Perché ho scelto di visitare il Domaine di Bruno Colin? Quale la motivazione, la scelta di fronte a tanti altri produttori?

Perché sicuro di questo artigiano del vino, proprietario di 9 ettari scarsi di vigneti sparsi nei Comuni di Chassagne-Montrachet, Puligny-Montrachet, Saint-Aubin, Santenay e Dezize-les-Maranges, che avrebbe garantito un giro d’orizzonte quanto mai completo del panorama delle Appellation. E così è stato.

A ricevermi nella cave di Chassagne-Montrachet, Antoine Laisney, responsabile dell’accoglienza, un giovanottone dal carattere riservato, all’inizio quasi sfuggente (tipico da queste parti) che poi ha mostrato il suo vero volto di appassionato, pronto a dialogare sia sui bianchi che sui rossi. E a raccontare la giovane storia del viticulter Bruno Colin.

Bruno Colin. Insieme ad Antoine

Una Storia relativamente giovane come giovane e ristrutturata di recente è la cantina preservando quella parte, la vera cave, destinata agli affinamenti.

Le origini

Il Domaine Bruno Colin ha iniziato la sua attività con la vendemmia 2004 anche se Bruno aveva alle spalle anni di gavetta presso la tenuta di famiglia Michel COLIN-DELEGER. Da subito un innovatore nel puzzle dei viticulters bianchisti.

“I nostri vini, provenienti dai più prestigiosi vigneti della Côte de Beaune, regalano momenti condivisi, di emozione e passione”.

Così Antoine mentre mi ha accompagnato nella visita tra i moderni fermentini inox utilizzati, sia per i bianchi che per i rossi, per riassemblare le vinificazioni e preparare i prodotti all’imbottigliamento.

“Ci sforziamo di produrre vini che offrano un’espressione pura e semplice dei nostri micro-terroir. Senti Uranò il vino che respira, che si fa ascoltare.”

Bruno Colin. Ingresso in vigna

Sono le pratiche Terroir, Vintage e Vigneto che definiscono la qualità di un vino”. Come non dargli ragione. La preparazione ideale alla degustazione. Un furbone di francese questo Antoine.

Ti prego, continua a parlarmi delle vigne, dei vigneti, della vostra filosofia d’allevamento.

“Con 22 denominazioni, tra cui otto Premier Cru a Chassagne-Montrachet, cerchiamo di riflettere la personalità unica di ogni micro-terroir, tutti così vicini eppure così diversi”.

“Diamo la priorità alla lavorazione meccanica, inclusa l’aratura e la rincalzatura. Un terreno ben aerato si mostra ben favorevole verso lo sviluppo della vite permettendo alla stessa di trarne energia e personalità. Coltiviamo secondo i principi della lutte raisonnée, metodi sostenibili per proteggere i vigneti e controllare i raccolti. Le 4 Stagioni dettano le procedure in vigna tra cui potatura, diradamento, sollevamento e diraspatura a seconda dell’annata”.

Bruno Colin. Vasche inox

E in cantina?

“Ogni vinificazione è un’interpretazione di un’annata e di un micro-terroir. Tutti i nostri vini sono vinificati allo stesso modo per riflettere le differenze tra le nostre parcelle. Come hai visto abbiamo in dotazione strumenti di vinificazione all’avanguardia tra cui due presse pneumatiche e vasche in acciaio inox a temperatura controllata per garantire condizioni ottimali. Aggiungi le pièces da 228 litri dove effettuiamo le fermentazioni e gli affinamenti sia per i bianchi che per i rossi”.

Gli assaggi

Il tour nella cave era terminato. Il momento della verità finalmente sopraggiunto.

14 vini, 14 etichette, 14 gioielli enologici.

Bruno Colin, la cave

Vins Blancs

  • Bourgogne Chardonnay. Bella vivacità e ottimo equilibrio. Ottimo, voto 89/100;
  • Rully 1er Cru. Luminosa veste tridimensionale, energia e freschezza. Eccellente, voto 90/100;
  • Chassagne-Montrachet Blanc. Contrasto aromatico e tonicità. Eccellente, voto 90/100;
  • Chassagne-Montrachet 1er Cru Les Chenevottes. Teso, slanciato, convincente. Eccellente, voto 91/100;
  • Chassagne-Montrachet 1er Cru Les Verges. Palato avvolto da una appagante complessità. Qui si sale di un gradino. Eccellente, voto 92/100;
  • Bruno Colin. Grand Cru

    Chassagne-Montrachet 1er Cru La Maltroie. Aggraziato, elegante. Eccellente voto 91/100;

  • Chassagne-Montrachet 1er Cru En Remily. Un bianco assoluto, sul podio dell’eccellenza. Voto 92/100;
  • Chassagne-Montrachet 1er Cru La Truffière. Si scrive Premier Cru, si legge Grand Cru. Voto 93/100;
  • Corton-Charlemagne Grand Cru. La storica colllina a nord della città di Beaune con chardonnay diversi ma pur sempre eccellenti. Un bianco assoluto con finale in crescendo di sfumature. Eccellente, voto 93/100;
  • Batard Montrachet Grand Cru. Fuori concorso, votarlo è un oltraggio. Degustarlo in silenzio. Chapeau!!!
  • Chevalier Montrachet Grand Cru. Nell’Olimpo sensoriale. Uno spregio dargli un voto. Chapeau!!!
Bruno Colin. Batard Montrachet Grand Cru 2017

Vins Rouges

  • Bourgogne Pinot Noir. Dopo gli assaggi di Batar e Chevalier sono ritornato sulla Terra, Rosso dall’appeal immediatamente godibile. Ottimo, voto 89/100;
  • Santenay Vieilles Vignes. Un Pinot sudista. Esotico nella speziatura. Ottimo, voto 89/100;
  • Maranges Dezize 1er Cru La Fussière. Estremo sud della Côte d’Or. Elastica gradevolezza e beva di slancio. Eccellente, 90/100

Purezza espressiva che si esplicita in un magistrale dosaggio delle pièces, del rovere nuovo, nel ricorso al bâtonnage, giusto equilibrio tra densità e freschezza. Bruno Colin, ovvero Antoine Laisney, mi ha garantito un giro d’orizzonte quanto mai completo del panorama delle Appellation. Chapeau!!!

Urano Cupisti

Visita effettuata tra marzo ed aprile 2022

Bruno Colin
Impasse des Créts, 3
Chassagne-Montrachet
Tel: +33 0380247561

antoine@domainebrunocolin.com

www.domainebrunocolin.com