Un viticoltore del Candia Colli Apuani verace, autentico, sincero

Candia dei Colli Apuani, ovvero:

Area vitivinicola influenzata dalla vicinanza con la Liguria. Quella Liguria legata principalmente al Vermentino;

Area vitivinicola influenzata dalla vicinanza con la Toscana più conosciuta;

Area vitivinicola di quella terra di Mezzo legata a tradizioni risalenti alla presenza degli antichi romani, allo sfruttamento dell’oro bianco meglio conosciuto nel mondo come Marmo Bianco di Carrara;

Area vitivinicola compresa territorialmente nella Regione Toscana ma lontana dalla cultura che contraddistingue la Regione dalla “C” aspirata;

Area vitivinicola che comprende i territori dei Comuni di Carrara, Massa e Montignoso ma, da sempre nelle conoscenze dei più, circoscritta ad una collina, Collina di Candia appunto, che divide di fatto le due Città, Carrara e Massa che insieme costituiscono i centri dell’omonima Provincia: Massa Carrara.

Mai scrivere Massa e Carrara o Massa-Carrara; Da quelle parti è più che una bestemmia, è motivo di liti irruenti, veementi, focose a volte violente, cruente. Evitare. E il vino da paciere.

La Collina del Candia al centro, vigne alla sua sinistra (Carrara)  e alla sua destra (Massa e Montignoso).

Vermentino, coltivato per circa l’80%, a seguire Albarola, Trebbiano toscano e Malvasia bianca lunga per i vitigni a bacca bianca.  Sangiovese, Vermentino Nero, Massaretta, Canaiolo per i vitigni a bacca nera. Senza dimenticare gli internazionali Chardonnay, Merlot e Cabernet Sauvignon.

Ad Anteprima Vini della Costa l’incontro con Roberto Castagnini, piccolo produttore del Candia. L’impressione è stata di trovarmi di fronte ad una persona mite e gentile, di quelli che si scusano per il tempo che, secondo loro, perdiamo a “confonderci” con i loro vini.

La sua presenza alla manifestazione un po’ defilata, poco visibile non certamente strategica; insomma per vederlo, individuarlo ed accorgermi della sua presenza è stata la mia curiosità di spingermi fin all’ultimo produttore presente, varcare la soglia di quella stanza ed essere attirato dal “produttore del Candia”.

A volte, a ben guardare, è proprio in queste circostanze che si riesce a “scovare” produttori  non banali, veraci, autentici, sinceri.

“La nostra Azienda si fonda su un solido bagaglio familiare risalente ai primi degli anni ’50. Il nostro fine è la ricerca di una qualità superiore in costante evoluzione, ottenuta dall’abbinamento di una sapiente tradizione contadina con le più innovative tecnologie dei nostri prodotti.” Parola di Roberto Castagnini.

I miei assaggi:

Acinodorato 2015. Vermentino 80%, Albarola-Trebbiano 20%. Semplicemente un buon bianco. Conduzione biologica in via di certificacazione.  Giallo paglierino scarico. Olfatto con evidenti secondari sul fruttato tipico dei vitigni utilizzati. Palato fresco, abbastanza equilibrato, tendenzialmente di facile beva (12,5%). Voto 84/100.

Castruccio 2015. Vermentino 80%, Albarora e Trebbiano 20%. Il Candia amabile con residuo intorno ai 35 g/l. Paglierino scarico con un olfatto più intrigante di mela matura e ananas. Affatto stucchevole con zuccheri ben bilanciati con una presenza acida importante. Bene la persistenza. Meritevole di 88/100

Vermentino 2015. Vermentino quasi in purezza (95%) con presenza di Albarola e Trebbiano nella misura del 5%. Il buon vermentino dei Colli Apuani. Beverino, piacevole, fatto bene. Voto 85/100

Spino Rugoso 2014. Vermentino Nero 100%. Da un vitigno autoctono il vino che identifica di più questo limitato territorio donando quella unicità rivendicata. Rosso rubino intenso, naso fruttato su frutta rossa matura, delicatamente speziato. Palato abbastanza equilibrato con ritorni fruttati evidenti. Voto 85/100

Cybo 2013. Massaretta 100%. Anche questo vino da vitigno autoctono diffuso in tutta la Provincia di Massa Carrara. Rubino intenso concentrato. Profumi persistenti sia nell’intensità che nella complessità. Fruttati sopra gli altri. Al palato presenta una buona trama tannica e un buon equilibrio. Persistente. Voto 86/100

Nei vini di Roberto Castagnini trovi la sua sincerità, la matrice territoriale espressa con grinta, caparbietà e la sensibilità alle sfumature necessarie.

Produttore non banale, verace, autentico.

Urano Cupisti