Amarone: da Cassiodoro in poi l’indissolubile connubio fra vino e territorio.

La storia dell’Amarone, il perché di questo nome,  è stata raccontata in tutte le salse. Adelino Lucchesi, capocantina nella Cantina sociale Valpolicella, grazie al ritrovamento di una botte dimenticata di recioto amaro e al successivo assaggio esclamò: “Questo non è Amaro, è un Amarone”. Correva l’anno 1936.

La famiglia Accordini Stefano però preferisce ricordare altre origini che si perdono nella notte dei tempi. Nel 300 d.C.

“Nel quarto secolo dopo Cristo, Cassiodoro ministro del Re Teodorico, descrive in una famosa lettera un vino ottenuto da uve appassite prodotto in quella che è l’attuale Valpolicella e chiamato Acinatico, nato dagli acini. Vino dalle straordinarie caratteristiche di dolcezza e fragranza”. Storia vera che trova riscontro in tante letture sia del Medioevo che del Rinascimento.

E la famiglia Accordini, da sempre, collega i propri vini a quel remoto episodio rimarcando, se ce ne fosse bisogno, la nascita del bland recioto-amarone a quel periodo.

Successivamente nell’Ottocento e ai primi del Novecento era cosa comune lasciare botti di recioto ancora a fermentare in cantina spillando poi un vino più amaro del solito, con minor quantità di zuccheri residui.

Personalmente credo  quella che poi è divenuta la parola magica “Amarone”, non sia altro che “una trovata pubblicitaria” del direttore della Cantina, Gaetano Dall’Ora, che la usò in etichetta nel 1942: “Fiaschetti di Amarone 1938”.

Acinatico, di Cassiodoro memoria, oggi ad indicare il Recioto e l’Amarone dell’Azienda Stefano Accordini.

Recentemente, nei primi giorni del mese di febbraio, come tutti gli anni, ho partecipato all’Anteprima dell’Amarone e, in quell’occasione ho potuto conoscere e conversare con i nipoti di Stefano.

Azienda Accordini Stefano

“L’azienda agricola Stefano Accordini è da sempre a conduzione familiare e di origini contadine. Mezzadri prima, proprietari e vinificatori successivamente. La prima bottiglia di Amarone Acinatico risale al 1980 prodotta nei vigneti di Negrar”.

Il momento di maggior crescita e slancio si ha alla fine degli anni 2000, vuoi per l’apporto di tecniche nuove dovute alla presenza stabile in azienda  di Daniele, studi in enologia presso la Scuola di Conegliano Veneto, vuoi per l’ampliamento della disponibilità di terreni sulle colline di Fumane.

La raccolta di uve Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara, la scelta di porre le basi per una viticoltura di montagna, la resa per  ettaro, l’utilizzo di strumenti adeguati in cantina, producono oggi quel “indissolubile connubio tra vino e territorio”.

“Orgogliosi di produrre vini con carattere e personalità uniche dalle colline della Valpolicella. Grande attenzione all’appassimento e all’affinamento. Due momenti particolari vuoi per ottenere il frutto migliore da vinificare, vuoi per garantire il giusto equilibrio nell’evoluzione dei vini”.

Gli assaggi

Amarone della Valpolicella Docg Classico 2014 Acinatico. Corvina veronese 75%, Rondinella 20%, Molinara 5%. L’anteprima.  Appassimento in fruttaio per 120 giorni. Dopo la fermentazione affinamento per 24 mesi in barriques di Allier e successivamente 8 mesi di sosta in bottiglia. Vendemmia particolarmente difficile dove il vignaiolo è stato messo a dura prova sia in vigna che in cantina. Il risultato? Un Amarone di tutto rispetto dalle caratteristiche visive ed olfattive in linea con la normalità. Al palato la struttura possente comunque ritrovata spinta dall’alcolicità e dai tannini importanti. Si avvicina all’eccelenza. Voto 90/100.

Il Fornetto Accordini
Acinatico Accordini

 

Amarone della Valpolicella Docg Classico 2011 “Il Fornetto”. Corvina veronese 75%, Corvinone 25%. Il Fornetto rappresenta la nostra migliore espressione dell’Amarone ottenuto dallo storico vigneto “il Fornetto” e prodotto solo nelle migliori annate dopo un appassimento di oltre 140 giorni, ed affinato a lungo in barrique (36 mesi). Vino prodotto in quantità limitata è dotato di straordinaria forza, complessità e grazie alla sua eccezionale longevità può invecchiare fino a 20 anni. Rubino impenetrabile. Ampio complesso ed elegante all’olfatto. Al palato vitale. Ingresso morbido con trama tannica sottile. Coerente con le note olfattive. Lunghissima persistenza. Eccellente, voto 93/100.

“Nel rievocare questo antico vino vogliamo sottolineare le profonde tradizioni enologiche della Valpolicella e della nostra famiglia unitamente ai valori culturali che i nostri vini portano con se”.  

Acinatico, Stefano Accordini. Da Cassiodoro in poi l’indissolubile connubio fra vino e territorio. Chapeau!

 Urano Cupisti

Incontro Febbraio 2018. Anteprima Amarone.

 

Accordini Stefano

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