Azienda Agricola Losi. Con Valeria e le pietre dipinte

Il tutto in una terra dove le conoscenze umane di antiche radici sono tramandate di generazione in generazione.

Se oggi fa notizia la vendita di una azienda vinicola rappresentante una parte di territorio di una denominazione italiana “importante” è anche vero che continuano a fare notizia anche famiglie radicate in quei territori resistendo, da generazioni, “alle facili lusinghe del profitto”.

Se poi a tramandare la produzione dei loro vini concorre la partecipazione attiva dei figli, ancor di più. L’ascolto alla passione data dalle antiche radici.

Una di queste realtà è rappresentata dalla Famiglia Losi di Castelnuovo Berardenga (Si). Ci troviamo in località Pontignanello, in quella parte sinistra della “farfalla” che identifica una parte del territorio del Gallo Nero ovvero il Chianti Classico del Comune di Castelnuovo Berardenga.

Tutto ebbe inizio da Tranquillo Losi, il fondatore, per arrivare all’ultima generazione rappresentata da Riccardo e Valeria.

Azienda Agricola Losi

È stata Valeria a ricevermi in un pomeriggio agostano.

«La filosofia aziendale Losi si basa su due principi fondamentali: la ricerca della qualità ed il mantenimento della tipicità. In questo modo produciamo vini di alto valore organolettico». 

«Insieme a mio fratello Riccardo stiamo portando avanti, con passione, il  progetto che prevede il rinnovo costante dei vigneti e il miglioramento delle tecniche di vinificazione; consapevolezza di stare al passo con i tempi e alle richieste dei mercati senza travolgere la “nostra” identità».

– Quindi, se ho ben capito, è in atto un continuo rinnovo dei vigneti  studiando nuovi cloni e continui investimenti tecnologici in cantina?

«Proprio così. Il rinnovo dei vigneti avviene nel rispetto della tradizione, mettendo a dimora cloni di piante autoctone, tramandate da generazioni e gelosamente custodite come patrimonio di famiglia. Nella sostituzione di vecchi vitigni con i nuovi viene privilegiato il sistema di allevamento a cordone speronato. Infine, un processo permanente di riqualificazione e sviluppo delle strutture e delle attrezzature in cantina permette un continuo miglioramento delle tecniche di vinificazione».

Azienda Agricola Losi. La memoria storica

Insieme a Valeria  a “calpestare le vigne”, ad annusare la terra, a carpirne i segreti.

I vigneti sono molto soleggiati, con un terreno ottimale caratterizzato da sostanze argille calcareo-marnose provenienti dalla disgregazione di rocce quali l’Alberese e il Galestro.

«Urano, ti voglio raccontare un aneddoto attribuito al mio antenato Tranquillo Losi. Quando ai suoi tempi per preparare i terreni (oggi si direbbe “sbancamento”) gli unici strumenti erano vanga e piccone oppure le mine per dissotterare pietre più grandi, Tranquillo si trovò a mettere a dimora nuove viti di Sangiovese e altre uve autoctone. Quando ebbe finito e soddisfatto del lavoro eseguito ebbe ad esclamare: “Ecco la Vigna del Milione!”. Nessuno aveva capito questa esclamazione. Tanto il lavoro era risultato ottimale quanto Tranquillo era sicuro della resa in denaro. La speranza di poter guadagnare il suo primo Milione di Lire». Storie che rendono leggendarie le figure importanti di una famiglia.

Azienda Agricola Losi. La botte antica

Per i loro vini, i Losi utilizzano tre cantine di cui la più vecchia, situata in quello che si chiamava Podere Fontino, è utilizzata oggi per l’invecchiamento del Chianti Classico Riserva e per la Gran Selezione. Oggi è caratterizzata da uno spazio limitato, dove il vino può comunicare solo con poche persone.

«È il nostro particolare mondo dove instauriamo un dialogo con il vino nel momento del suo affinamento, dove avviene quella trasformazione, fatta di complessi giochi biochimici, per arrivare ai tipici profumi terziari, colori e sapori».

«Nel 1995, abbiamo terminato la nuova cantina delle fermentazioni dove trovano posto i vasi vinari altamente tecnologici in acciaio inox con una capacità superiore ai 2400 ettolitri. Un’altra sezione ospita la nuova linea d’imbottigliamento dei vini e lo stoccaggio».

– Parlami dei numeri.

«22 ettari vitati, 100.000 bottiglie buona parte delle quali vengono distribuite su mercati esteri».

Non solo vino

A volte è la musica l’accostamento ideale, altre volte, come nel caso della Famiglia Losi, è l’arte del designer o della semplice pittura su pietra a rivelare aspetti artistici che ritroviamo nelle etichette (Marcello Altiani) o nelle scene chiantigiane sulle pietre di alberese (Renato Ferretti).

La degustazione

Infine gli assaggi guidati dalla stessa Valeria che mi ha aiutato nella scoperta dei particolari.

– Chianti Classico 2016. Sangiovese 90%, Canaiolo 10%. Vinificazione: le uve vengono fatte fermentare in tini di acciaio inox ad una temperatura inferiore a 27°C, per un periodo di 12/18 giorni. Dopo la fermentazione alcolica il vino viene posto in vasche di cemento per la seconda fermentazione. Invecchiamento: 12-18 mesi in botti di rovere da 53hl e breve affinamento in bottiglia.

Saliamo immediatamente sul gradino dell’eccellenza. Sarà per l’aiuto della vendemmia, ma ho trovato questo Chianti Classico con una intelaiatura tannica ben strutturata. Eccellente, voto 90/100

Azienda Agricola Losi. I vini

– Chianti Classico Riserva 2013.  Uve: Sangiovese e Canaiolo. Vinificazione: la fermentazione alcolica avviene in tini di acciaio inox ad una temperatura inferiore a 27°C, per un periodo di 15/20 giorni e in seguito nelle vasche di cemento per la malolattica. Invecchiamento: 24-30 mesi in botti di rovere francese da 14 hl e lungo affinamento in bottiglia.

Se è vero che in linea di principio la Riserva mostra sempre eleganza superiore questo 2013 ne ha da vendere. Materia bella fitta, sviluppo espressivo al palato. Eccellente, voto 92/100

– Chianti Classico “Millenium”Gran selezione 2011. Sangiovese e piccole parti di Canaiolo e Malvasia Nera.

La sua Storia: Il Chianti Classico LOSI Millennium fu prodotto per la prima volta nell’anno 2000 con l’ ottima vendemmia 1997 e ripetuto successivamente solo nelle annate migliori. Nell’anno dei 60 anni dalla nostra fondazione, trova una “nuova” classificazione superiore rispetto alla Riserva e fu presentato all’Anteprima Mondiale della “Gran Selezione” il giorno 17 Febbraio 2014. Da allora identifica la Gran Selezione.

Vinificazione: la fermentazione alcolica avviene in tini di acciaio inox ad una temperatura inferiore a 27°C, per un periodo di 15/20 giorni e in seguito nelle vasche di cemento per la malolattica. Invecchiamento: minimo 36 mesi in botti di rovere da 10hl e almeno 6 mesi di affinamento in bottiglia.

Che dire di questo superbo vino. Ha la nobiltà che merita. Declinazione di sfumature ed energia, sensualità e vigore. Eccellente, voto 94/100

– Chianti La Capanna 2016 Igt. Uve: Sangiovese 100%. Vinificazione: le uve vengono fatte fermentare in vasche di acciaio a temperatura controllata. Dopo la svinatura il vino viene trasferito in botte di rovere francese di 53 hl per la fermentazione malolattica, dove la temperatura rimane più stabile. Invecchiamento: Il vino matura per ulteriori 3 mesi nelle botti di rovere francese.

Il Sangiovese sincero di Castelnuovo Berardenga. Sviluppo al palato di estrema naturalezza. Uno di quei vini che, messo in tavola, trova subito tutti d’accordo. Ottimo, 89/100

E per finire i rimandi incantevoli del Vin Santo vendemmia 2006. Senza voto, bevuto in una gradevolissima sensazione avvolgente.

Se cercate vini eleganti, con la classicità vera chiantigiana, questo indirizzo è da raccomandare. Un’azienda in costante crescita qualitativa. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 29 agosto 2020

Azienda Losi

Località Pontignanello 6
Castelnuovo Berardenga (Si)
Tel: 0577 356842

info@aziendaagricolalosi.it

www.agricolalosi.it