Rocca delle Macìe. Illustrazione Trinita

Rocca delle Macìe. Verticale Chianti Classico Gran Selezione Sergio Zingarelli 2010/2017 e Anteprima 2018

L’inaugurazione della “Cinematic Winery” di Rocca delle Macìe, avvenuta in occasione delle celebrazioni del 50° anniversario dell’uscita di “Lo chiamavano Trinità”, è stata affiancata da altri importanti eventi.

Rocca delle Macìe. Terence Hill

L’apertura del Piccolo Museo Italo Zingarelli, con al suo interno la “Galleria Trinità”, la presentazione di una edizione limitata a 1970 bottiglie Collectors di Rocca delle Macìe Chianti Classico Gran Selezione “Lo chiamavano Trinità”, per finire con una interessante verticale di questo vino per le annate dal 2010 al 2018.

Rocca delle Macìe fu fondata nel 1973 da Italo Zingarelli e vanta oggi più di 200ha coltivati a vigneto e 25 a oliveto, suddivisi fra le proprietà Le Macìe, Sant’Alfonso, Riserva di Fizzano, Tavolelle, oltre a Campomaccione e Casa Maria in Maremma, sponda Morellino.

Rocca delle Macìe. Verticale Sergio Zingarelli

La Gran Selezione Sergio Zingarelli deriva da un lungo lavoro di ristrutturazione dei vigneti delle Macìe, con una sempre più accurata selezione di sangiovese che ad oggi costituisce l’unico vitigno impiegato per produrre questo vino. All’inizio, invece, e fino al 2014 troviamo l’accompagnamento di un 10% di colorino. Anche l’impiego dei legni è cambiato passando dai tonneaux alle botti da 25hl.

2010

Annata molto interessante, con sviluppo vegetativo rallentato da temperature leggermente sotto le medie, ma che ha consentito una maturazione graduale e completa.

Profumi decisi e intensi di cuoio e tabacco conlieve fondo di cioccolato precedono un cenno di frutto nero. Al  palato è sapido pieno fresco con un frutto ancora presente e bella distensione su un finale speziato e lungo. Resta una leggera nota amarognola di china e dopo un certo tempo nel bicchiere compaiono anche sentori iodati.

Fu il primo anno di ingresso delle Gran Selezioni introdotte dal nuovo disciplinare. All’inizio erano circa 26 le aziende che presentavano questa tipologia, mentre ad oggi siamo a più di 150.

Rocca delle Macìe. Verticale Sergio Zingarelli

2011

Un’annata siccitosa e con temperature molto alte a metà agosto. La vigna si trovava però in buon equilibrio ed è riuscita a portare a termine una buona maturazione delle uve.

Al naso troviamo una maggiore presenza di frutto nero maturo, speziatura fine con note  leggermente terrose. In bocca è  morbido rotondo, appena sufficiente la nervosità sapida, un finale molto avvolgente e maturo.

2012

Primavera piovosa che ha consentito l’accumulo di buone riserve idriche. Queste hanno contribuito a contenere lo stress idrico dovuto ad un’estate calda e siccitosa.

I profumi sono intensi di frutto nero e prugna californiana. Si avvertono note leggermente  terziarie, con pelle conciata, tabacco biondo. In bocca è sapido fruttato di buon corpo ma senza eccessi estrattivi. Il tannino è avvertibile anche se molto dolce e il finale è godibile e lungo.

2013

Annata piuttosto tardiva e fresca con uve ricche di composti aromatici, non eccessivamente concentrate.

I profumi ricordano la ciliegia nera morella, con una piacevole speziatura e terziari di tabacco e  terra umida. Al palato è fresco, saporito con buona distensione su un  finale fruttato morbido.

2014

Annata difficile per le frequenti piogge estive. Ha richiesto lavoro in vigna più che in cantina. La drastica selezione delle uve ha portato ad un consistente calo della produzione.

Il profumo è fruttato ancora fresco, piacevolmente speziato con cacao amaro e garofano. In bocca è denso con molto frutto nero  vivo e sapido. La trama tannica fitta è risolta e vellutata, il finale lungo. Uve eccellenti anche in annata difficile con risultato di grande bevibilità e complessità.

Rocca delle Macìe. Scatola anni ’80

2015

Annata esemplare, con andamento climatico ideale per una perfetta maturazione fenolica.

Profumo complesso e intrigante: su una matrice di ciliegia nera si avverte un leggero vegetale balsamico di bacche di mirto, poi terra bagnata,  cardamomo, cuoio In bocca è sapido denso con un’appagante polpa fruttata fresca che si  sviluppa in una distensione saporita e un finale lungo. Lascia prevedere la possibilità di un notevole invecchiamento, anche se già perfettamente godibile.

2016

Annata con clima altalenante, ma complessivamente senza eccessi. Il sangiovese è stato vendemmiato dalla fine di settembre alla prima decade di ottobre.

Ha profumi molto fragranti e floreali di garofano. Poi si avverte un  fruttato fresco sopra una leggera speziatura del rovere. Al palato è fine ed elegante,  fresco sapido articolato ma anche  denso con  un finale saporito e lungo.

2017

Uno degli anni più siccitosi del decennio. Grande lavoro in vigna e forte selezione che ha ridotto le rese, ma ha mantenuto alta la qualità del prodotto.

Profumo intenso di frutto nero, mirtillo, prugna e ciliegia morella. Fondo speziato di cacao. In bocca è fresco e sapido con  tannino ancora avvertibile ma dolce che lascia prevedere una bella prospettiva in invecchiamento. Quando si assaggia un 2017 si tende ad essere prevenuti su questa annata. Questo, invece, è uno di quei casi che fanno ricredere sulle generalizzazioni e dimostrano che è possibile ottenere grandi risultati anche nelle peggiori condizioni ambientali. Quel che conta è la sapienza.

Rocca delle Macìe. Verticale Sergio Zingarelli

2018

Anteprima assoluta, in occasione dell’evento “Trinità”.

Ha un naso molto intenso di ciliegia rossa con un sottofondo speziato di cacao amaro. La  bocca è densa sapida con un tannino già ben risolto. Ha finale austero con sentori terrosi e fruttati, buona lunghezza. Molto promettente.

Lo stile complessivo di questa Gran Selezione Sergio Zingarelli è quello di un prodotto sempre molto preciso, con frutto e spezia sempre godibile, elegante, saporito, un prodotto comunque non costruito, ma che parla della terra in cui nasce e degli andamenti climatici naturali, privo di interventi invasivi che ne snaturerebbero la sua essenza.

Un vero inno al territorio e a portata di tutti.

Paolo Valdastri

16 luglio 2021