È quanto afferma la coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Ruenza Santandrea

“I dati in Europa e nel mondo ci consegnano un mercato del vino che fa ben sperare, con quotazioni che stanno risalendo anche forti dei segnali congiunti di una delle produzioni più basse degli ultimi 20 anni nel mondo. Cui va aggiunta una robusta riduzione degli stock spagnoli”. Lo ha detto la coordinatrice del settore vitivinicolo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, Ruenza Santandrea, a commento dello stato dell’arte dei flussi di mercato del vino in Italia e nel mondo. “Sappiamo – ha proseguito Santandrea – che la campagna 2016 si è aperta con una notizia positiva per i nostri soci viticoltori, ovvero con un calo dell’8% dello stock di vino e mosto detenuto dalle cantine spagnole”.

Secondo le elaborazioni su base ministero dell’Agricoltura delle Cooperativas agro-alimentarias de Espana, le giacenze si sono infatti ridotte da 34,2 a 31,15mln di ettolitri. Una congiuntura che, secondo Santandrea: “Sta portando benefici sui listini internazionali, dove i prezzi degli scambi – Italia compresa – si stanno già muovendo verso l’alto. Se a questo – ha aggiunto la responsabile del settore vino delle cooperative italiane – associamo le notizie che ci arrivano in questi giorni dalla Francia, dove i prezzi dovrebbero registrare una certa stabilità grazie alle giacenze che in gran parte compensano il calo produttivo, ci aspettiamo un mercato in ripresa, con valori italiani e spagnoli che dovrebbero via via ridurre lo storico gap che ci separa dai prezzi francesi”.

Secondo l’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (Oiv), la vendemmia 2016 rappresenta – a livello mondiale – il raccolto quantitativamente più scarso degli ultimi 20 anni. Con 259,5mln di ettolitri di vino, la produzione vinicola mondiale arretra di 15mln di ettolitri rispetto ai 274,4mln dello scorso anno, segnando un meno 5,4%. Nell’Ue a 28 l’annata dovrebbe chiudersi con circa 165mln di ettolitri di vino prodotti, in calo del 4,3% rispetto ai 172,9mln dello scorso anno. In particolare, la Francia rende un 10% in meno rispetto allo scorso anno (con il 7% di prodotto stoccato), mentre la Spagna rivede le aspettative e chiude – secondo le Cooperative – attorno ai 40mln di ettolitri. Ciò significa una diminuzione del 6% rispetto alla vendemmia 2015 e del 25% rispetto a quella, abbondante, del 2013. Un dato questo inferiore rispetto a quanto registrato dalla Commissione europea (42,5mln di ettolitri).

Sul fronte dei consumi, prosegue la lenta ‘migrazione’ verso i Paesi terzi, che ora rappresentano il 39% del totale, contro il 31% del 2000. Tra i Paesi che registrano performance positive, gli Stati Uniti, che con un più 1% si portano a quota 31mln di ettolitri ed il Regno Unito che con un balzo del 2,4% sale a 13 milioni di ettolitri. Inverte leggermente la tendenza l’Italia (+0,3%, 21mln di ettolitri).

(Fonte OIV) e (Fonte Commissione europea)

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