L’avventura di nome Sorentberg oggi splendida realtà

“Foto dei terreni, delle vigne dismesse, dei lavori già in stato d’avanzamento e dei progetti futuri. E la foto di Tobias Treis, il suo compagno d’avventura, originario di quel paesino, Reil, sperduto nelle anse della Mosella tra Treviri e Coblenza, sul 50° parallelo. Furono foto incredibilmente incredibili che mi affascinarono”.

Scrissi così in un articolo pubblicato qui sul Corriere del Vino all’indomani di un mio incontro con Ivan Giovanett, il giovane enologo dell’Azienda di famiglia altoatesina Castelfeder, avvenuto a Milano durante Food&Wine nel gennaio del 2013.

Mi disse allora Ivan: “Ho capito che l’impossibile non esiste, lo si deve provare per ottenere il possibile”. E continuò: “Se non si parla dei terreni non si riesce a capire il nostro entusiasmo”. E la foto di quell’ardesia rossa, il vanto della scoperta e del sogno di Ivan e Tobias.

Successivamente ho incontrato ancora Ivan e Tobias in diverse Manifestazioni vinicole e l’argomento è sempre stato intorno a quell’avventura nella Mosella.

Fascino, attrazione, influsso che giorno dopo giorno si sono trasformati in seduzione, attrattiva e desiderio di visitare, vedere, capire.

Questa estate, con un gruppo di amici wine lover’s, siamo andati a trovare Ivan e Tobias in quella valle laterale di un ansa del fiume Mosella, là dove l’ardesia rossa è visibile in grande quantità, là dove le vigne hanno ripreso a vivere e produrre: a Sorentberg.

E calpestare quei terreni, vedere dall’alto i filari, capire le esposizioni ai venti, al sole ci ha fatto comprendere il significato dell’impossibile che diviene il possibile.

A lungo considerate vigne improduttive, lontane da quelle più blasonate che si affacciano sulla riva sinistra della Mosella, oggi il vigneto Sorentberg rivendica un prestigio maturato in un contesto “rivitalizzato” dai due “transfrontalieri” così come amano definirsi Ivan e Tobias.

Le profonde differenze negli orientamenti stilistici e nelle interpretazioni delle cantine storiche della zona hanno determinato una forte differenza nei risultati. Sta qui la battaglia vinta.

Oggi, a distanza di pochi anni, quel drappello di vigne sperdute nella valle di Sorentberg sono una apprezzabile e pregevole realtà. Aveva ragione, aveva visto lungo Theo, il padre di Tobias, nel sostenere l’iniziativa, il progetto.

Eccoci intorno al tavolo, nella cantina di Tobias Treis a Reil, ad assaggiare i vini di Sorentberg, nelle annate 2014, 2015 e 2014 vecchie vigne. Quelle vecchie vigne centenarie abbandonate al loro destino e amorevolmente salvate e riportate alla vita.

Vendemmia 2014. Paglierino lucente renano. Olfatto su toni fruttati a polpa bianca, con note aromatiche e primi cenni di mineralità distintiva del vitigno. Palato con buona freschezza e sapidità con finale appagante. Preparato per un lungo invecchiamento. Voto 88/100
Vendemmia 2015. Paglierino brillante. Naso fruttato con in evidenza mela a polpa bianca, sentori minerali preparatori ai successivi idrocarburi. Palato calibrato con rimandi continui olfattivi. Persistente. Voto 88/100
Alten Reben 2014. Riesling da vecchie vigne. Riassaggiarlo dopo un anno e provare la stessa emozione. Così scrissi l’anno scorso:” Bouquet floreale che avvolge un fruttato agrumato tendente alla evoluzione di questo vitigno. Palato migliore del naso, ben bilanciato già aristocratico con un sussulto minerale premonitore dei futuri idrocarburi che lo renderanno importante, di rilievo”. La crescita di quell’analisi sensoriale. Sviluppo del fruttato con lo spicco, in verticale, di idrocarburo. Palato in sintonia con il naso. Equilibrio tra il residuo zuccherino e la freschezza sempre presente. Persistente. Un riesling diverso, fuori dagli schemi tradizionali, affinato nello stile, insomma un vino da esserne fieri. Voto 89/100. E siamo solo all’inizio!

Potrei continuare ancora a scrivere di questo progetto, di questi giovani vignerons, della riscoperta delle valli laterali al fiume che hanno tesori nascosti. Legittimare queste che ancora sono considerate “eccezioni”. Provare a cambiare, allargare gli orizzonti che altro produrrebbero l’effetto “eccezione che confermano le regole”.

L’impossibile che diviene possibile, l’avventura che è divenuta una realtà. Oltre le regole, nelle pieghe dell’eccezionalmente eccezionale.

Attenti a noi due: siamo arrivati!

Urano Cupisti

 

Nelle foto, dall’alto:

Ivan e Tobias

La vigna dall’alto