Una sfida senza vincitori ne vinti o verità assolute a cui credere

… ma solo il trionfo dell’italica qualità. È accaduto all’ultimo Banco d’Assaggio del Corriere del Vino per anticipare quella che ha “veramente” il sapore della sfida e si svolgerà nelle terre del Barolo a Novembre.

Noi abbiamo voluto mettere a confronto alcune vendemmie per meglio valutare il vecchio, il maturo, il giovane e per confondere le acque (meglio dire la percezione dei vini) con l’aggiunta di un intruso, un simile che alla fine ha interpretato la parte assegnata in modo meraviglioso mettendo in mostra tutta la sua qualità (un altro grande Vino Italiano).

Barolo: l’intreccio tra Storia, Cultura e Territorio che, in questa parte di Langa, si fa molto abissale e la sua identità rivendica il proprio carattere di unicità.

Brunello: anche lui rivendica la sua Storia, la sua naturale posizione tra i Cru, meglio Grand Cru, italiani con il proprio carattere distintivo che marchia i propri vini.

L’Intruso: cercato tra i simili di uno dei due contendenti, con il territorio vicino, il vitigno simile, una parte di storia comune.

E il banco che ne è venuto fuori non poteva non stupirci. Queste le scelte:

Baroli:

Francesco Rinaldi 1982. Zona Cannubi

Bricco Rocche Ceretto 1993. Zona Castiglione Falletto.

Castellero Brezza 2011. Zona Vigna Castellero

Brunelli:

Castelgiocondo di Frescobaldi 1979.

Biondi-Santi 1998

Fattoria de Barbi 2001

Castel del Pino 2010

L’Intruso:

Vino Nobile di Montepulciano Riserva Contucci 2009

Non scelti a caso ma con lo scopo di comporre un mosaico olfattivo con campioni provenienti dalle diverse zone di pertinenza e contribuire, rigorosamente alla cieca, a scovare quei caratteri unici che li contraddistinguono e quel Nobile, vecchia maniera, a suggellare e sbalordire sui riconoscimenti.

Poi le “storie” delle singole bottiglie che, soprattutto nelle vendemmie datate, raccontano storie diverse nella Storia di questi vini (perdonatemi le ripetizioni volute).

Francesco Rinaldi 1982. Zona Cannubi. Bottiglia n. 3100/1982. Non ha entusiasmato molto. Della stessa annata ricordo la bottiglia n. 3.181 che definirla alliora fantastica è stato a dir poco. Colore decisamente mattone, consistenza media. Al naso ossidazioni al limite della sopportazione. Al palato il ritorno prepotente ossidativo. Senza Voto.

Bricco Rocche Ceretto 1993. Zona Castiglione Falletto. Bottiglia 5.263/1993. Questo si che ha entusiasmato. Colore granato pieno, naso importante dolce, seducente con evidenti tracce balsamiche. Una eccellente espressione del Barolo. Al palato equilibrato con ottimo finale lungo. Voto Barolo vs Brunello

Castellero Brezza 2011. Zona Vigna Castellero. Bottiglia 313/2011. Un giovane puledro di razza. Colore rubino tendente al granato con riflessi purpurei. Naso vivo e lento a definirsi come tutti i giovani baroli. Poi escono i toni complessi di fiori appassiti , ciliegie e spezie. Al palato severo e rigoroso con tannini tesi giovani. Voto Barolo vs Brunello

Brunello di Montalcino Castelgiocondo di Frescobaldi 1979. Quando la Famiglia Frescobaldi faceva “il buon Brunello”. Rosso granato tendente al marrone. Naso strepitoso con poche, delicate osiidazioni e marcate pennellate di sottobosco, muschio, humus e spezie. Al palato ancora giovanetto con grande sapidità e freschezza evergreen. Tannini presenti e persistenza lunga. Un gran bel Brunello. Voto Barolo vs Brunello e chapeau!

Brunello di Montalcino Biondi-Santi 1998. Come per il barolo Rinaldi ci aspettavamo molto di più. Sarà, anche in questo caso, la bottiglia?. A questo campione il voto lo abbiamo dato. Voto Barolo vs Brunello

Brunello di Montalcino Fattoria de Barbi 2001. Ancora un campione della Famiglia Cinelli-Colombini vecchia maniera. Non ha tradito senza entusiasmarci più di tanto. Comunque un vino strutturato, equilibrato senza alcun cedimento. Voto Barolo vs Brunello

Brunello di Montalcino Castel del Pino 2010 di Jessica Pellegrini. Poco conosciuto, prodotto dalla nuova generazione dei vignaioli ilcinesi che tornano alle antiche tradizioni con metodologia all’avanguardia. Un Brunello che ti ricordi per il suo intenso scenario olfattivo e il sorso stimolante con il tannino calibrato. Voto Barolo vs Brunello

L’Intruso. Vino Nobile di Montepulciano Riserva Contucci 2009. Semplicemente una garanzia. Il vino che non ti tradisce mai. Non per niente è definito “il vessillo della tradizione”. Rubino tendente al granato, viole mammole, prugne in confettura, liquirizia e complessità speziata. Al palato equilibrato in tutte le sue componenti con finale lunghissimo. Voto Barolo vs Brunello

Sembra facile programmare banchi dove l’elemento portante sia l’età della vendemmia, la contrapposizione di due culture vinicole distanti territorialmente e diverse all’analisi sensoriale. Stabilire il vincitore resta impossibile.

Introdurre una gerarchia nelle annate è materia molto subdola. Volutamente non l’ho voluto mettere in premessa ma alla fine, a giochi fatti, per evitare l’atteggiamento un po’ dogmatico, figlio di una comunicazione schematica, che stabilisce a priori la verità assoluta a cui credere. Per questo i banchi del Corriere del Vino sono assolutamente alla cieca.

Urano Cupisti