Ho conosciuto il wine maker Hans Terzer in occasione della presentazione di Appius nell’ormai lontano 2015. Non proprio una presentazione ufficiale. Un incontro presso la sala degustazione della Cantina San Michele Appiano con i giudici del Concorso Nazionale del Pinot Nero che si svolgeva a Montagna in quei giorni.
Bottiglia ancora da etichettare presentata come il vino dei suoi sogni. E già allora riuscì a stupire.
Tutti gli anni, approfittando del Concorso, facevo una “capatina veloce” allo shop della cantina per prenderne una bottiglia. Ogni anno diverso, ma sempre ineguagliabile.
Ogni edizione permette ad Hans Terzer di dare vita ad una nuova “opera”.
La 2019 è il risultato dell’assemblaggio di Chardonnay 60%, Pinot grigio 15%, Pinot bianco 13%, Sauvignon blanc 12%.
L’esposizione dei vigneti sono sud-est/sud-ovest, i terreni: calcareo-ghiaiosi e morenici, la forma di allevamento: guyot.
Fermentazione alcolica e malolattica (escluso Sauvignon) ed affinamento in barrique/tonneaux. Assemblaggio dopo un anno ed ulteriore affinamento sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox.
Titolo alcolometrico volumico 14 %, zuccheri residui: 1,9 gr/l, acidità: 5,6 gr/l.
L’assaggio
All’analisi sensoriale si è presentato con un giallo paglierino brillante, al naso ha espresso un profilo olfattivo di grande fascino. Note di frutti tropicali, frutta matura, vaniglia tostata. Al palato un assaggio cremoso, morbido e al tempo stesso fresco, caratterizzato da una chiara traccia sapida. Interminabile la persistenza aromatica intensa. La chiusura su rara armonia.
Il sottotitolo è tutto un programma: Vino che richiede tempo.
E di tempo Hans Terzer se n’è preso tanto. “L’idea dell’APPIUS me la porto dentro da tanto tempo, dovevo solo attendere il momento giusto”. Così ebbe a dire durante l’allora presentazione.
Appius diventa una “wine collection”
“Ogni anno non solo viene reinterpretato il contenuto, ma cambia anche il design della bottiglia. Lo scopo è di concepire una wine collection in grado di entusiasmare ogni anno gli appassionati di vino di tutto il mondo. L’edizione dell’APPIUS è limitata, ognuna delle 7000 bottiglie è numerata”.
San Michele Appiano: un colosso fondato sulla cooperazione
Fondata nel 1907 grazie a pochi vignaioli che decisero di unire le forze per migliorare la qualità delle proprie etichette, la cantina cooperativa di San Michele Appiano è oggi una realtà che conta circa trecentocinquanta soci, per una produzione annua che supera i due milioni di bottiglie.
Attualmente la cantina San Michele Appiano, potendo contare su una superficie vitata che si avvicina ai 400 ettari, risulta essere la più estesa della provincia di Bolzano e oggi più che mai si identifica con il suo storico “kellermeister”, l’enologo Hans Terzer, attivo a San Michele Appiano dal 1977 e premiato come uno dei migliori dieci wine maker al mondo.
Hans Terzer come direttore di un’orchestra composta da un team di tecnici e agronomi altamente competenti e professionali che affiancano costantemente ogni socio conferitore, offrendo preziosi consigli su come condurre i filari. Scelte accurate e strategiche che permettono di arrivare a raccogliere frutti qualitativamente eccellenti.
In cantina la vinificazione si avvale delle più innovative tecniche enologiche, applicate nel pieno rispetto delle tradizioni, mentre per l’invecchiamento sono impiegate sia vasche di acciaio inox sia botti di rovere.
Tutti i vini targati “San Michele Appiano” sono figli di una costante ricerca della qualità senza compromessi e sono il frutto di passione, esperienza, sensibilità. Valori che ritroviamo in Appius, il vino che richiede tempo. Chapeau!!!
Urano Cupisti
Assaggio del 1 giugno 2024
Cantina San Michele Appiano
0471 664466