“Ogni giorno ci alziamo per plasmare il vino da questa terra, ormai pregna di esperienze. Da cent’anni ci impegniamo per portare in tavola il miglior vino di sempre, ogni anno.”  Così è iniziato il mio incontro al tavolo de l’Azienda de Tarczal durante Summa 2019 a Magrè, in Alto Adige, nell’aprile scorso.

Ad attrarre la mia attenzione è stata la ricerca dei vini del territorio (in questo caso il Trentino), le etichette delle bottiglie con quello stemma sicuramente vistoso quanto regale e il Marzemino, “l’eccellente Marzemino, piano, piano, lo vò gustar” di Mozart memoria (Opera Don Giovanni).

Dalle diverse e contestate origini, questo vitigno, se pur diffuso anche in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto e Friuli, ha trovato la patria elettiva in Trentino e più precisamente nella Vallagarina (nei pressi di Rovereto).

“L’Azienda de Tarczal si trova proprio nel centro della Vallagarina e affonda le proprie radici in un passato legato al periodo in cui il Trentino faceva parte dell’Impero austro-ungarico.

Cantina de Tarcszai tra i vigneti

Le terre che ora noi lavoriamo appartenevano un tempo ai Conti Alberti, vecchia ed illustre famiglia trentina, nota fra l’altro per aver dato i natali ad un Principe Vescovo della città di Trento. Da più di un secolo, tali terre sono passate alla nostra famiglia, da quando cioè la Contessa Alberti le portò in dote a Gèza Dell’Adami de Tarczal, ammiraglio della Imperial  Regia Flotta Austro-Ungarica e nostro diretto antenato.

L’azienda iniziò il suo sviluppo negli anni d’oro dell’Impero Austro-Ungarico, quando sulle tavole di Corte il Marzemino era di rigore”.

Breve, coincisa la storia aziendale a rimarcare le origini che attraverso due secoli caratterizzano ancor oggi la filosofia produttiva legata alla costante e dotta opera del contadino prima e del vinificatore poi.

L’ingresso alla cantina

“Geograficamente, i vigneti sono posti a mezza collina, sul lato destro del fiume Adige. La produzione, è limitata e molto selezionata: teniamo alla genuinità e la otteniamo anche grazie a metodi “antichi” di lavorazione. La cantina per l’affinamento, interamente costruita sottoterra, offre temperatura ed umidità costante in ogni momento dell’anno. Il vino affina in botti di rovere da 50 ettolitri che donano morbidezza e rotondità ai vini”.

Ho immaginato che sia lo spirito del luogo a fare capolino nei vini prodotti; esempi di concomitanza tra eleganza e, in alcuni casi, potenza gustativa. Tutto questo dagli assaggi effettuati.

Gli assaggi

Brut De Tarczal, Trento Doc, Chardonnay 100%

Note aziendali: La lavorazione di questo vino avviene secondo il metodo classico della rifermentazione in bottiglia. Al vino base tranquillo, ottenuto con uve Chardonnay, vengono aggiunti zuccheri e lieviti selezionati. Il vino, così imbottigliato, inizia una seconda fermentazione, cui segue il riposo sui lieviti, che dura almeno 4 anni, l’eliminazione dei residui, la dosatura ed il confezionamento.

Le mie considerazioni: Perlage sottile per questo spumante raffinato. Pane tostato che sfuma verso altre note floreali e fruttate. Al palato guizza verso sensazioni  agrumate, fresche e sapide. Ottimo, voto 88/100

Belvedere 2013, Igt Bianco Vigneti delle Dolomiti, Incrocio Manzoni 70% e Pinot Bianco 30%

Note aziendali: VINIFICAZIONE in bianco. AFFINAMENTO circa un 25% in botte piccola per pochi mesi.

Le mie considerazioni: Bouquet di grande eleganza. Lieve accenno alla vaniglia. Al palato profilo coerente tra freschezza e sapidità. Buona persistenza. Ottimo, voto 89/100

Husar 2016, Igt Vallagarina Rosso, Marzemino 100%

Note aziendali: Vendemmiato esclusivamente in Isera, vigneto Castello, questo vino, ottenuto dalla selezione delle nostre migliori uve di Marzemino d’Isera, è un omaggio all’ufficiale ussaro della cavalleria austro-ungarica Géza Dell’Adami de Tarczal. La maturazione e l’affinamento in grandi botti di rovere per 12 mesi prima e poi in bottiglia per altri 6 mesi, permettono a questo vino di esprimere al meglio le sue particolari caratteristiche.

Le mie considerazioni: Rompe ogni schema di vino semplice, beverino, da solo pasto. Naso ricco ed intenso che gioca sui fruttati e speziati. Al palato rivela un ottimo equilibrio tra tutte le sue componenti  con un tannino giovane ma rassicurante per un lungo futuro. Ottimo/eccellente, voto 90/100

Pragiara 2016, Igt Vallagarina, Cabernet Sauvignon 33%, Cabernet Franc 33%, Merlot 33%

Note aziendali: Fiore all’occhiello della produzione de Tarczal, il Pragiara è disponibile solo in annate eccezionali, quando  le tre uve giungono contemporaneamente a maturazione e si possono raccogliere e fermentare assieme.

Il Pragiara non è, infatti, un mix di vini, ma di uve. Dalla vinificazione congiunta dei Cabernet, Franc e Sauvignon, e del Merlot nasce quello che è il più tradizionale degli uvaggi trentini. AFFINAMENTO: 3 anni in botte grande.

Le mie considerazioni: Naso complesso con note balsamiche e fruttate. Finale speziato. Al palato morbido, caldo, sorretto nell’equilibrio da freschezza, sapidità e trama tannica modulata. Eccellente, voto 91/100

Sembra facile migliorare la qualità dei vini mantenendo le tradizioni dell’azienda. De Tarczal ci riesce. Da una terra vitivinicola per eccellenza, una secolare tradizione enoica.  Il giusto binomio. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati a Summa ‘19

 

Azienda de Tarczal

Marano d’Isera – Rovereto (Tn)

Tel: 0464 409134

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www.detarcazal.com