Una storia di successi che ritrovi nelle “Bessole”, l’Amarone della Valpolicella Classica

Uno degli aspetti positivi del Vinitaly è, per coloro che come il sottoscritto lo frequentano per ricercare emozioni da raccontare, l’essere invitato in uno stand ad assaggiare in anteprima ed essere, nello stesso contesto, testimone del “debutto” e imminente uscita sul Mercato di un Vino importante, definito “di punta” da parte dell’Azienda. E se poi insieme all’assaggio di riferimento è possibile degustare altri vini della produzione che hanno avuto ruoli altrettanto importanti da rendere celebre Igino Accordini sui mercati internazionali, così come recita una celebre reclame, non ha prezzo.

È accaduto recentemente durante il mio Vinitaly. L’Azienda di riferimento è Igino Accordini, Pedemonte frazione di San Pietro a Cariano nella Valpolicella Classica.

L’anteprima in oggetto: Amarone Le Bessole vendemmia 2011. Pronto per essere immesso in commercio.

Passione per il vino dal 1821. Ieri l’inizio con tre ettari di vigneto nel cuore della Valpolicella per vini ad uso e consumo familiare, oggi con oltre 35 ettari ai quali si sono aggiunti 25 ettari di vigneti presso Desenzano del Garda per la produzione di Lugana. Cantina rinnovata, innovazione continua per rispondere alle esigenze commerciali e di immagine di una azienda moderna che, nel rispetto della tradizione,  produce Valpolicella Doc Superiore “Ripasso”, Valpolicella Doc Superiore, Recioto della Valpolicella, Lugana e “naturalmente” AMARONE per una produzione che, nel 2015, ha raggiunto e superato le 130.000 bottiglie.

“Perché non partecipiamo all’anteprima dell’Amarone che si svolge ad inizio anno? Semplice, perché vogliamo far assaggiare il nostro Amarone solamente quando lo riteniamo pronto e quindi preferiamo tenercelo in cantina anche qualche anno in più, ma quando lo stappiamo siamo sicuri di regalare un’emozione unica a chi lo beve”.

Comincia così la presentazione di “Le Bessole” vendemmia 2011. Lo ripete senza dimenticare alcuna parola Alberto Della Rossa, copywritter e addetto stampa che mi accompagna nella degustazione.

Uvaggio di Corvina Veronese e Corvinone 70%, Rondinella 20%, Rossignola (autoctono veronese) 10%, proveniente dalle Colline di Moron nella zona pedemontana sul confine tra San Pietro in Cariano e Negrar. Prodotto in 40.000 bottiglie.

L’analisi sensoriale scaturita dal confronto con Alberto la si può raccogliere in questo file:

Annata 2011. Inverno abbastanza piovoso con temperature nella norma, primavera abbastanza calda, sopra la media accompagnata da siccità rilevante. Mesi di Giugno e Luglio con abbondanti precipitazioni che hanno permesso lo sviluppo ottimale dei grappoli. Agosto torrido. Andamento in vigna ottimale con sviluppo precoce vegetativo che ha permesso una vendemmia anticipata con una raccolta di frutto a maturazione ottimale (dati forniti dall’Azienda che trovano riscontro in quelli diffusi dalla Cciaa di Verona).

Rubino compatto che ha rivelato la pregevole estrazione e sfumatura purpurea “sull’unghia”. Consistente nel roteare nel calice con rilasci abbondanti di glicerine in forma di archetti fitti per la sua innata alcolicità (15% dichiarata). Olfatto intenso con una verticale che circonda  il naso di un insieme di profumi accattivanti.

La complessità si snoda in un orizzontale che inizia con floreali maturi e macerati che danno spazio agli innumerevoli fruttati riconoscibili in confetture di ciliegie, more sottospirito, cassis. I terziari in netta evidenza che si sprigionano a seguire prendendo il predominio olfattivo all’ennesimo roteare. Cannella, vaniglia, tabacco dolce e mallo di noce ben delineati. Al palato la sintesi del visivo. Morbidezze declinate dalla dolcezza, alcolicità e glicerine in perfetto equilibrio con la freschezza che tarda un po’ a manifestarsi ma che c’è, la sapidità caratteristica del territorio e i tannini levigati e percettibili sul gengivario a ricordare del “bisogno” di percorrere ancora un po’ di tempo per arrivare alla maturazione ottimale. Persistente. Insomma un grande Amarone che mi ha regalato una sensazione unica. Eccellente. Voto 93/100

A seguire gli assaggi di:

Valpolicella Superiore Doc 2014. Voto 87/100

Valpolicella Ripasso 2013. Voto 87/100

Corvina Veronese Igt 2010. Voto 89/100

Recioto Le Viole 2012. Voto 91/100

Tesi ed essenziali, i vini di Accordini Igino raccontano bene il carattere di quella terra. Il lavoro in vigna e i sistemi di vinificazione raccontati da Alberto li ritrovi nel calice dove percepisci, dagli assaggi, il “rispetto” del sistema natura senza dover “per forza” apparire con timbri e timbretti sulle etichette.

“Il vino prima di tutto deve essere buono”. La filosofia in cui credo. Chapeau!

Urano Cupisti