Dimostrazione di Champagne autentici

Uve provenienti da 8 territori posizionati in 7 Comuni diversi (Romery, Damery, Fleury la Rivière, Aÿ, Écueil, Hautvillers, un Grand Cru e due Premier Cru) tutti nel versante ovest della Montagne de Reims.

40 ettari in totale per una produzione annuale media di 350.000 bottiglie.

Nove etichette a rappresentare “la passione per lo Champagne” della Famiglia Tribaut Schloesser.

La presentazione di questa Maison nata nel 1929 e condotta dalla Famiglia per quattro generazioni.

Così riportato sembrerebbe il profilo semplicistico di presentazione simile a tante altre realtà nella vasta Regione della Champagne. Prodotti “perfetti” simili ad altri compresi in quella fascia medio-alta, tra l’ottimo e eccellente, dei produttori di Champagne.

Ma non è proprio così. Ogni Maison racconta la propria storia fatta di passioni, dedizioni, eccellenze, scelte di territori, parcelle, percorsi in cantina, dall’uva appena diraspata alla bottiglia pronta per il consumo.

E la storia della Maison Tribaut Schloesser, per noi vinovaganti alla ricerca di emozioni da raccontare, ha avuto inizio in un mattino d’ottobre di quest’anno.

Ho conosciuto Valentin Tribaut, che segue la parte enologica e la diffusione del brand, all’ultimo Vinitaly. Insieme a lui assaggiai alcuni campioni che mi colpirono da subito tant’è la promessa di visitare la Maison per meglio capire, conoscere.

Romery, sede della Maison, è un piccolo Comune della Montagne de Reims, 164 abitanti all’ultimo censimento, che guarda ovest. Terreni vitati collinari, bosco alle spalle e la Marne che corre parallela in lontananza. Il più celebre Comune di Hautvillers ad una manciata di chilometri e Èpernay poco distante. Eppure nel raggio di 20 chilometri tanta, tanta differenza di suoli, esposizioni, declivi.

Calpestare la vigna intorno alla cantina è stato l’immergersi nella conoscenza diretta della filosofia produttiva. Passare poi alla visita di tutto il sistema produttivo dove moderne attrezzature si uniscono alla tradizione secolare dell’affinamento sur lattes nei bui anfratti sotto la collina che costituiscono la cave.

Due presse dell’ultima generazione da 8000 Kg ciascuna, vasche d’acciaio termo controllate (fermentini) a contenere i singoli vini provenienti dagli otto territori suddivisi per cèpage (vitigni), botti grandi, medie, piccole, quest’ultime di primo, secondo e terzo passaggio, per affinare quelli che diventeranno i vins clairs.

L’area destinata al remuage à la main sur les pupitres per i cru aziendali e quella destinata ai gyropalette più funzionali per “muovere” 500 bottiglie alla volta. Infine il dégorgement, il momento della firma della Maison contenuta in quella liquer d’expédition o liquer de dosage che fa di una bottiglia di champagne la propria bottiglia.

Ci ritroviamo intorno al tavolo nella sala di degustazione della Maison pronti per l’assaggio. Valentin a condurci nel mondo Tribaut secondo una logica ben definita per la conoscenza progressiva della linea aziendale. Visivo, olfattivo, gusto-olfattivo dove i quattro sensi interagiscono coerentemente secondo la sistematicità dell’assaggio. Da Tribaut Schloesser si è aggiunto anche il quinto senso, l’udito, che ci ha preparato e disposto alla prova.

Nel silenzio voluto il suono dello champagne è risalito alle nostre orecchie con la melodia dell’effervescenza unita alle vibrazioni più o meno cupe dovute ai vari assemblaggi, permanenze sui lieviti preludio al visivo che è la prima conoscenza  del vino. E Valentin a farci scoprire i numerosi segreti degli Champagne Tribaut Schloesser.

Riporto quattro dei  nove campioni degustati ritenuti da noi i top gamma, citando poi gli altri con i voti attribuiti.

Brut Origine. 40% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 30% Pinot Meunier. Uve provenienti da ben otto vigneti posti nei sette Comuni. Lo Champagne aziendale dal sorso del quale capisci tutto. Rappresenta l’inizio; se il buongiorno si vede da questo mattino… Trentasei mesi sui lieviti per un vino dal perlage fine ed effervescenza canterina. Olfatto dove la boulangerie si apre su toni floreali bianchi e frutta tropicale. Freschezza e sapidità che si riscontra al palato in equilibrio con quanto i vin clair sono riusciti a preparare. Ottimo, Voto 88/100 (per un vino aziendale, di apertura, di facile beva è un voto molto alto)

Millésime 2009. 60% Pinot Noir, 40% Chardonnay. Brut con 6 gr/litro di residuo. Uve provenienti da  Écueil,, Romery e Fleury la Rivière. Tutte da una sola annata, Pinot Noir nella misura del 20% preparato in botte. Sessanta mesi sui lieviti  a donarci un vino con una bella maturità da abbinare a piatti molto raffinati. Il perlage accarezza la lingua accompagnando il tutto in una lunga persistenza. Eccellente. Voto 93/100.

Cuvée René. 70% Chardonnay e 30% Pinot Noir. Uve provenienti da Romery (Chardonnay) con i suoi suoli gessosi e Écueil (Pinot Noir), marnosi. Assemblaggio con l’utilizzo del 50% di vini di riserva preparati in legno. 8 grammi litro di residuo e settantadue mesi sui lieviti. Il “canto” di questo champagne ci ha particolarmente colpito, con l’effervescenza fine e delicata e vibrazioni cupe a ricordare la complessità. Colore giallo tendente all’ambrato, naso che si apre su tostature da patisserie e note di nocciola. Sorso fine, importante, lunghissimo, cremoso. Si tratta di una cuvée in onore di René Schloesser, il fondatore della Maison. Eccellente, Voto 94/100.

Authentique. Pinot Noir 60% e Chardonnay 40%. Uve provenienti da Aÿ e Romery. Percorso particolare per questo Grand Cru al 60% (Pinot noir proveniente dal Comune di Aÿ). Vecchie vigne, due anni in barrique, novantasei mesi sui lieviti con un dosaggio di 8 gr/litro. Canto soave dell’effervescenza, visivo maturo, naso che si apre su speziature e tostature ben dosate, sorso importante, da grande champagne, di quelli che entrano tra gli indimenticabili”. Solo 5.000 bottiglie l’anno per una eccellenza smisurata. Voto 96/100. Chapeau!

Brut Nature. 35% Pinot Noir, 35% Chardonnay, 30% Pinot Meunier. Uve aziendali, 36 mesi sui lieviti, senza dosaggio. Ottimo Voto 89/100

Blanc de Chardonnay. 100% Chardonnay da Romery, Fleury la Rivière e Aÿ. 48 mesi sui lieviti. Eccellente. Voto 91/100
Brut Premier Cru. 60% Pinot Noir, 20% Chardonnay, 20% Pinot Meunier. Aÿ, Écueil, Hautvillers la provenienza delle uve. 36 mesi sui lieviti. Eccellente 90/100
Brut Rosé. 40% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 30% Pinot Meunier. Uve provenienti da Romery, Damery, Fleury la Rivière e Aÿ. Residuo 10 gr. 36 mesi sui lieviti. Ottimo Voto 89/100
Istant Gourmand. 40% Pinot Noir, 30% Chardonnay, 30% Pinot Meunier. Uve provenienti da tutti i vigneti aziendali. La cuvée douce della Maison. 22 gr/litro di residuo. 36 mesi sui lieviti. Eccellente 90/100.

Linearità, pulizia, naturalità sensitiva collocano gli Champagne Tribaut Schloesser nel solco scandito dalla ricerca d’equilibrio, piacevolezza e sobrietà. Dimostrazione di Champagne autentici. Chapeau!

Urano Cupisti