Riflessione e assaggi (prima parte)

Per adesso è solo una bozza in discussione presso la commissione agricoltura alla Camera ma i contenuti-guida danno spazio a confronti accesi, intensi. Il “Testo Unico della Vite e del Vino” definisce autoctono “il vitigno la cui presenza è rilevata in aree geografiche delimitate del territorio nazionale”. Una disposizione molto superficiale che, una volta approvata, creerebbe altrettanta confusione. Personalmente mi schiero dalla parte di coloro che indicano autoctono un vitigno antico di una zona ben precisa.

Autoctoni si nasce o si diventa? (rivolto al vitigno). Tutte e due le domande trovano risposta dai territori. Una cosa, a mio avviso,  deve trovare certezza: Il vitigno deve essere coltivato solo in un territorio ben delineato ed allora la parola autoctono ha un senso.

In Italia sono stati catalogati ben 453 varietà di autoctoni. Per conoscere più da vicino queste rarità enoiche, patrimonio vitivinicolo nazionale, l’appuntamento è stato la 11^ edizione di Autochtona che si è svolta a Bolzano a fine ottobre. Circa 60 produttori provenienti da 13 diverse regioni per un totale di oltre 300 campioni. Una selezione improntata alla qualità e tipicità delle produzioni che ha consentito di scoprire e assaporare autentici gioielli.

Riporto una prima parte scelta tra i prodotti assaggiati, circa 110 campioni. Di altri entrerò nello specifico successivamente perché meritevoli di attenzione e comunicazione.

  • Azienda Agricola Miotto Andrea Valdobbiadene (Veneto). Mi ha particolarmente colpito Le Piovine Glera 2013, extra dry, un metodo ancestrale con lieviti naturali Voto Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare?
  • Azienda Agricola Romolo Follador Valdobbiadene (Veneto). Interessante la Glera 2013 Brut Valdobbiadene meritevole di Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare? e Tèrmen Col Fondo 2013 meritevole anche questo di Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare?
  • Cantine Virgili Luigi Mantova (Lombardia). Due vitigni autoctoni formano il blend del primo vino assaggiato: RAYS Lambrusco Mantovano 2013, Ruberti 30% e Ancellotta 70% i due vitigni per un Lambrusco di razza Voto Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare?
  • Provengono dalla Val Tidone piacentina questi due ottimi vini dell’ Azienda Agricola Ganaghello. Gutturnio Classico Riserva 2008. Blend di Barbera e Croatina. Notevole il titolo alcolometrico, ben 14,6% ad indicare una struttura potente. Voto Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare?.   Ultimo Sole Malvasia, Candia Aromatica 2013. Vendemmia tardiva di particolare spessore. Voto Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare?
  • Tomisa di Zanotti (Emilia). Pignoletto frizzante 2013. Non poteva mancare un pignoletto nella versione spumante a rappresentare il territorio bolognese. Voto Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare?
  • Feudo Antico Pecorino Tullum 2013 e Passerina 2013 biologici. Non mi hanno entusiasmato ma li riporto per il valore rappresentato dai vitigni autoctoni Voto Autoctoni si nasce o si diventa? Ne vogliamo parlare?

Storia e tradizioni, patrimonio prezioso. Valori che arrivano dalla terra. Memorie perse nel tempo. I vitigni AUTOCTONI come distinzione.

Fine prima parte.

Urano Cupisti