Il mito dell’Aube. Non solo
Siamo stati abituati a pensare che i vigneti più alti nella Champagne siano quelli posizionati nella Montagna di Reims forse perché sviati dallo stesso termine Montagna (che poi trattasi di collina). Altro elemento fuorviante la presenza massiccia di Pinot Noir, vitigno che ama un po’ le altezze. Ma non è così. I vigneti più alti si trovano a Sud, nell’Aube dove il Pinot Noir trova un suo particolare ed eccellente habitat. Se poi aggiungiamo che il terreno dell’Aube possiede un sottosuolo ricco di marna grigia con il calcare aggiunto e argilla nella parte più bassa, si capisce perché il Pinot Noir, che adora questi terreni, è presente fino al 90%.
Bar-sur-Aube detiene anche il primato della pendenza maggiore delle vigne: dal 55% al 60% (quasi da viticoltura eroica). E tutto questo, come conoscenza didattica, è nascosto ai più. Un viaggio particolareggiato in quei territori diviene così conoscenza, acquisizione didattica, esperienza.
Se poi nel vinovagare in quelle zone ti imbatti in una Maison come André Beaufort la conoscenza, l’acquisizione didattica e l’esperienza producono quell’effetto in più che si chiama cultura.
Il vino champagne è figlio delle diversità: terreno, vitigni, terroir. Visitando l’Aube, nella sua interezza, ne esci consapevole e convinto.
Polisy è un piccolissimo villaggio della Cote de Bar (Aube). L’ultimo censimento ci porta la reale dimensione del suo abitato: 181 anime. Così piccolo, così famoso. Arrivarci non è stato facile. Meglio dire “arrivare da Beaufort non è stato facile”. Il navigatore ci ha scaricato di fronte ad un cancello, al n° 2 chemin du Ru Désiré. Ne un cartello, ne una targa, ne una indicazione.
Solo un ragazzotto dall’aria di altri tempi che ci ha indicato che eravamo veramente arrivati da Beaufort. Anche perché quel ragazzotto dall’aspetto sorridente, si è presentato come Réol Beaufort, uno dei fratelli dell’ultima generazione. Ed abbiamo capito subito di trovarci di fronte alla Maison più anticonformista che uno possa immaginare.
Mi avevano preparato in Italia al primo impatto; viverlo di persona, diretto, è stato scioccante.
Così era la champagne, così dovrebbe essere la champagne.
Convenevoli ridotti ai minimi termini. Al primo impatto è sembrato che il giovane Réol volesse liquidarci velocemente con due/tre assaggi e via. No. La sua fretta era un’altra. Passare alle degustazioni velocemente perché solo da esse potevi capire “la filosofia degli champagne Beaufort” ed apprezzare la successiva visita della cantina, incredibilmente unica.
Qui a Polisy, da André Beaufort, non alberga l’élite delle Grandi Maison di Reims. Alberga l’alta qualità nella semplicità, in un ambiente familiare dove anche il cane ha il suo compito, quello dell’accoglienza scodinzolando come per dire benvenuti.
Réol ci ha proposto in sequenza ben quindici campioni con eccellenze datate incredibili. Ne riporto sette che hanno raggiunto il Voto massimo di e chapeau!
Polisy Nature 2010, chardonnay 100%
Polisy nature 2009 Pinot Noir 100% da vecchie vigne di oltre 60 anni
Polisy 2008 Pinot Noir 80% e Chardonnay 20%
Polisy 2002 Pinot Noir 80% e Chardonnay 20%
Polisy senza solfiti 1997 sempre 80/20
Polisy 2002 Demi-Sec con 40 gr. Di residuo zuccherino. Una delizia che rientra a pieno titolo tra i più affermati champagne di questa tipologia
Ed infine uno champagne prodotto con uve provenienti dai vigneti di proprietà in Ambonnay (Montagne de Reims):
Ambonnay 1995, Pinot Noir 80% e Chardonnay 20%. Sboccatura gennaio 2013, ben 17 anni sui lieviti.
È vero. Esiste lo stile Beaufort. I suoi champagne sono maturi, di corpo, eleganti nelle sue massime espressioni ed incostanti nei suoi base. Attenzione! Dire incostanti nella tipologia base non significa affatto penalizzarli. Anzi. È la dimostrazione che il vino segue il ciclo stagionale e non può essere sempre uguale anche se vengono usati i vini di riserva.
Qualcuno ha scritto che sono champagne spiazzanti. Un consiglio: studiare il territorio e capire la filosofia Beaufort ed allora diventa comprensibile tutto anche il prezzo sostenuto.
Dimenticavo: André Beaufort è biologico. Come essere altrimenti?
Urano Cupisti (Terza Parte)