Dalla terra al vino

Un mix di passione, innovazione, rispetto del territorio e della natura, tipicità della produzione. Una famiglia, quella dei Fuselli, impegnata fin dal 2003 nella ricerca della qualità in un’area, il territorio Bolgherese, quello della piana, vocata all’allevamento dei vitigni cosiddetti “bordolesi” e non solo.

Accanto ai classici Cabernet Sauvignon e  Merlot troviamo il Syrah e il “bianco” Vermentino che negli ultimi decenni ricopre il ruolo del ”nuovo bianco toscano”, qualitativamente eccellente.

Niente nasce per caso. Il “nonno” Emilio che nel 1954, lasciata la terra d’origine, le Marche, approdò a Bolgheri dove acquistò dal Marchese Mario Incisa della Rocchetta (Sassicaia), un appezzamento di terreno (da qui il nome di Terre del Marchesato) a conduzione agricola seminativa.

Successivamente il figlio Aldo ampliò la proprietà piantando viti e ulivi.

La trasformazione radicale in Azienda Vitivinicola è avvenuta all’inizio degli anni 2000 dall’attuale  nipote di Emilio, Maurizio che tutt’ora gestisce “Terre del Marchesato” con l’aiuto di sua moglie Giovanna e i tre figli Alessandro, Samuele e Filippo.

Sembrerebbe una delle tante storie che troviamo nel mondo agricolo ma così non è. Questa è diversa. Trasuda di legame familiare, unità d’intenti, dell’essenza della vita dei Fuselli “affinata” nelle ultime quattro generazioni.

“Il vigneto è impiantato in direzione mare-monti ad una distanza tale che l’aria possa essere incalanata e circolare nel filare per il miglior beneficio della maturazione delle uve e per diminuire al massimo i trattamenti antiparassitari”.

È Maurizio Fuselli che parla mentre mi versa i campioni d’assaggio durante l’evento “Terre di Toscana”.

“La cantina, piccola nelle dimensioni, si avvale di tecnologie all’avanguardia che unite alle tradizioni locali permettono il massimo controllo e la miglior lavorazione dalla vendemmia fino all’imbottigliamento”.

Risulta gradevole il racconto mentre i profumi dei suoi vini ne condividono la realtà. Perchè è proprio dagli assaggi dei vini che capisci, raccogli e scopri nel sorso l’essenza della filosofia aziendale.

Emilio Primo Bianco 2016. Vermentino 100%. Fermentazione e affinamento in acciaio inox. Tradizionale itinerario fermentativo in “bianco”. Acidità e sapidità marcante ma in perfetto equilibrio con alcolicità e polialcoli. Mediamente persistente con ritorni fruttati. Buono, voto 86/100

Papeo 2015. Vermentino 100%. Primi 4 giorni in barrique con la presenza delle bucce, poi in tini tronco-conici d’acciaio ed infine affinamento in inox sulle fecce fini. Percorso studiato al fine di  ottenere un “bianco con struttura morbida” ottenuto da un tracciato di lavoro da grande “rosso”. Nel calice gira con una certa consistenza, al naso immediata complessità di floreali maturi, fruttati e speziati gentili. Al sorso morbido e rotondo. Ottimo, voto 88/100

Inedito 2015. Merlot 50%, Syrah 50%. Percorso in acciaio per un blend di media beva. Costruito per essere apprezzato come vino giovane, fresco senza rinunciare alla struttura. Per questo è un vino inedito. Risultato gradevole. Ottimo, voto 87/100

Emilio Primo, Bolgheri Rosso 2014. Cabernet Sauvignon 60%, Merlot 30%, Syrah 10%. Affinato in legno per 12 mesi. Vino dalle grandi potenzialità anche se proveniente da una vendemmia difficile e problematica. Non raggiunge l’eccellenza. Se bevuto in tempi non eccessivamente lunghi dimostrerà le sue forze e risorse. Ottimo 88/100.

Tarabuso 2013. Cabernet Sauvignon Riserva. Affinamento 18 mesi in legno. Il bolgherese della famiglia Fuselli. Dal colore splendente capisci la qualità. Naso attraente che sprigiona una complessità fruttata e speziata. Corpo pieno e tannini profondi per un finale persistente. Eccellente 90/100

Marchesale 2013. Syrah riserva. Percorso in barriques dove affina per 18 mesi. Bellissimo adattamento di questo versatile vitigno nel territorio di Bolgheri. Preludio speziato e gradualmente ampliato dai fruttati. Sorso che si distende in progressione con dinamicità. Ottimo, voto 89/100

Aldone 2013. Merlot 100%. Percorso in barriques dove affina per 18 mesi. Così l’ha descritto Maurizio. “proviene dalle nostre vigne più vecchie. Rappresenta l’evoluzione e l’identità della nostra azienda.” Raffinate ed intense note di frutti di bosco, tabacco dolce e nuance di pepe. Ottimo equilibrio al palato e trama tannica setosa. Infinita persistenza. Eccellente, voto 90/100.

Il tempo è dalla parte della Famiglia Fuselli e non può che consegnarci vini di alto livello. La matrice “bolgherese” la si coglie sempre negli assaggi senza “spingersi” in estrazioni che portano le vaniglie al di sopra di tutto. Per il sottoscritto è stata una novità dalla godibilità inesplorata.

Urano Cupisti