Di ritorno da San Gimignano: prime riflessioni a caldo
42 campioni vendemmia 2014, in gran parte campioni di vasca, presentati in batterie di sei in sei. 42 campioni che hanno raccontato le difficoltà della raccolta 2014.
Solo con loro. Libero dai continui e ripetuti messaggi mediatici a ricordare la “cattiva” annata per il comportamento climatico “bizzarro”. Solo con loro a cercare una verità diversa, discorde.
A rimetterci sono state le piccole aziende, in particolare quelle a conduzione biologica. Inutile nasconderlo. L’assaggio e le valutazioni sono rimandate nel tempo e rivolte a quei campioni che riusciranno ad emergere nella fase dell’affinamento. Esprimersi ora, tranne qualche eccezione, significherebbe declassare un vino, il lavoro di molte persone, l’immagine di un territorio.
Il Disciplinare prevede l’uso di altri vitigni a bacca bianca non aromatici presenti sul territorio. Per il Sauvignon Blanc e Riesling è previsto un impiego fino al 10%. E questi ultimi, in alcuni campioni sono stati avvertiti.Il tentativo di salvare una annata.
La Vernaccia ha il pregio, invecchiando, di mutare nel tempo. Chissà, ci farà ricredere. Ne sono convinto.
Continuo nel parlare delle vendemmie 2012-2013, ripresentate da alcune Aziende dopo uno/due anni di affinamento in più e mi soffermo su alcune riserve. Perché la Vernaccia di San Gimignano è un patrimonio della viticoltura toscana (e non solo); a noi comunicatori il compito e l’impegno di salvaguardarla.
- Casa alle Vacche Riserva “Crocus” 2012. Giallo paglierino con riflessi dorati. Mostra tutta la sua consistenza nel roteare con difficoltà (per un bianco) nel bevante. Al naso floreali e fruttati e note minerali. Al palato tutta la complessità percepita all’olfatto. Fresca, sapida, calda. Finale persistente. Due anni di affinamento fatto bene. Voto
- Falchini. Riserva “Vigna a Solatio” 2012. Giallo dorato. Mi attrae la sua fluidità corposa. Olfatto su note mature e minerali. Al palato equilibrata con la giusta vena fresco-sapida in rilievo. Lunghissimo finale. Voto
- Melini. “Le Grillaie” 2014. Uno dei pochi che “ricordo” e si salva. Il naso è fine e si avverte la sua composizione. Al palato ha un gusto piacevole. Voto
- Montenidoli. Non ha mandato campioni 2014. (A mio avviso preferisce attendere un lungo affinamento). “Tradizionale” 2012 Voto 4½, “Fiore” 2012 Voto e…
- “Carato” 2009. La Vernaccia che non ti aspetti. Tutt’altra cosa. Il rinnovamento nella salvaguardia delle tradizioni. L’avverti e non puoi che rimanerne impressionato. Voto
- Palagetto-Tenute Niccolai. “Santa Chiara” 2013. Interessante Vernaccia dai contorni tradizionali. Si presenta con una intensità olfattiva verticale che colpisce lasciando dietro di se la complessità di floreali, fruttati e speziati. Equilibrio al palato. Voto
- Poggio Alloro. Riserva “Le Mandorle 2013”. Accattivanti profumi su toni minerali. Impianto gustativo importante su presenze morbide in equilibrio con la sapidità accentuata. Voto
- Tenute Guicciardini Strozzi. Riserva 2012. Sa di fiori e frutta ma trasmette anche le sue note minerali. Al palato equilibrio tra morbidezze e acidità. Persistente Voto
- Teruzzi & Puthod. Riserva 2011. Azienda che ci ricorda essere la maggiore come estenzione di terreni coltivati a Vernaccia. Il naso è improntato principalmente su note minerali che ritrovi al palato in un equilibrio con le morbidezze. Gran bel vino! Voto
Cala il sipario su questa Anteprima. Ė il primo assaggio di un vino 2014 e non poteva che essere un bianco. Spero di poter nuovamente riparlare di questa strana, strampalata, fuori dal comune vendemmia nella speranza che porti con sé, nel tempo, sorprese positive.
Urano Cupisti