Senza forzature, solo guidando la natura

“Superato il cancello d’ingresso, seguendo il percorso tra le colline, immerso tra gli alberi del bosco e allietato dal fluire del torrente, ci si allontana quanto basta dal quotidiano per ritrovare il proprio tempo”.

Benvenuti in Maremma, benvenuti nell’Azienda vinicola Simona Ceccherini. Nessun nome di colline, località o di fantasia; ci mettono la “propria faccia” Simona e Adriano.

La Storia è di quelle semplici resa tale dal ricordo del loro vissuto, dall’arrivo da queste parti senza scomodare “avi magari famosi” o più semplicemente “umili” che hanno segnato con le loro fatiche i solchi dove dimorano i vigneti e gli ulivi. Il ritrovare l’antica storia del vivere in campagna.

“La Maremma Toscana è terra ideale per gioire e per ispirarsi a produrre grandi vini”.

Gioire, rallegrarsi, illuminarsi. Nessuna ricetta magica. “La brezza marina, i terreni generosi, il rispetto nella coltivazione per dare carattere alle uve”.

E il territorio ricco di biodiversità che ti aiuta in scelte di “coltivazioni naturali”.

Senza forzature, solo guidando la natura.

Nelle vigne troviamo varietà autoctone come Ciliegiolo, Pugnitello accanto al Syrah che in Maremma ha trovato casa da molti anni. Ed è bello ascoltare la descrizione dei vini legati non solo alla tipicità del territorio ma anche alla singola storia ricca di significato e dal sapore autentico

TERIGI 1876 Pugnitello 100%. Vendemmia  2013.

TERIGI è un mitico personaggio della famiglia, che ha vissuto al Sassone nella vecchia casa in cima alla collina.   In questo luogo del nostro passato, legato al Suo ricordo ha ritrovato posto anche un vitigno, Suo contemporaneo, che da sempre sulle colline sassose e assolate della Maremma, è stato caparbiamente capace di vivere come le nostre antiche genti. Il Pugnitello è un antico vitigno Maremmano, così chiamato per la forma del grappolo che ricorda un piccolo pugno. Questa varietà di uva è stata riscoperta solo vent’anni fa in Maremma con la collaborazione dell’università di Firenze ed è stata classificata come “vitigno autoctono”.

Ha ruotato nel calice con buona consistenza. Naso variegato con apertura sui sentori speziati. Al palato ottima la vena fresco-sapida e i tannini fini. Il tutto sorretto da morbidezze diffuse. Fermentazione in tronco-conici di legno e affinamento in barrique. Ottimo. Voto 88/100

CONFIENTE Syrah 100%. Vendemmia 2013.

CONFIENTE è il nome del torrente che scorre, più in basso, ai piedi della vigna di Syrah. Su un rilievo di terra rossa, che guarda il sorgere del sole, abbiamo piantato questo vitigno proveniente dalla Francia ma di probabili origini medio-orientali. L’accurata scelta delle barbatelle, la gestione biologica, la cernita degli acini su tavolo di selezione, la vinificazione naturale e la fermentazione spontanea conducono ad un vino che rispecchia fedelmente il carattere di questo angolo interno, più settentrionale e fresco, di Maremma.

Rosso rubino intenso. Consistente nel calice rilasciando un manto glicerico importante. Naso che parte dal floreale macerato, al fruttato rosso aprendosi  a ventaglio sui terziari speziati. Al palato ricco e avvolgente. Molto persistente. 14 mesi di affinamento in barrique. Ottimo Voto 89/100

POGGIO CURZIO Ciliegiolo 100%. Vendemmia 2013

Il nome del vitigno rimanda all’aspetto della sua bacca, rotonda e seducente come una bella ciliegia. Il ciliegiolo è uva di casa in Maremma portato dai pellegrini di ritorno da San Jacopo de Compostela. Ad essa gli agricoltori delle zone più interne di questa parte meridionale di Toscana riservavano i “poggi” meglio esposti, curando la vigna ed il suo frutto in maniera semplice e naturale. Questi riferimenti hanno ispirato il POGGIOCURZIO, un vino moderno ma con radici antiche, fruttato e pulito, succoso come la sua ciliegia.

Rosso rubino. Al naso confetture di ciliegia e note vanigliate diffuse. Al palato buona la vena fresco-sapida e la trama tannica. Persistente. Affinamento in vasche tronco-coniche di rovere. Buono. Voto 87/100

La produzione aziendale prevede anche Fontefossoli un blend di Montepulciano e Ciliegiolo, Birbo un bianco a base vermentino e Corollo, un rosé ottenuto da uve ciliegiolo e syrah.

È palese, dagli assaggi, l’esigenza di rompere con il convenzionale e proporre il bio senza lasciare tracce di polemiche. I vini sono ottimi e questo è sufficiente. Lasciamo fare alla natura.

Urano Cupisti