Giunta alla decima edizione, l’Anteprima dell’Amarone ha fornito anche quest’anno occasione alla vasta platea di stampa nazionale ed internazionale di saggiare le potenzialità della prossima annata in commercio di questo grande rosso italiano. Di scena la vendemmia 2009, per molti aspetti non tra le più semplici. L’annata non è infatti sfuggita a quella tendenza, oramai  consolidata, che vuole il caldo e la siccità quali protagonisti del periodo di maturazione delle uve. Ciò ha significato, come logico, un ulteriore, se pur lieve, incremento del grado zuccherino dei mosti e soprattutto una sensibile diminuzione generale dell’acidità con PH sempre più alti. Molti  produttori, forse anche sulla scorta delle esperienze accumulate nelle più recenti vendemmie, hanno però saputo ben gestire lo stress idrico dei vigneti andando a raccogliere uve, in generale, di buona qualità.

Nutrita la batteria degli assaggi, purtroppo come già in passato non esaustiva (a quando un unico grande happening che riunisca sotto un solo tetto la Valpolicella intera?), vista l’assenza di molte firme note ed alcuni grandi cru della zona. Cinquantacinque le aziende partecipanti per 58 campioni proposti in assaggio ai banchi allestiti per la stampa. Altra difficoltà di lavoro per critici e giornalisti, la comparazione tra vini già in bottiglia (25) e campioni di botte (i restanti 33). Per questo motivo eccovi una doppia “scaletta” degli assaggi più interessanti: da una parte i vini “finiti” (ovvero quelli in vetro, anche se in fase di affinamento), dall’altra le “spillature da botte” (con le riserve di giudizio che tutto ciò comporta).

IN BOTTIGLIA

 

A questi abbiamo rivolto le nostre maggiori attenzioni, visto che “dal vetro non si scappa”. Pur consapevoli che molti di questi Amarone, non ancora in commercio, hanno necessità di un ulteriore affinamento in bottiglia eccovi, in ordine sparso, gli assaggi che valgono menzione.

 

CA’ RUGATE – Amarone della Valpolicella 2009

Anche se il nome è legato a filo doppio con le migliori espressioni del Soave, la famiglia Tessari dimostra di saperci fare anche con i rossi. Mano enologica sicura e precisa per un Amarone sapido, profondo e con una trama tannica di prim’ordine. Elegante e suadente.

CAV. G.B. BERTANI – Amarone della Valpolicella Valpantena Villa Arvedi 2009

Le zone alte hanno forse una marcia in più nel 2009? Vedremo. Al momento questo Amarone, passato in sordina complice la grande prova del fratello maggiore (il Classico 2005), ha eleganza da vendere nonché una beva ammaliante. Il tutto senza rinunciare a complessità e lunghezza. Nobiltà nel bicchiere.

 

ACCORDINI – Amarone Classico Acinatico 2009

Non lo scopriamo certo noi; fa però piacere avere ogni volta riconferma del livello assoluto di qualità di cui è capace, con costanza, la famiglia Accordini. Squisito nel frutto, il palato ha indubbia struttura ma senza scadere in estrazioni eccessive o carichi stucchevoli di zucchero. Loquace ed ammiccante.

 

GIUSEPPE CAMPAGNOLA – Amarone della Valpolicella Classico 2009

Saper scegliere è importante; selezionare le uve di circa 75 diversi conferitori per partorire un Amarone di questo livello non è da tutti. Riesce alla famiglia Campagnola che con questo 2009 dimostra di ben armeggiare sulle giuste corde della tipologia: tipicità al naso, polpa e maturità in bocca pervasa da una venatura acida rinfrescante che rende vibrante l’assaggio. “Classic voice”

 

ROCCOLO GRASSI – Amarone della Valpolicella 2009

È per palati forti l’Amarone della famiglia Sartori. Una muscolarità ben delineata che pervade la bocca e colpisce poi in profondità. Qualche mese in più di bottiglia mitigherà l’esuberanza giovanile dei tannini. Una vera forza della natura!

 

I CAMPIONI DA BOTTE

 

Premessa. Si va sul difficile, visto che non sempre si ha la possibilità di cogliere la giusta dimensione di un vino “da farsi”. Tannini ancora “mordaci” e generose “pennellate” del legno d’affinamento trovano spesso (non sempre) giusto compendio con la maturazione, ma quasi mai facilitano una preventiva lettura. Sono dunque sempre piacevoli le disquisizioni “work in progress” ma meglio non pronunciare sentenze su vini ben lungi dal potersi definire “finiti”. Quanto sopra premesso, in ordine sparso ecco gli assaggi che a nostro parere valgono una menzione.

MONTE ZOVO – Amarone della Valpolicella 2009

Promette bene questo Amarone, perfettamente in equilibrio tra salde tradizioni e sapienza moderna nel far vino. Elegante, sapido, disteso, ha solo qualche lieve sussulto tannico ancora da appianare.

 

SANTA SOFIA – Amarone della Valpolicella Classico 2009

Ben confezionato, è oggi reticente al naso. Dispone a nostro giudizio di buone doti che potrà mettere in piena luce al momento in cui sarà chiamato a scendere ufficialmente in campo.

 

SECONDO MARCO di MARCO SPERI – Amarone della Valpolicella Classico 2009

Non disdegna un profilo internazionale questo Amarone, di ineccepibile fattura. Ancora alle prese con una giusta amalgama delle sue spiccate virtù, il vino ha ravvisabili prospettive di crescita nel lungo periodo che ancora lo separa dalla sua uscita (prevista nel 2014).  Una delle novità più interessanti in Valpolicella.

 

GUERRIERI RIZZARDI – Amarone della Valpolicella Classico Calcarole 2009

Alle prese con il legno d’affinamento (i cui sentori sono oggi in prima fila al naso come in bocca) attendiamo fiduciosi l’evoluzione di questo Amarone in virtù di spalle larghe ed un’ottima materia prima che comunque traspare nella lettura del bicchiere.

 

ALDEGHERI – Amarone della Valpolicella Classico 2009

Il profilo tannico è ancora deciso ma la materia prime c’è nel bicchiere di casa Aldegheri e fa ben sperare in un Amarone di carattere, tradizionale nel suo approccio gusto-olfattivo, già capace oggi di un buon allungo.

 

Assaggi e commento: Daniele Bartolozzi*

*(coordinatore e collaboratore per Liguria, Toscana, Umbria di “Vini Buoni d’Italia – Touring Club Italiano”)