Azienda Petra: una visione che pone al centro il territorio e la valorizzazione di un modello che guarda al passato per raggiungere il futuro dell’identità della Costa Toscana.
Il momento di presentare il nuovo percorso e i nuovi obiettivi di Petra, è giunto. Ci sono tutti: Vittorio Moretti, Andrea Lonardi, consigliere delegato di Petra, Marco Simonit, celebre agronomo e il team al completo di professionisti che lavorano nella tenuta di Suvereto.

Un prologo a cena, degustando le annate 2008, 2012, 2018 e 2021 di Petra in abbinamento al talento in cucina di Giuseppe Mancino, chef del Ristorante Piccolo Principe, due stelle Michelin, all’Hotel Principe di Piemonte a Viareggio. La giornata successiva è stata dedicata ad approfondire e spiegare come la Costa Toscana sia il centro e l’ispirazione delle novità dell’azienda che nacque nel 1997, grazie alla visione e alla capacità imprenditoriale di Vittorio Moretti. La sua passione è la medesima mente racconta ciò che vide allora e ciò che vede nel futuro di queste colline disegnate dagli eleganti vigneti, che culminano con Montebamboli, belvedere con vista sul mare. Tutto questo è Petra, suoli acidi e ghiaie galestrose ricche di minerali, donano freschezza e dinamicità ai vini che si estendono come “Hebo” o si concentrano sul carattere come “Petra”.

Nelle annate 2008 e 2018 una coerenza stilistica eccezionale ed una traccia di grande eleganza divengono matrice di nobile declinazione.
Dall’intuizione di Vittorio Moretti che ha scoperto terreni a 450 metri tra i boschi di castagno, alla fiducia nella Costa Toscana che sta sviluppando un carattere identitario molto intenso. Grazie al lavoro della associazione “Grandi Cru della Costa Toscana” e alla decisone di Moretti di generare con le innovazioni di Petra, grande valore, secondo il principio “quando il luogo prende il sopravvento sul modello”.
Anche i vini sono in evoluzione, mantengono memoria e traccia del luogo e al medesimo tempo divengono simbolo delle note territoriali, quali freschezza, sapidità, verticalità.
Petra tra passato e futuro
«Petra è nata come un progetto ambizioso, con una cantina pensata come uno château contemporaneo – racconta Vittorio Moretti, presidente di Terra Moretti – Oggi, dopo oltre 25 anni di lavoro e investimenti, sono felice di vedere riconfermata la vocazione originaria di Petra, arricchita da una nuova profondità territoriale.
Andrea Lonardi ha saputo leggere con intelligenza e rispetto ciò che è stato fatto: dalla zonazione iniziale studiata con Attilio Scienza, Edoardo Costantini e Lizio Bruno, al grande lavoro portato avanti in vigna con Marco Simonit. Questo patrimonio rappresenta oggi la base solida per affrontare un futuro ambizioso, che porterà Petra a posizionarsi tra le grandi cantine internazionali».

E i primi importanti passi di evoluzione, secondo un piano triennale e quinquennale, sono stati compiuti proprio negli ultimi mesi e si riferiscono ai temi della qualità, della sostenibilità e dell’identità. Un attento lavoro di “site evaluation” ovvero analisi dei 100 ettari vitati, con vinificazioni e affinamenti per parcella.
Il lavoro di trasformazione è iniziato anche in cantina con l’obiettivo di valorizzare la bevibilità e aprirsi a un taglio bordolese.
Inoltre si lavora ad un focus culturale su pedologia, climatologia e architettura della pianta, per leggere il paesaggio con maggiore consapevolezza.
Ulteriore novità di livello internazionale e di grande importanza riguarda il 2026. Sarà infatti la tenuta Petra ad ospitare nel mese di Maggio, la seconda edizione del “Simposio sui Vini del Mediterraneo”, evento che riunisce le eccellenze vinicole delle regioni che si affacciano sul Mare Nostrum.
Un momento di confronto e approfondimento che si pone l’obiettivo di promuovere la qualità dei vini mediterranei, valorizzarne l’identità e stimolare il dialogo, grazie ad un programma scientifico e culturale d’altissimo livello, curato da un comitato consultivo internazionale.
Il congresso ospiterà degustazioni tematiche, tavole rotonde, masterclass e momenti di confronto aperti al pubblico professionale, con una forte attenzione alla formazione, alla ricerca e alla sostenibilità. Un appuntamento che conferma il ruolo centrale di Petra nella costruzione della nuova identità mediterranea del vino.
Andrea Radic