Con oltre un secolo di esperienza di viticoltura e anni di pratiche di agricoltura sostenibile nel rispetto del proprio patrimonio territoriale, la famiglia Speri, divenuta un punto di riferimento nel panorama enologico nazionale, si avvia verso la certificazione biologica.

Azienda storica della Valpolicella Classica nata nel 1874 (anche se le prime coltivazioni di vite risalgono ai primi del 1700), Speri ha da sempre fatto della passione per la viticoltura e dell’attenzione alla biodiversità del terroir il valore fondante del proprio lavoro attraverso sette generazioni, in vigna e in cantina.

Da ciò deriva la decisione di rimanere fedele al tradizionale sistema di allevamento, la Pergola Veronese, innovando però con l’introduzione della pergoletta aperta, una variante che porta più luce, sole ed aria ai grappoli. Questo sistema, cui la famiglia Speri ha dato un grande contributo attraverso anni di sperimentazione, è tuttora ben diffuso in Valpolicella, poiché in questa zona viticola garantisce i migliori risultati in termini di maturazione e salute degli acini, in particolare per l’uva da Amarone.

Oggi l’azienda è pronta per fare il passo della certificazione biologica (a partire dalla produzione 2014): fortemente convinta che la qualità di un vino si determina in vigna, da sempre la famiglia lavora per conservare e promuovere la fertilità della terra implementando pratiche a basso impatto ambientale nel rispetto della fisiologia della pianta e dell’ecosistema. Ne sono esempi l’inerbimento permanente dell’intera superficie, il compostaggio dei residui di potatura e vinificazione o ancora il controllo del principale insetto della vite, la tignoletta, tramite la moderna tecnica della confusione sessuale.

Questo percorso comporta non solo la gestione in modo organico del vigneto ma anche la tracciabilità dell’intero processo, dall’imbottigliamento al confezionamento, da parte degli organismi di certificazione. Dal 2001 infatti Speri applica il sistema di tracciabilità Haccp ed ha ottenuto la certificazione Iso 9001-2000, che garantisce al consumatore che tutta la filiera produttiva rispetti gli standard di qualità definiti dall’ente di certificazione CSQA.

Un cammino virtuoso, quello verso la certificazione biologica, che Speri ha quindi intrapreso molto tempo fa, affinando tecniche e modus operandi all’insegna dell’eccellenza, come dimostrano i risultati positivi nell’attuale annata viticola, caratterizzata da un andamento climatico impegnativo (vedi approfondimento).

Non meno attenzione viene riservata alla vinificazione: la cantina dispone infatti delle tecnologie più avanzate secondo un programma di investimenti che ha portato, fra l’altro, al recente inserimento di nuovi vinificatori e botti di rovere di taglia media e grande per l’invecchiamento