Oggi in degustazione Frascati Superiore DOCG Eremo Tuscolano 2012

Vi sono a volte tipologie di vino che l’eno-appassionato giudica con troppa supponenza. Immagini consolidate, spesso legate a tradizioni pluricentenarie, conducono a preconcetti che nemmeno ci si preoccupa di riscontrare con la verifica dell’assaggio puntuale.

E’ questo certamente il caso del Frascati: legato all’idea stereotipata del “vino de li castelli”, protagonista delle abbuffate domenicali nelle trattorie fuori porta (con tanto di coro bacchico/goliardico finale…), solo per il suo essere fresco, beverino e poco impegnativo, e quindi adatto a diluire le pantagrueliche quantità di cibo trangugiate da un’Italia reduce dalla fame patita durante la guerra. Ebbene, tutto ciò mortifica da un lato la potenzialità di un terroir vocato (suoli vulcanici, ottime escursioni termiche, ventilazione); dall’altro gli sforzi di produttori tesi ad alzare l’asticella della qualità di una denominazione il cui futuro è ancora tutto da scrivere, in una direzione sorprendente (vedi il recente riconoscimento della DOCG alla tipologia “Superiore”).

Tra le aziende protagoniste del rilancio qualitativo del Frascati, Valle Vermiglia di Mario Masini (www.eremotuscolano.it) è un progetto a lungo termine che nasce con l’individuazione, nel 1996, di un sito ideale per l’impianto dei vigneti, in una posizione incantevole nei pressi di un antico eremo: a 500 mt slm ai filari a cordone speronato alto (per difendersi dalla voracità dei cinghiali…) fa corona un fitto bosco che crea un microclima fresco, temperando gli eccessi del calore estivo.

Qui le varietà tradizionali della denominazione possono esprimere tutto il loro potenziale, non solo dal punto di vista aromatico: la Malvasia di Candia con le delicate note vegetali, la Malvasia del Lazio con il finale ammandorlato, il Trebbiano Giallo (altrove chiamato Procanico), con lo spiccato carattere floreale, il Trebbiano Toscano con il decisivo apporto di resa e di acidità, il Bombino Bianco con la sua finezza e complessità. L’armoniosa interazione di questi vitigni crea il carattere del vino.

Il Frascati Superiore DOCG Eremo Tuscolano 2012 non presenta alcuno di quei segni di ossidazione che si associano alla tipologia, a partire dal colore, con un sfumatura dorata ma tuttora brillante. Il naso, di adeguata intensità, esprime i garbati toni vegetali varietali, in un insieme non troppo complesso ma gradevole e rinfrescante. Il palato ha polpa e volume, innervato da una bella sapidità “di territorio”, e da un’acidità che garantisce equilibrio e slancia la beva. Buona la corrispondenza aromatica naso-bocca, con un finale di erbe fragranti, quasi peposo.

Riccardo Margheri