Anima dell’eccellenza vinicola dell’Irpinia

Una delle new entry a Vini d’Autore-Terre d’Italia, la manifestazione che si è svolta a Lido di Camaiore alla fine del mese di maggio.

Leggo nella brochure di presentazione dell’evento: “Abbiamo pensato di disegnare il parterre rappresentato dai produttori guardando ad una selezione non scontata di interpreti che fossero in grado di riassumere voci stilistiche in modo da richiamare a pieno titolo la qualifica d’autore “.

Territori su cui si fonda il nostro invidiabile patrimonio di vigna: Vini d’autore.

E di questa straordinaria selezione ha fatto parte, per la prima volta, Tenuta Scuotto, riscuotendo un successo inverosimile, forse inaspettato nelle presenze numerose e continue al tavolo, alla scoperta dei vini irpini.

Ho dovuto cogliere il momento giusto per avvicinarmi, fare la conoscenza di Adolfo Scuotto, figlio di Eduardo, il Fondatore,  che ricopre la carica di Direttore Marketing.

Ne è scaturito un colloquio cordiale, amichevole, “alla mano”, tipico del carattere dei campani.

Ho capito da subito di trovarmi di fronte ad una azienda ben “costruita”, alla ricerca della miglior diffusione d’immagine, a far capire che Tenuta Scuotto rappresentava in quel contesto, l’anima della eccellenza vinicola dell’Irpinia.

“L’antica tradizione vitivinicola del territorio e la passione di mio padre Eduardo hanno creato le condizioni ideali per produrre eccellenza nei vini”. Adolfo  ha iniziato così la presentazione di Tenuta Scuotto.

“L’impegno, la ricerca e la dedizione sono stati necessari per essere riconoscibili fin dall’inizio come produttori di vini di grande personalità e fortemente caratterizzati”.

Chiedo ad Adolfo di continuare a parlarmi dell’azienda, della sua filosofia, ma anche dei suoi vini.

Benevento Falanghina 2016. Falanghina 100%.  Ottimo, voto 87/100.

Nel sorseggiare e valutare questo vino, Adolfo mi ha accompagnato nell’interpretazioni olfattive. “I profumi nel vino sono uno degli elementi più importanti dell’analisi del vino stesso. L’analisi olfattiva è il procedimento in grado di valutare e rendere note intensità, complessità e sfumature. In questa falanghina si ritrovano floreali e fruttati con sentori di pesca e ananas”. Ho annuito continuando la sua interpretazione precisando l’adeguata freschezza al palato, la sapidità e la persistenza.

Fiano d’Avellino 2016. Fiano 100%. Ottimo, voto 87/100

“Deve sapere che l’etichetta è il volto del vino. Il Volto di Tenuta Scuotto vuol essere elemento caratterizzante ricco di fascino e storia”, Adolfo adesso parla da vero direttore marketing, sicuro di se e del valore dei suoi vini. Questo Fiano, rimasto sulle proprie fecce per oltre sessanta giorni, ha mostrato da subito carattere. Olfatto ricco di secondari che è scivolato lentamente verso toni di idrocarburi. Al palato buon corpo con ritorni retrolfattivi in linea con le percezioni nasali.

Oi Nì, Fiano 100%. Eccellente, voto 92/100

Facile interpretazione del nome: Oi nì, O ragazzo. Attaccamento ed Amore di un padre verso il proprio figlio, o meglio di un produttore verso il prodotto che ama di più. È proprio d’amare questo O Nì 2013.

Lo spirito di questo vino è l’affacciarsi sullo scenario enologico con prodotti differenti che siano l’espressione più fedele del terroir, rifuggendo dall’omologazione”.

12 mesi a contatto con le fecce fini. Ha danzato nel calice rilasciando lacrime di morbidezza. Olfatto floreale e fruttato con sentori di pesca a polpa bianca, albicocca e ananas. Aprendosi poi in un ventaglio di terziari dove facilmente si è trovata la nocciolina tostata e sentori balsamici. Al palato nota fresca-sapida sorretta in equilibrio da quelle morbidezze individuate al visivo. Persistente. Insomma un gran bel Fiano. Chapeau!

Un successivo assaggio di Aglianico 2013, giudicato ottimo con voto 89/100, ha concluso i miei assaggi.

Nel momento dei saluti, nel stringerci la mano, è uscito il pensiero poetico fonte di sentimenti e passione di Adolfo:

“in quel freddo, caldo pomeriggio,

un sorso di quel nettare che vede

i suoi natali nell’audacia del suo creatore.

Mio Padre ed io a titillarci la gola

e  inebriarci dei suoi profumi.”

 

Urano Cupisti