Bruno Ferrara Sardo. Bottiglie 'Nzemmula

A volte parlare di un vino e del suo produttore, il trasporto, la partecipazione, il coinvolgimento portano alla commozione.

Mi è capitato recentemente di fronte ad un calice di Nerello Mascalese al 97% in assemblaggio con Nerello Cappuccio 3%. Non un Etna Rosso qualsiasi, di quelli che, in questi tempi, cavalcano l’onda del successo.

Un Etna Rosso particolare emozionale ed emozionante, che nutre l’anima e fa bene al cuore. Un vino che risponde all’auspicio

È così che ‘Nzemmula, l’unico vino  etichettato alternativamente come Etna Doc, Terre siciliane Igt o Vino rosso  risponde all’auspicio, desiderio e speranza del suo autore: Bruno Ferrara Sardo.

Vigneti Bruno Ferrara Sardo

La vigna del “nonno” vigneto Cumiti, posizionata sul fronte Nord dell’Etna ad una altezza di 700 metri, altro non è che un fazzoletto di terra di circa due ettari, con vitigni di cinquant’anni, suolo e sottosuolo lavico- vulcanico blandamente lavorato, che lascia spazio all’inerbimento spontaneo, per quanto reso possibile dal delicato equilibrio botanico dell’ambiente etneo.

È così che nasce ‘Nzemmula, l’unico vino prodotto che esprime la sua caratteristica intrinseca di condivisione, la sua capacità di allacciare e stringere relazioni. Da qui la scelta del nome ” ‘nzemmula” che nel dialetto locale significa “insieme” e vuole essere nelle intenzioni del produttore, “un invito alla gioia ed al piacere della condivisione”.

Nerello Mascalese

L’assaggio

– ‘Nzemmula, Etna rosso Doc. Vitigno: Nerello Mascalese 97%, Nerello cappuccio 3%, dal vigneto Cumiti. Note aziendali. Vendemmia manuale metà ottobre (rese 40 qt/ha). Diraspatura e pigiatura meccaniche. Fermentazione spontanea. Macerazione 15 gg. con rimontaggi. Nessuna filtrazione, chiarifica né alterazione dei parametri enologici naturali. Affinamento 12 mesi in vasca inox, più 6 mesi in bottiglia. Quantità media prodotta: 4.000 bottiglie.

Le mie considerazioni. Ottima concentrazione, spettro olfattivo caratterizzato da riber rosso e piccole bacche di bosco, terra bagnata, note speziate scure di cardamomo, con un fondo ferroso. Trama tannica vellutata ma ben presente, vena acida vitale, equilibrato. Ottimo!

Assaggio che ha dimostrato l’obiettivo del vignaiolo con una vinificazione poco interventista, con il ricorso a pochi travasi, lasciando alla spontaneità la fermentazione seguita dall’assenza di filtrazioni, chiarifiche e senza solfitazioni aggiuntive.

Bruno Ferrara Sardo

La perplessità nel leggere la scheda del vino redatta da Bruno, effettuata prima dell’assaggio, non lo nascondo che abbia preso il sopravvento; insomma il dubbio di trovarmi di fronte ad un calice strapieno di difetti era preventivato.

Non è stato così.  È risultato una vera e propria “chicca” e per un tempo molto limitato mi sono sentito un “Vinomade”, coloro che non ammettono produzioni diverse da quelle dei VAI, “vignaioli artigiani naturali”, gli annoiati dal “sistema naturale tradizionale”.

E nella descrizione del vignaiolo, del suo vino non dimentichiamoci di Lui, l’Etna.

L’uomo nei secoli si è abituato a convivere con il “gigante” ed ha resistito alle sue “follie imprevedibili” lasciando impronte profonde come la vitivinocoltura. Oggi i vini dell’Etna “corrono”.

Bruno Ferrara Sardo. Etichetta

A mio giudizio, anche troppo.

“Lo sviluppo e la crescente passione per la coltivazione della vite ha arricchito il territorio.

Da bambino passavo quasi tutti i giorni in campagna con mio nonno e mentre giocavo guardavo gli uomini che zappavano e potavano, imparando così ad amare e coltivare la vigna. ‘Nzemmula è memoria e non solo”. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggio effettuato il  31 gennaio 20233

Bruno Ferrara Sardo
Contrada Allegracore,
Randazzo CT
Cell: 329 547 7782

info@viniferrarasardo.com

www.viniferrarasardo.com