Nulla nasce per caso

La storia, nuove tecnologie, scelte di conduzioni agricole, selezione dei vitigni, distinzione nella scelta di produzione. Tradotto con le parole di Matteo Giustiniani significa: “Raccontare da dove veniamo, stare al passo con i tempi con gli strumenti di cantina, allevare vitigni adatti alle diverse tipologie dei terreni e scegliere tra questi quelli adeguati a produrre vini che li rappresentino al meglio”. Aggiungo che la formazione (Bordeaux) ha aiutato nelle scelte.

A lungo considerata una terra, quella delle Colline Lucchesi, adatta ai “rossi” per la produzione di vini sfusi per il consumo giornaliero “da pasto”, la Fattoria Sardi rivendica l’evoluzione di prestigio e primato maturato in un contesto particolare. Un microclima generato da condizioni e circostanze legate al fiume Serchio e al suo affluente di destra Freddana, dalle Alpi Apuane, dagli Appennini, dalla vicinanza del mare.

Non è da poco la scelta di passare da valori assoluti come prevalentemente vini rossi e in minor misura vini bianchi a “pallidi, provenzali” vini rosati. Non solo. Alzare la produzione di quest’ultimi  superando il 50% della globalità aziendale.

È nato così da studi specifici e l’immancabile intuizione di Matteo, coadiuvato dalla moglie Mina, il “rosè provenzale lucchese”,  fenomeno destinato a segnare la progressione dei gusti con freschezza e grazia.

È Mina che parla: “In pianura i suoli sciolti, limo-sabbiosi con presenza di ciottoli caratteristici dei fiumi. In collina la matrice dei suoli argillosi, con buon scheletro. La vicinanza del mare assicura quanto serve per far crescere bene vitigni come il Vermentino, le montagne fonti di approvvigionamento di acque e i venti ad assicurare notti fresche per i nostri vitigni a bacca nera come sangiovese e colorino”.

L’occasione per parlare di tutto questo, visitare l’azienda, percorrere le sue vigne e capire le produzioni dei vini vedendo la cantina, è stato l’Evento “Fattoria Sardi in Rosa”, riservato alla stampa specializzata, organizzato da Mina e Matteo recentemente.

Non la solita serata a cercare di “esaltare le espressioni più compiute” dei propri rosé ma posizionarli in un confronto, in degustazione bendata, con i principali rosé di produzione nazionale e qualche “francese” come Domaines Ott e Château d’Esclans. Per concludere poi con l’abbinamento cibo-vino.

Vediamo nei dettagli le degustazioni dei due rosé, attualmente in produzione:

Fattoria Sardi Rosé 2016. Sangiovese, Ciliegiolo, Malvasia bianca. Ricopre il ruolo di vino base. Colore “provenzale” rosa scarico. Ruota nel calice con buona persistenza.  Tutto succo e freschezza. Ottima bevibilità, la sua arma migliore. Ottimo. Voto 88/100.

Fattoria Sardi Rosé 2015. Sangiovese, Ciliegiolo, Malvasia bianca. Ottima annata. Risente della sua magica esposizione. Un insieme di densità e mineralità non facile da trovare in un rosé. Trionfo di note floreali su di una struttura che non vuol essere assolutamente un difetto. Perfetto l’abbinamento con insalata di mazzancolle, pepe rosa, miele.  Ottimo. Voto 89/100

Fattoria Sardi Rosé 2014. Sangiovese, Ciliegiolo, Malvasia bianca. Annata complicata. Ne ha risentito anche questo rosé. Presentato nella versione 3 litri. Nell’insieme piacevole senza esaltare. Espressione confusa nei suoi componenti olfattivi e meno espressivo degli altri. Recupera nell’abbinamento con tagliolini cedro e ibisco esaltandoli. Buono. Voto 86/100

Fattoria Sardi Rosé 2013. Sangiovese, Ciliegiolo, Malvasia bianca. Eccellente rosé. Espressione ben articolata al naso per poi proseguire come eleganza al palato. Ha celebrato le nozze con raviolo e fave entusiasmando l’abbinamento. Eccellente. Voto 90/100

Fattoria Sardi Le Cicale 2016. Selezioni di uve Sangiovese e Vermentino. Intensità e complessità aromatica. Allungo minerale in un’amalgama di incantevole eleganza. Abbinamento con brodo di aringa superato a pieni voti. Ottimo. Voto 89/100

Fattoria Sardi Le Cicale 2015. Selezioni di uve Sangiovese e Vermentino. Una grazia delle più fini e delicate. Forti rimandi floreali e minerali. Più lo osservi e più ti intriga con la sua luminosa vitalità. Impegnatissimo nell’abbinamento con un secondo piatto di agnello. Berlo in meditazione è il suo destino. Eccellente. Voto 90/100

Fattoria Sardi Le Cicale 2014. Selezioni di uve Sangiovese e Vermentino. Nel contesto della vendemmia difficile, molto piovosa,  questa selezione si stacca alla ricerca di una sua propria identità. Naso floreale un po’ scomposto, palato senza ritmo e mancato allungo sul finale. L’abbinamento con il dessert da dimenticare. Buono. Voto 87/100

Fattoria Sardi Le Cicale 2013. Selezioni di uve Sangiovese e Vermentino. The Best. Articolato, intenso, accattivante. Purezza e complessità aromatica disarmante. Non staccheresti mai il naso dal calice. Palato delicatissimo, romantico. Eccellente. Voto 92/100

Mina e Matteo sono stati capaci di dirottare l’attività aziendale verso nuove produzioni seguendo un’articolata strategia dettata da un nuovo stile e identità fuori dal contesto dell’area vitivinicola delle Colline Lucchesi. Vini freschi e di convincente chiarezza espressiva,  interpretazione autentica dei propri terreni. Nulla nasce per caso.

Urano Cupisti

 

Nelle foto, dall’alto:

Un momento dell’assaggio

I vini degustati

Ravioli e fave