Rocco, il Montepulciano d’Abruzzo sopra la media, compatto, duro, “sodo”

“Scende nel calice con un colore all’apparenza impenetrabile che si dischiude lentamente, danza nel bevante con movimenti sincronizzati  da sprigionare  piacevoli sussulti. Deciso l’olfatto con suadenti e inebrianti sentori di frutti di bosco snocciolati in un letto speziato e profumato. Fresco in bocca e avvolgente come non mai ma anche caldo, rotondo e  di evidente struttura. Nessuna nota di appassimento, una carezza calda, piena, con lunga, lunga persistenza e finale insistente ed armonico.”

Questa la descrizione fatta da un esperto sommelier invitato appositamente. Perfetta esposizione utilizzando il lessico previsto dalla didattica dell’Associazione Italiana Sommelier. Fino qui niente di particolare se la descrizione si riferisse ad un “normale” vino compreso tra l’ottimo e l’eccellente cioè, in termini di punteggio, tra 89 e 90 centesimi.

Tutto cambia di fronte ad un prodotto costruito appositamente per un particolare noto personaggio, molto chiacchierato e “invidiato” da parte di molti “maschietti” per un numero ricorrente che lo identifica “Mister 27” (e non aggiungo cosa, lasciando il tutto all’immaginazione del lettore).

L’amicizia fin dall’infanzia è alla base di questo “progetto”, amicizia tra due quasi coetanei nati, cresciuti in terra d’Abruzzo. Uno famoso, ex pilota di “formula uno”. L’altro affermato attore cinematografico di un ben preciso settore dove non occorre saper ben recitare ma utilizzare i “doni di madre natura”. Raffigurazione effettuata in due diverse forme: cinematografica appunto e fotografica. Insomma un porno-attore. Jarno Trulli il primo, Rocco Antonio Tano, in arte Rocco Siffredi, il secondo.

Jarno proprietario dell’Azienda vitivinicola Podere Castorani produttrice di vini di qualità, in agricoltura biologica, associati al territorio. Rocco legato alla sua terra e agli insostituibili amici. E venne il giorno che…Jarno decise di dedicare all’amico Rocco un vino. La scelta del vitigno era segnata da tempo e dalla storia.  Come non ricadere sul Montepulciano d’Abruzzo, autoctono di questa Regione dotato di un grappolo di grandezza sopra la media, compatto, duro, “sodo”, quasi sempre alato, di forma conica.

A questo punto è immaginabile l’imbarazzo del sommelier nell’usare le parole descrittive l’analisi sensoriale che per facile lettura ho sottolineato; doppi sensi a non finire.

L’occasione per la presentazione al grande pubblico è stata la manifestazione del Vinitaly. Moltissimi curiosi allo stand nella speranza di incontrarli entrambi. Sguardi, ammiccamenti, espressioni e facce ilari. Battute a iosa come quella raccontata dallo stesso Rocco: “è vero, rappresentiamo e siamo la bandiera dell’Abruzzo ma Jarno è più importante, la vera bandiera, io solo l’asta o se preferite il pennone” e giù di nuovo doppi sensi a non finire, a bizzeffe, a piene mani. Comunque, credetemi, il vino merita.

Azienda Castorani,  Alanno (Pe)

“Rocco” Montepulciano d’Abruzzo 100% anno 2010 gr. 14%, bottiglie 60.000 prezzo  consigliato € 18,00. Vinificazione in cemento e successivo affinamento in Tonneau per un anno.

Urano Cupisti