500 anni sono passati dalla fondazione del Ghetto di Venezia

Venice beyond the Ghetto, guarda avanti e lancia 3 anni di iniziative per andare OLTRE,oltre il Ghetto e oltre i ghetti, le limitazioni, le convenzioni che generano  separazione e distanziamento, per un coinvolgimento trasversale che stimoli una riflessione su tematiche come l’accettazione del diverso, la cooperazione fra diverse culture.

#beyondtheghetto

Venice beyond the Ghetto, un percorso culturale, artistico sociale ma anche enogastronomico che parla di cultura ebraica, di Venezia, ma che soprattutto vuole andare OLTRE.  BEYOND è la chiave di volta, che ci spinge ad andare al di là del Ghetto, il più antico del mondo, ma soprattutto dei ghetti, anche quelli virtuali, in senso ampio e metaforico, oltre le convenzioni che generano separazione e distanziamento, per un coinvolgimento trasversale che stimoli una riflessione su tematiche come l’accettazione del diverso e la cooperazione interculturale, valorizzando il dialogo tra le diversità come fonte di arricchimento interiore e culturale.  Abbiamo preso spunto dalle parole di Rav.Scialom Bahbout, Rabbino della Comunità ebraica di Venezia, ” il carattere costruttivo del popolo ebraico che ha fatto si che esso non si non si perdesse mai d’animo, trasformando il Ghetto in un’opportunità creativa,  sviluppando la propria cultura, senza mai darsi per vinto.”

RESILIENZA dunque, l’attitudine positiva e propositiva nell’affrontare le avversità, capacità che richiede appunto, anche CREATIVITA’, altre due keyword sulle quali si fonda VENICE BEYOND THE GHETTO.

Eventi di spettacolo e manifestazioni artistiche riferiti a queste tematiche, ma non solo, nella proposta culturale di base che abbiamo pensato, abbiamo dato spazio all’alimentazione KOSHER, legata a Venice beyond the Ghetto come filosofia alimentare della tradizione ebraica, ma che è ritenuta valida “oltre il ghetto” per la sua valenza salutistica e di garanzia qualitativa, affine ai regimi alimentari alternativi.

Il progetto e le manifestazioni inerenti avranno luogo durante tutto il corso del 2016 e del 2017 in un’ottica di sostenibilità, in modo da renderli replicabili, implementandoli con continuità.

Ben venga il crowdsourcing con utenti interessati all’argomento per una co-creazione di contenuti,  una generazione di idee in continuo confronto e scambio di competenze e buone pratiche.

Cultura, tradizione e golosità legate al Ghetto e al mondo ebraico. Avrete l’occasione di conoscere, accompagnati da personale specializzato, un luogo di Venezia con atmosfera d’altri tempi e grande valore culturale e simbolico. E’ prevista anche una degustazione kasher: la cucina ebraico – veneziana è forse una delle più ricche, grazie al carattere cosmopolita che l’ha sempre caratterizzata.

Cultura & golosità kasher

Conoscere cultura e tradizioni anche attraverso l’assaggio di una cucina attualissima basata su antiche ricette

  • Visita al Banco Rosso. I partecipanti verranno accolti da un Welcome L’chaim!L’’chaim! Esclamazione ebraica, che significa “Alla vita!”, si usa durante i  brindisi mentre si alza il bicchiere prima di bere del vino. E così avverrà: tutti assieme si potranno gustare biscottini e crostini tipici accompagnati da vini rigorosamente kasher. Il sito è l’unico banco dei pegni visitabile a Venezia dopo essere stato chiuso per secoli. La visita, che prevede anche la proiezione di un breve documentario, fa capire l’importanza storica e culturale di questo luogo. Anche William Shakespeare si è ispirato a questo luogo nella sua opera “Il Mercante di Venezia”;
  • Visita del Museo ebraico;
  • Visita delle Sinagoghe. Alla scoperta di tre Sinagoghe, tanto sobrie all’esterno quanto sontuose all’interno: la Scuola Grande Tedesca, la Scuola del Canton e la Scuola Levantina.
  • Passeggiando per il Ghetto: storia, architetture, personaggi, curiosità.
  • Il viaggio nella cultura ebraica si concluderà nel giardino del Ristorante Ghimel Garden, con la scoperta delle inimitabili specialità dellacucina ebraico – veneziana, forse una delle più ricche, grazie al carattere cosmopolita che ha sempre caratterizzato sia questa comunità, sia  la Repubblica che l’ospitava. La parte conviviale prevede aperitivo con prosecco e bibite kasher e una serie di portate sfiziose e variegate: un caleidoscopio di sapori e profumi in cui le singole sfaccettature delle varie comunità vengono unite attraverso il cibo. Una vera e propria “cucina fusion”, così di moda oggigiorno, che pone le sue basi su ricette antiche. Sono disponibili piatti kasher per vegani e vegetariani.