Al Banco d’Assaggio durante Anteprima Amarone 2020 il pubblico ha potuto assaggiare il Classico “Albino Armani”, campione di botte, 2016 e la Riserva “Cuslanus” 2014.

Ha potuto stringere la mano al produttore e parlare delle ultime vendemmie, della storia familiare, della sostenibilità e della Valpolicella in tutte le sue sfumature. E il sottoscritto “intrufolato tra gli appassionati” ad ascoltare, prendere appunti, meditare sorseggiando.

“L’azienda affonda le sue radici in 400 anni di storia, di vigna e di passione per il vino. Una realtà dinamica, che sin dai suoi albori ha guardato con favore alla crescita e allo sviluppo, ma anche alla conservazione.

Oggi l’ambizioso progetto familiare conta cinque tenute di proprietà per un totale di 330 ettari di vigneto, distribuiti fra le tre grandi regioni vinicole del Veneto, del Trentino e del Friuli-Venezia Giulia”.

Come inizio non è stato male, siamo di fronte ad una realtà impegnata a salvaguardare alcuni secoli di storia e di origini dei vini.

E via a raccontare la “necessaria storia familiare” iniziata il 7 dicembre del 1607 fino ai giorni d’oggi, fino alla generazione di Albino Armani: quella della svolta.

Albino Armani. I vigneti a Marano

“Io sono di questa valle. Come un sasso, come una pianta, sono legato a questa terra. Non conosco un altrove se non per ritornare, è naturale. Qui ci si educa, dal silenzio delle piccole cose, a stare al proprio posto, a fare ciò che si deve fare. Il tempo della vite e del vino è un tempo dilatato, a volte di anni, di generazioni”. Filosofia di vita, di scelte, di comportamenti.

La Valpolicella, la sua terra, i suoi vigneti adagiati su i tipici muretti a secco, i marogne, ad altezze collinari “estreme” per quest’area, in località Camporal (Campo Reale) a 500 msl, nel terroir di Marano, uno dei più vocati per allevare Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Oseleta, gli autoctoni.

“Qui nella tenuta di Marano l’uomo rispetta il lento e impegnativo rito della coltivazione e della lavorazione, seguendo l’insegnamento della tradizione. L’appassimento delle uve avviene in modo naturale nel fruttaio di Camporal, in alta collina, su versanti scoscesi in equilibrio fra boschi e ciliegi”.

Albino Armani, la generazione della svolta

Nell’interpretare i vini ricordando che il “buon vino” si fa in vigna dove è necessario un approccio più sostenibile. Una visione più ampia in armonia con la natura.

“Per possedere questo concetto di sostenibilità credo sia fondamentale appartenere a un territorio e sentirlo tuo”.

Ascoltare Albino Armani che parla tra la gente in un susseguire di richieste, domande e i necessari assaggi come prove tangibili, risultati comprovanti le scelte di produzione.

Gli assaggi

Amarone della Valpolicella Classico “Albino Armani” 2016, campione di botte.

Note aziendali: Vitigno: Corvina, Corvinone e Rondinella. Composizione del suolo: depositi calcarei su rocce di origine vulcanica. Sistemi di allevamento: Pergola veronese su ripidi terrazzamenti realizzati con tradizionali muri a secco, le marogne.

Vinificazione: Dopo un’accurata selezione in vigna, le uve vengono poste in plateaux e messe a riposo nel nostro fruttaio situato in alta collina, dove i grappoli appassiscono lentamente, arieggiati e asciutti, così da favorire la concentrazione di zuccheri, struttura e aromi. Nei primi mesi dell’anno, le uve vengono pigiate in pressa soffice.

Segue poi una lunga e lenta fermentazione a contatto con le bucce della durata di circa un mese. In seguito il vino matura in botti grandi fino al momento dell’imbottigliamento.

Le mie considerazioni: Ricordando che trattasi di campione di botte, mi sono trovato di fronte ad una vendemmia straordinaria, con un frutto ben maturo e tutte quelle sfaccettature olfattive che porteranno ad un vino di grande prestigio.

L’equilibrio al palato con i necessari tannini graffianti e l’acidità sorretta da quella alcoolicità tipica dell’amarone sono elementi di garanzia per una longevità lunga nel tempo. Eccellente, voto (al momento) di 90/100

Albino Armani. Gli assaggi

Amarone della Valpolicella Classico Riserva “Cuslanus” 2014.

Note aziendali: Zona di produzione: Marano, tra S. Rocco e Camporal, su vigneti situati  tra i 360 e i 450 m. di altitudine slm. L’appassimento avviene in fruttai di alta collina nel Comune di Marano di Valpolicella. Composizione del suolo: depositi calcarei su rocce vulcaniche. Sistema di allevamento: vecchie pergole su terrazzamenti realizzati con muri a secco (marogne).

Vinificazione: l’uva, selezionata con estrema cura durante la raccolta, è posta in piccole cassette e portata in locali ben arieggiati e asciutti (fruttai) per l’appassimento. A gennaio le uve vengono pigiate nella cantina di Marano in maniera soffice e il mosto  inizia una lunga e lenta fermentazione a contatto con le bucce per circa 30 giorni.

In seguito Cuslanus affina in botti e tonneaux di rovere per almeno 48 mesi per fregiarsi della menzione “Riserva”.

Le mie considerazioni: Vendemmia considerata difficile e problematica. Il vino trasuda austera finezza. Forse non avrà lunga vita ma, nel momento dell’assaggio dove dimostra di essere  troppo pronto, lo scalino dell’eccellenza lo raggiunge agilmente. Eccellente voto 90/100.

Albino Armani, un Signore del Vino. Un vero piacere confrontarsi con lui, parlare del presente e del futuro dei vini della Valpolicella. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati all’Anteprima Amarone il Sabato 1 febbraio 2020

 

Albino Armani

Località Camparol

Marano di Valpolicella (Vr)

Tel: 045 7290033

info@albinoarmani.com

www.albinoarmani.com