Muovevo appena i primi passi nel mondo del vino quando i miei “maestri” di vino mi fecero assaggiare una novità del panorama enologico. Un vino dalle colline di Fiesole che stava facendo molto discutere di sé. era il 2002 ed il vino si chiamava Testamatta.

A distanza di oltre dieci anni mi trovo, grazie all’amica Roberta Perna dello studio Umami, a visitare per la prima volta l’azienda di Bibi Graetz. Ad accolgiermi sotto un bel temporale il cugino Emanuele, giovane appassionato che si occupa degli eventi legati al castello di famiglia, un bel maniero sorta nel 1031 e ristrutturato nel 1851, acquistato dalla famiglia Graetz nei primi anni Sessanta del Novecento ed ora bellissimo scenario per matrimoni da favola ed eventi spettacolari.

Attorno a questo complesso sorgono le cantine ed il mondo di Bibi. Pittore e vignaiolo per vocazione decide di dedicarsi al vino con grande passione e da questo nascono interessanti progetti tra cui il famoso Colore (sangiovese, canaiolo e colorino), di cui si fanno pochissime bottiglie destinate veramente ad un selezionato pubblico di appassionati.

Mentre Emanuele ci saluta arriva proprio Bibi a degustare con noi. Lo ammetto già il fatto che entri nella sala da degustazione con una bottiglia senza etichetta mi incuriosisce, ma non dico niente ed attendo.

Ne nasce un confronto di idee, uno scambio tra appassionati che coinvolge ogni singolo bicchiere per poi arrivare ad assaggiare, primi in assoluto, il Testamatta 2010.

Così come si fa con amici da sempre, Bibi si è messo in gioco per capire e confrontarsi. Uno spirito da vero vignaiolo, di quelli che mano il proprio vino e che non perdono occasione per confrontarsi, per capire ed anche per mettersi in discussione.

Ma ovviamente a voi lettori curiosi del Corriere interessa sapere come sono questi vini.

Si parte con il Bugia 2012, ansonica del Giglio. Uvaggio in purezza frutto di un progetto nato nel 2004 (Bibi segue i vigneti e fa la vendemmia portando poi l’uva refrigerata a Fiesole in una notte) ha un bel naso carico di toni di frutta gialla ed in bocca una bella grassezza centrale sostenuta da un buon tocco acido e da sapidità che ne prolunga la beva.

La Cicala 2011 Chianti DOC è un sangiovese in purezza con un naso elegante e molto aperto su note floreali rosse con una bocca fresca e vivace ed un tannino morbido e levigato con una speziatura molto aggraziata.

Il Soffocone 2010 IGT Toscana è un blend di 90 per cento di sangiovese con un dieci di canaiolo. Ancora un vino molto giovane con una nota boisé interessante ed una materia prima in bocca importante sostenuta comunque da una vena acida che equilibria il vino.

Testamatta 2009 IGT Toscana. che dire. Un vino con un naso borgognone, molto elegante dove emerge il piccolo frutto rosso, netto, ed una bella complessità olfattiva. In bocca mantiene una grande eleganza con un finale molto pulito ed un legno ben integrato.

Il Testamatta 2010 è decisamente un vino che si deve fare. Colpisce la presenza materica della frutta che però ha un tannino croccante, il tutto con un legno bello che dona una piacevole speziatura che aiuta la beva.

Probabilmente tra i due, figli delle rispettive annate, il 2009 è un vino già pronto di impatto, mentre il 2010 sarà più scontroso, ma anche leggermente più longevo nel lungo periodo.

Saluto Bibi ringraziandolo per l’accoglienza e la possibilità di assaggiare questa anteprima: mi sono occorsi quasi 11 anni ma alla fine ho conosciuto la giovane promessa, ormai realtà consolidata

Riccardo Gabriele