” dei bolgheri pesanti e di gran corpo.

Arioso 2018

Note aziendali: Un elegante vino bianco mediterraneo. Fruttato e fresco, leggero e di buona struttura: è la scelta perfetta per le calde serate estive. Ottenuto interamente da uve Vermentino raccolte con cura, fermenta in serbatoi di acciaio e matura in bottiglia per due mesi.

Le mie considerazioni: Paglierino con riflessi giovanili. Il richiamo agli agrumi dolci, alla pera e albicocca è evidente. Fresco e sapido al palato. Equilibrato. Un bianco di Bolgheri che convince. Ottimo, voto 87/100

Adeo 2017

Note aziendali: Un vino fresco e fruttato, dalla piacevole beva. Nasce da uve Cabernet Sauvignon (60%) e Merlot (40%) raccolte a mano e pressate con grande cura. Riposa per 12 mesi in barrique di rovere per poi concludere l’affinamento con 6 mesi in bottiglia.

Le mie considerazioni: Rubino compatto. Si dipana con molta sicurezza all’olfatto. Note floreali di viola mammola macerata, frutti di bosco, vegetale non invadente e speziati a non finire. Palato interessante, bilanciato tra avvolgenza alcolica e trama tannica già ben affinata. Ottimo, voto 89/100

Arnione 2014

Note aziendali:  Il nostro Bolgheri Doc Superiore. Un vino dall’identità inconfondibile, elegante e ricercato. Ottenuto da uve Cabernet Sauvignon (40%), Merlot (20%), Petit Verdot (20%) e Cabernet Franc (20%), accuratamente selezionate dai vigneti delle nostre migliori parcelle. Affina per 18 mesi in barrique di rovere per proseguire poi con un ulteriore affinamento in bottiglia per 24 mesi.

Le mie considerazioni: Nei confronti dell’Arnione, lo dico subito, sono di parte! Ricordo quella prima vendemmia 2001 che mi fece innamorare dei Bolgheri. Questa vendemmia abbastanza problematica ci ha consegnato un vino “accellerato” nella sua maturazione. Bevibile e godibile adesso. Tra qualche anno, chissà, potrebbe essere foriero di sorprese. Eccellente, voto 90/100

Arnione 2015

Le mie considerazioni: L’Arnione che amo. Sfoggia da subito tutta la sua potenza con un naso concentrato. Palato altrettanto ricco, con un lungo finale dai richiami sapidi e speziati. Palma d’eccellenza, voto 94/100

Campo alla Sughera 2013

Note aziendali: Il Supertuscan. Un vino pregiato, ricco di finezza e tipicità. Prodotto dalle migliori uve Petit Verdot (70%) e Cabernet Franc (30%) tutte rigorosamente raccolte a mano e lavorate delicatamente per preservarne le caratteristiche organolettiche. Due anni di affinamento in barrique di rovere seguono un ulteriore affinamento in bottiglia per 36 mesi.

Le mie considerazioni: Immediate ed intense le sensazioni olfattive di questa eccellente vendemmia. Non finirei nell’elencarle. Gusto tenuto vivo da una solida acidità e un tannino superbo ben levigato. Lunga vita a questo 2013. Eccellente, voto 95/100

I numeri di questa azienda sono importanti. Pur autoclassificandosi “familiare”,  lavora ben 16,5 ettari arrivando ad un imbottigliamento annuale che si attesta intorno alle 110.000 bottiglie.

Per raggiungere questi obiettivi i cugini Isabel e Frederick si affidano a umanità, spirito imprenditoriale, collaborazione e impegno, tutto in linea con un approccio molto rispettoso della natura. Chapeau!

Urano Cupisti

Visita effettuata il 6 maggio 2019

 

Campo alla Sughera

Strada Provinciale Bolgherese, località Caccia al Piano

Castagneto Carducci

Tel:  0565 766936

info@campoallasughera.com

www.campoallasughera.com