Focus su aziende e operatori, investimenti e ovviamente iniziative per ricordare i 50 anni della fiera

Queste sono le carte messe in tavola da Veronafiere per il mezzo secolo della più importante fiera del vino italiana, che si svolgerà a Verona da domenica 10 a mercoledì 13 aprile 2016, durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi a Roma mercoledì 16 marzo.

Dal punto di vista istituzionale sarà probabilmente l’edizione più importante fino ad oggi, apertura con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella domenica 10 e Presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita lunedì 11, ma ci sarà anche il primo Forum dei ministri dell’Agricoltura dei maggiori Paesi europei produttori di vino organizzato da Mipaaf e fortemente voluto dal Ministro Maurizio Martina dopo l’esperienza di EXPO. Saranno giornate che metteranno a dura prova, ulteriormente, la città di Verona e le sue infrastrutture, soprattutto perché la scelta degli organizzatori quest’anno è chiara e potenzialmente rivoluzionaria per un appuntamento vissuto finora sempre in bilico tra fiera per operatori ed evento per appassionati.

“Veronafiere ha chiara e semplice la linea: – ha dichiarato il presidente Maurizio Danese – il wine business in fiera, il wine festival in città. In tale direzione, abbiamo potenziato e potenzieremo sempre di più solo gli aspetti b2b, con particolare riguardo all’incoming ed alla qualità complessiva del visitatore”.

Inutile negare che sono questi sicuramente gli aspetti che più interessano le aziende espositrici, che quest’anno saranno 4100 distribuite su 100.000 metri quadrati, ulteriormente confortati da un altro numero citato questa volta dal direttore generale di Veronafiere Giovanni Mantovani: “Nonostante il già alto tasso di internazionalità del Salone, con 55mila operatori stranieri da 141 nazioni presenti nel 2015 (il 37% del totale), quest’anno avremo 1000 buyer selezionati in più dall’estero, grazie agli investimenti per favorirne l’incoming”. Sono 8 i milioni di ero messi a bilancio per favorire questi risultati da Veronafiere, che ha anche realizzato l’ampliamento del padiglione 10 con altri 1500 metri quadrati coperti e potenziato la copertura wi-fi del quartiere fieristico garantendo il 30% di connessioni in più (circa 12000 accessi contemporanei). Altra novità sarà l’unione dei progetti VinitalyBio, ViViT e la collettiva FiVi nel padiglione 8 per uno spazio interamente dedicato ai vini biologici e artigianali. Tra i tanti appuntamenti da non perdere sicuramente la degustazione in ricordo di Giacomo Tachis, applaudita da tutti i presenti, così come quella “50 edizioni di Vinitaly in 5 vini” (uno per ogni decennio).

Ma come si realizzerà il potenziamento e la focalizzazione sul b2b? In campo nuovi e più stringenti controlli agli ingressi, biglietti nominativi e un nuovo orario di apertura e chiusura con l’anticipo alle 9.30 per l’inizio dei lavori e la fine della giornata fissata per le 18. Contemporaneamente si appronterà un vero e proprio “fuori salone” che partirà venerdì 7 aprile e, nelle idee di Veronafiere, servirà ad attirare in città gli appassionati che potranno così “vivere” il Vinitaly pur lasciando spazio in fiera agli operatori specializzati, buyer e ristoratori soprattutto.

Sarebbe lunga elencare tutte le novità di questa edizione del cinquantesimo, che prende le mosse da quelle “Giornate del vino” iniziate nel 1967 per volontà e ispirazione di Angelo Betti, e che oggi può essere considerata parte di una piattaforma di promozione del vino italiano nel mondo 365 giorni all’anno. Risultati raggiunti anche grazie alla nascita della Vinitaly International Academy, che vede Stevie Kim (Managing directror Vinitaly International) e Ian D’Agata (Direttore scientifico VIA) impegnati nella preparazione e formazione degli ambasciatori della nostra ricchezza enologica nel mondo.

Intervento di chiusura del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina tutto orientato alla sfida “World Wine Web”, ovvero alla serie di appuntamenti organizzati dal Mipaaf – a cominciare dall’incontro di lunedì 11 tra il premier Renzi e Jack Ma, creatore del colosso ecommerce cinese AliBaba – per approfondire le richieste e le possibilità che il digitale offre al nostro patrimonio enologico. A confortare ulteriormente i produttori presenti in sala, il Ministro Martina ha assicurato che aprile dovrebbe essere il mese in cui vedrà la luce il Testo Unico del Vino tanto atteso dal settore.

A conclusione della conferenza stampa premiazione delle 42 aziende presenti a Verona fin dalla prima edizione del Vinitaly, targa ricordo e carnet dedicato per chi ha creduto dall’inizio e ogni anno nella fiera veronese che interpreta questa ricorrenza come un nuovo punto di partenza per crescere e svilupparsi.

Fabio Ciarla

 

Nelle foto, dall’alto:

Anno 1967: il primo Vinitaly (Foto Ennevi)

Vinitaly & the city (Foto Ennevi)