Champagne Tissier. Gli assaggi

“Tutto è lì in modo suggerito, senza alcuna esuberanza o artificio. Il terroir non è mascherato dalla mano dell’uomo: Vincent lascia parlare le viti. Nella sua naturalezza, provocando un’esperienza di gusto tra gourmandise e delicatezza” (Gault & Millau 2022).

Questa sintetica descrizione vale più di pagine e pagine di descrizioni sensoriali.

Ci troviamo nella Côte des Blancs, ma non siamo nella Côte des Blancs. Bensì nella Vallée de la Marne alle spalle di Épernay, sui Coteaux Sud  (sud,sud-ovest d’Épernay), dove i terreni sono gessosi, argillosi e limosi. Un territorio di circa 1.250 ettari vitati, dominati e vegliati da uno dei simboli della Champagne: l’Eglise di Saint-Martin dove, nell’attiguo cimitero, riposano Diogène e Juliette, i fondatori della Maison Diogène Tissier & Fils.

Maison Diogène Tissier & Fils

Per me un mito, un cult, visita obbligatoria nel mio annuale “scorrazzare” (meglio dire peregrinare) da quelle parti.

E pensare che Nathalie e Vincent (terza generazione), li ho conosciuti in una delle tante edizioni di Vinexpo Bordeaux svoltisi oltre una decade fa. Sognai due cose quel giorno: continuare a berli ed andare prima possibile nella Champagne, a Chavot-Courcourt per scoprirne i segreti.

Champagne Tissier. Vincent al remuage

“La fondazione della nostra Maison risale al 1931”. Mi disse allora Nathalie nel presentarmi i suoi prodotti. L’inizio di una scoperta, rivelazione, amicizia che si rinnova di viaggio dopo viaggio, anno dopo anno.

“I nostri vigneti sono situati principalmente a Courcourt, nel comune di Chavot. Da alcuni anni abbiamo preso in affitto un vigneto nella Côte de Sézanne dove alleviamo, oltre allo chardonnay, anche Pinot Meunier”.

Come è abitudine dire il vino nasce in vigna. Anche Vincent ne è convinto. Forte della sua esperienza di viticoltore esegue personalmente la potatura, la legatura, la diraspatura, la tralicciatura e la raccolta manuale.

In cantina

In cantina ancora usa la pressa tradizionale Coquard, secondo lui, insostituibile.

“La pressa di tipo tradizionale consente di ottenere succhi molto limpidi, permettendo di esprimere tutta la mineralità del terreno. La vinificazione e l’invecchiamento vengono effettuati in tini inox e botti di legno comprese le barriques. Infine il momento del remuage tradizionale in parte su purpitre e in parte su pallet”.

Maison Diogene Tissier. Vigneto

Vincent accetta il termine “sostenibile” mentre non gradisce il “bio” ritenuto, così come organizzato, metodo “burocratizzato”.

“La nostra Maison si sta muovendo sempre più verso una coltivazione sostenibile (gestione per appezzamento) sfruttando al meglio tutto ciò che la natura ci offre. Prestiamo particolare attenzione alla gestione delle vigne per raccogliere uve di qualità, necessarie alla produzione di buoni champagne. Il vigneto non viene più diserbato con diserbanti chimici, nei nostri appezzamenti sono autorizzati solo defolianti (prodotto di contatto) o aratro, il che ci permette di avere vini dai sapori più minerali e floreali. Per me oltre il biologico”.

La degustazione

Nel tour edizione 2023 ho assaggiato:

– Carte Blanche. Cuvée ottenuta da un blend di uve bianche e nere (50% Chardonnay e 50% Pinot Nero e Pinot Meunier). Naso fresco e floreale, aroma di frutta fresca (mela cotogna, prugna, albicocca fresca). Piccola nota di pangrattato, brioche e nocciole. Al palato risaltano gli aromi dei frutti giovani che conferiscono al vino molta delicatezza. Questo champagne è il connubio di uve provenienti da tutti i vigneti e terroir della proprietà. Ha fatto la reputazione della casa. Champagne d’ingresso. Ottimo, voto 89/100;

– Carte Noire. Cuvée ottenuta da un blend di vini 70% Pinot Meunier. Chardonnay 30%. Naso fine, bocca ricca di frutti rossi canditi associati alla nocciola. Equilibrato, ampio, rotondo e lungo. Ottimo, voto 89/100;

Champagne Tissier

– Rserve. Chardonnay al 60%. 25% Pinot Meunier. 15% pinot nero. Naso con aromi di frutta molto matura e candita (miele, confettura di prugne) e fiori secchi. Note speziate abbastanza presenti (anice, menta piperita). Piccolo tocco tostato (crosta di pane, caramello biondo). In bocca, molto volume e morbidezza. Vino ampio, con aromi molto maturi e un’elegante nota tostata sul finale. Ottimo, voto 89/100;

– Rosé. Con vino rosso Champagne 12%. Miscela vintage di riserva 88%. Naso molto vivace e fruttato. Frutti rossi dominanti (fragoline di bosco, ribes rosso, piccola nota di ribes nero). Piccolo tocco di fieno tagliato e frutta nel vino. Al palato attacco fresco ed evoluzione fruttata. Sensazione di mordere piccoli frutti. Molto equilibrio e un tocco acido che rafforza la sensazione fruttata. Ottimo, voto 88/100;

– Blanc de Blancs. Chardonnay 100%. Naso di miele, pasta di frutta e caprifoglio. Il palato ampio, lungo e grasso offre sapori di mandorla e pane tostato. Eccellente, 90/100;

– Extra-Brut. È uno Champagne praticamente senza dosaggio (nessuno zucchero aggiunto al liquore al momento della sboccatura) che, dopo lunghi mesi di affinamento in cantina, esprime un ventaglio di sapori. Uvaggio: 80% Chardonnay, 20% Pinot Nero. Eccellente, voto 90/100;

Maison Diogene Tissier

– Saveur du Juliette. 70% pinot meunier 30% pinot nero. Naso con aromi di frutta molto matura e candita (miele, confettura di prugne) e fiori secchi. Note speziate abbastanza presenti (anice, menta piperita). Piccolo tocco tostato (crosta di pane, caramello biondo). In bocca, molto volume e morbidezza. Eccellente, voto 92/100.

Una degustazione probante.

Gli champagne di Nathalie e Vincent rimarranno una delle più brillanti sorprese del mio ultraventennale viatico a quelle latitudini. Ammirevole naturalezza abbinata ad una nitida padronanza nella vinificazione. L’impressione di una misura esatta libera dalla preoccupazione di imporsi. Chapeau!

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 2 ottobre 2023

Diogène Tissier et Fils
10 Rue du Général Leclerc,
Chavot-Courcourt, Francia
Tel: +33 3 26 54 32 47

info@champagne-diogene-tissier.com

www.champagne-diogene-tissier.com