Dopo il Taurasi, protagonista dell’anteprima di inizio anno, è toccato a Greco di Tufo e Fiano d’Avellino sfilare in passerella. L’appuntamento ad Aiello del Sabato, nelle sale perfettamente attrezzate dell’Hotel La Locandina, dal 15 al 19 novembre per una esaustiva rassegna (41 le aziende partecipanti e molti top players) sulle ultime annate in commercio delle due denominazioni.

Ad aprire l’evento, curato nei dettagli da Diana Cataldo e Massimo Iannacone (Miriade & Partners), un ampio report sulle zone di produzione frutto del lavoro di Paolo De Cristofaro col supporto di produttori e tecnici di zona, ad iniziare da Carmine Valentino enologo di riferimento per molte realtà del comprensorio. Non una vera e propria zonazione, forse prematura vista anche la non lunghissima esperienza di vigna da parte di molti dei produttori, ma una suddivisione dei due territori in macro-aree con delle assonanze di altitudine e conformazione del territorio, ancor più che per la composizione dei terreni.

L’occasione è stata propizia anche per tracciare un bilancio delle più recenti vendemmie, ad iniziare dalla 2011, comune denominatore della maggior parte delle etichette in degustazione. Una buona annata per il Fiano che conferma le sue doti di piacevolezza e leggera aromaticità, non risulta troppo condizionata dall’andamento climatico del periodo pre-vendemmiale. Pur con molte variabili interpretative, i livelli di acidità dei vini si mantengono in genere apprezzabili e la tenuta, almeno per qualche anno, dovrebbe essere assicurata. Una spanna sotto, a giudicare dagli assaggi, le valutazione medie del Greco, con qua e la delle chiusure calde (alcoliche) e profumi, anche in virtù delle caratteristiche del vitigno, più contenuti. Preferenza per il Fiano che dovrebbe ripetersi anche nella vendemmia 2012 appena conclusasi, regolare nei tempi di maturazione ma col Greco che, vista la sua buccia piuttosto fine, ha risentito delle insistenti piogge di fine settembre/inizio Ottobre.

Tra gli assaggi di Greco, 34 etichette in totale, molte conferme e qualche piacevole sorpresa. Attesi e protagonisti di riconferme, Bambinuto con la selezione Picoli, il Greco Musc di Contrade di Taurasi, Di Marzo con la selezione Scipio, la Vigna Cicogna di Benito Ferrara e Pietracupa. Tra le sorprese Sella delle Spine, Fonzone Caccese e Calafè con una pregevole 2009

Qualche referenza in più in assaggio per il Fiano, 38 campioni, ed una media punteggi leggermente più alta. Eccellenza per Villa Diamante con il Vigna Congregazione 2010, Di Prisco anch’egli con un 2010, Cantina del Barone (2011), Colli di Lapio (un 2011 in perfetta forma e grintoso), Ciro Picariello (un 2011 tra i più giovani e di prospettiva), ancora Pietracupa, Villa Raiano (l’Alimata in versione 2011), la Vigna Acquaviva (2011) di Montesole, Rocca del Principe (a sorpresa, un 2010 veramente di ottimo livello), il Donpeppe 2010 di Vigne Guadagno e (ultimo negli assaggi ma tra i primi sui tabellini) il Vino della Stella 2009 di Raffaele Pagano, alias Joaquin.

Al di la delle singole etichette, la voglia di confrontarsi e di fare gruppo di molti produttori, spesso piccoli, potrà sicuramente giovare ad una zona ancora giovane ed inesperta ma che si ritrova, enologicamente parlando, con “l’oro in bocca”. Terre a grande vocazione e vitigni  di pregio il patrimonio da non disperdere e da far fruttare di qui  e il prossimo decennio, che in agricoltura altro non è che un soffio di vento.

Daniele Bartolozzi