Il Lazio che non ti aspetti

Quando parli dei vini del Lazio immancabilmente pensi ai Vini dei Castelli, allo storico leggendario Est, Est, Est di Montefiascone e spingendoti oltre, per far capire che te ne intendi, ricordi l’Aleatico di Gradoli. Dimenticando il pullulare di micro zone produttive che hanno le loro identità, un tempo molto apprezzate e adesso divenute marginali, dimenticate dalle “mode correnti”.

Vignanello, ai confini con l’Umbria, Cerveteri sul lungomare romano, Bianco Capena vicino ai Colli della Sabina, Colli Lanuvini, tra i Colli Albani e Cori ed infine Olevano Romano, Affile e Piglio nel Lazio pedemontano a Nord di Frosinone.

Vitigni come bellone, bombino bianco, grechetto, malvasia del Lazio, montonico bianco, mostosa, passerina, verdello a bacca bianca e aleatico, bombino nero, cesanese, nero buono, olivella nera, sciascinoso a bacca nera. Senza dimenticare i sempre presenti vitigni internazionali chardonnay, sauvignon blanc, cabernet sauvignon, cabernet franc, merlot.

Nel mio vinovagare per manifestazioni (come spesso uso dire), ad Autochtona 2015,  sono stato attratto da alcune foto gigantesche riproducenti le dolci colline della ciociaria, il Borgo di Piglio e i vigneti dell’area di Colle Pompeiano.

Inevitabile l’interessamento verso quel territorio, quell’Azienda e i suoi vitigni.

Territorio di eccellenza per uno dei vitigni autoctoni del Lazio, il Cesanese, l’Azienda Pileum di giovane costituzione e subito divenuta riferimento delle Docg Cesanese di Affile e Cesanese del Piglio, e il suo vitigno principe, appunto il Cesanese.

La tradizione vuole che il nome Cesanese sia originario di quei luoghi. Il riferimento è ai boschi tagliati per dare spazio alla viticoltura. Caesae ovvero luoghi dagli alberi tagliati.

La sua scheda descrittiva: Vitigno a bacca nera detto anche Nero Ferrigno, foglia pentagonale di media grandezza. Il grappolo di media grandezza, cilindro-conico, alcune volte alato, serrato o semi-serrato per leggera colatura; acino di media grandezza, ovale o sub-ovale, regolare, buccia spessa, consistente, colore nero-violaceo, molto pruinosa.  Ha una fioritura tardiva, vigoria vegetativa media, produttività media e tendenzialmente costante.

Interessanti le sue caratteristiche organolettiche, conoscenza di base necessaria prima dell’assaggio: La felice combinazione di caratteristiche del terreno e fattori climatici, consentono un’ottimale maturazione fenolica e un ideale rapporto tra zuccheri e acidi. Si ottengono così vini caratterizzati da un’elevata struttura ed equilibrio perfetto fra le diverse componenti. Il bouquet del Cesanese del Piglio è sicuramente ed in larga parte dovuto alla prolungata maturazione dell’uva sulla pianta, al repentino abbassamento termico notturno e alla forte escursione termica giornaliera nella sua fase finale.

I tredici ettari vitati di proprietà aziendale sono disseminati in piccoli appezzamenti  nei quali vengono  coltivati quasi esclusivamente Cesanese di Affile e Passerina del Frusinate. Il riferimento idroclimatico è dato dai Monti Ernici e dall’alta valle del fiume Sacco. I terreni con scarso contenuto di elementi nutritivi rende l’area adatta ad una viticoltura di qualità con basse rese conferendo ai vini vigore e complessità. L’altitudine differenziata, compresa tra i 220 mt e 980 metri s.l.m., produce uve che, raccolte e vinificate per ogni singola parcella e livello, producono di fatto blend ottimali da singolo vitigno.

L’assaggio di tre vini aziendali mi ha aperto un mondo sicuramente dimenticato nella mia memoria, una scoperta di un’area vitivinicola che a fatica sono riuscito a collocarla geograficamente. Mi hanno aiutato le città famose (per altri motivi) come Anagni (vi ricordate la lotteria nazionale legata all’evento ippico), Alatri e quella termale di Fiuggi, poco distanti.

Cesanese del Piglio Docg 2013. Cesanese di Affile 100%. Il Cesanese ottenuto con un percorso interamente in inox. Bellissima la definizione aziendale per questo vino: Quelle Domeniche tutti a casa mia a significare che una bottiglia è veramente poca. Quella facile beva che ti introduce nella realtà aziendale. Voto buono 85/100

Massitium 2012 Docg. Cesanese di Affile 100%. Una passeggiata in montagna, il colore dell’autunno, le scarpe da trekking e nello zaino una bottiglia di Massitium per festeggiare la vetta conquistata. Fermentazioni in inox e affinamento in botti grandi. Colore rubino ruota nel calice mostrando consistenza e buona lacrimazione. Naso interessante con un’ottima verticalità e un orizzontale che, in progressione, si apre su di un ventaglio di profumi dove il fruttato costituito da piccoli frutti di bosco lascia spazio ai terziari speziati ma non invadenti. Palato con ingresso fresco e sapido in equilibrio ai polialcoli ben notati al visivo. Persistente con un ritorno fruttato costante. Voto ottimo 87/100


Bolla di Urbano Docg 2011. Cesanese di Affile 100%. Un Camino acceso, il silenzio della terra, la tua famiglia. Un brindisi: allo sguardo del tuo cane sul tuo divano. Così la chiacchierata, durante l’assaggio, con la responsabile aziendale. Non poteva esserci migliore presentazione per questo rosso nobile con caratteri molto spinti di esclusività. Ottenuto da vigne vecchie ha svolto le due fermentazioni in inox per poi affinare 24 mesi in botti da 20hl e terminare il percorso in cantina con altri 6 mesi di riposo in bottiglia. Rubino intenso marca il bevante con il suo manto colorato lasciando morbidezze in evidenza. Naso intenso e complesso. Frutti di sottobosco che aprono ad uno speziato delicato e appagante. Palato dove l’equilibrio è avvolgente e i tannini morbidi, vellutati accompagnano nella lunga persistenza. C’è poco da aggiungere: eccellente 90/100

I Sogni Futuri. Partendo dalla consapevolezza che la stabilità naturale debba essere il principio della filosofia produttiva, la cantina diviene un laboratorio permanente dove le uve arrivano dopo un allevamento in vigna improntato alla coltivazione biologica. Percorso nelle fasi di fermentazione e di affinamento utilizzando sistemi atti ad ottenere l’ottimale con il minor impatto ambientale.

Devo dire che l’Azienda Pileum e il suo Cesanese mi ha affascinato. Chapeau!

Urano Cupisti