Col convegno a chiusura del Soave Versus, entra nella piena effettività la fase dell’erga omnes per il Consorzio del Soave che da adesso rappresenta tutti produttori che si fregiano della doc

Il Consorzio del Soave entra nel vivo della fase erga omnes e aumenta il suo peso politico e di rappresentanza. Primo banco di prova per l’ente consortile, investito di questo nuovo ruolo in base al decreto legislativo 61/2010 ed ufficializzato con decreto ministeriale lo scorso aprile, è stato il convegno dal titolo “Nuovi Turismi, Nuovi mercati: il Soave guarda al mondo” nell’ambito dell’ultima edizione di Soave Versus (1,2, 3 settembre), a cui hanno preso parte Marino Finozzi Ass. Turismo Regione Veneto, Paolo Rosso Commissario per il turismo Regione Veneto, Giovanni Mantovani, Direttore Generale di VeronaFiere, Maurizio Danese Camera di Commercio di Verona, Luigi Frigotto Assessore Agricoltura Provincia di Verona, Lino Gambaretto Sindaco di Soave, Michèle Shah, giornalista, accanto ad Arturo Stocchetti Presidente Consorzio vino Soave e Paolo Menapace Presidente Strada del vino Soave.

Regione Veneto, Fiera di Verona, Camera di Commercio di Verona, Provincia di Verona e Consorzio del Soave, riuniti attorno ad un unico tavolo per approfondire le opportunità derivanti dal progetto della Pedemontana Veneta, hanno dato prova di condividere la visione d’insieme e hanno riconosciuto di fatto un ruolo cardine al Consorzio del Soave, quale protagonista di primo piano da adesso e per gli anni futuri in virtù dell’erga omnes.

 

Produzione, promozione e turismo saranno aspetti sempre più interconnessi e sarà quindi necessario lavorare a monte, a livello istituzionale, affinchè le risorse ed i finanziamenti a disposizione vadano a beneficio del Sistema Soave. Questo quanto affermato da Arturo Stocchetti, presidente del Consorzio del Soave che ha poi sottolineato come «il lavoro fatto dal consorzio in tema di promozione riguarda tutti i produttori che si fregiano della doc Soave. Questo significa che tutti i produttori di vino Soave potranno fruire dei servizi che la nostra struttura eroga e potranno partecipare alle attività di valorizzazione coordinate dal consorzio».

 

Forte di una significativa rappresentatività il Consorzio non ha mai smesso di essere una costante occasione di confronto e di sintesi tra le diverse espressioni produttive. Questo ruolo di mediazione tra interessi diversi diventa oggi, alla luce delle nuove norme, ancor più significativa.

Le aziende pressate da nuove sfide commerciali stanno rapidamente evolvendo nell’organizzazione e nell’approccio al mercato. Ci sono aziende agricole che crescono velocemente in numero e dimensione e cantine cooperative che puntano sull’aggregazione, sull’innovazione e sulle economie di scala. Cambia quindi in maniera forte il ruolo del consorzio non più solo espressione di un gruppo di produttori soci, che, se sufficientemente rappresentativi, delineano le politiche della denominazione ma un vero e proprio tavolo di sintesi, di progettualità e proposta per organizzare e coordinare l’attività delle diverse categorie interessate alla produzione e commercializzazione della DOP.